SENZA FOTO: LA ZAPPA SUI PIEDI

In primo piano su Primo Piano di oggi, domenica, un lunghissimo articolo ( mezza pagina) del movimento Larinascita per accusare, anche di colpe che non ha, Larino Viva.

Oramai è diventato un gioco (?) di società di tutti quelli che non sono di Larino Viva e si riconoscono nel comitato pro ospedale, compresi il sindaco, il vicesindaco e la maggioranza del consiglio comunale, che, avendo altro da fare, hanno pensato bene di coprirsi dietro una sigla ad effetto, comitato, visto che dell’ospedale se ne sono ricordati dopo un mese che Iorio aveva fatto approvare la famosa delibera 1261 del 28 novembre 2008.

In verità, a seguire i loro percorsi di questi giorni e facendo fede alle date di quando scende in campo Bonomolo (prima decade di dicembre), poi Palmieri, poi Larinascita, poi, Pardo Spina (tutti fine dicembre), poi, ancora, De Camillis (seconda metà di gennaio), e poi, solo qualche giorno fa, Puntillo e Vitiello (quello che ha detto, nell’incontro con Bonomolo, che a Larino il Pd non esiste, ma solo per vantarsi, oggi, di averlo riscoperto, a differenza di Pizzi che nel Pd è sempre stato), poi i consiglieri regionali di centro sinistra (anch’essi due giorni fa), che incontrano il centro destra di Giardino e di Quici per fissare una strategia, senza una proposta di base, uno si fa l’idea di una grande confusione, con tutti che vogliono essere protagonisti di una battaglia per qualcosa di cui non si sono mai interessati, l’ospedale, e di un’altra che li preoccupa e vogliono cancellare, Larino viva.

Tutti, e tutte le iniziative prese in questi giorni, vanno in questo senso: la colpa è di Larino viva, anzi, meglio, visto che è un vitello grasso, di Pasquale Di Lena, in modo da avere la vittima sacrificale e salvare la politica, quella degli affari.

Basta leggere le azioni e le date sopra riportate e, se ce ne fosse bisogno, l’articolo dei giovani de Larinascita di oggi, per rivedere le foto che vi abbiamo mostrato nei giorni scorsi, toccare con mano il comportamento dei Quici e dei Giardino, che tutto provano a fare fuorchè quello che devono fare da tempo: convocare il Consiglio comunale per trovare lì quella unità di cui ha bisogno Larino. L’unità della sua istituzione più rappresentativa, quella voluta dal popolo di Larino con il voto del 14 e 15 Aprile dello scorso anno.

Addossare la colpa di divisioni a Larino viva ed ai consiglieri comunali di opposizione, sa di overdose di malafede che alla fine fa male solo a chi ne fa ampio uso da sempre.
Questa volta, per paura di una nostra folata, hanno pensato bene a non mettere la foto dei Latigano e degli altri che rappresentano il movimento e che, anche se ancora molto giovani, hanno imparato bene la lezione dei vecchi, che da 40 anni governano con il consociativismo questa città. Non è casuale questa loro adesione e questo loro articolo di attacco frontale contro Larino viva, come non è per niente casuale la data di nascita di Larinascita, nel pieno della campagna elettorale, per confondere i giovani e organizzarli contro la lista Uniti per Unire, guidata da Di Lena.

Uniti per Unire non c’è più dall’inizio dell’anno, grazie ai molti protagonisti di questi giorni che hanno mostrato con chi stavano e per chi hanno lavorato negli ultimi giorni della campagna elettorale di aprile.

Ognuno fa quel che può per vivere un momento di celebrità e uscire dall’anonimato.
A voi lettori che avete la sopportazione di leggere queste nostre doverose folate, vogliamo porre una domanda, in modo da togliere a noi il dubbio di sbagliare nelle valutazioni che abbiamo fatto e che, qui, confermiamo.

Avete mai sentito, da questi protagonisti, portare un attacco a Giardino o al suo vice Quici (che pure sono stati messi sotto giudizio da Urbano, Starita e Pascarella); oppure alla De Camillis, per lungo tempo braccio destro di Iorio ala sanità), che ora dice che la colpa è di Roma che ha deciso di chiudere la borsa della spesa; o anche a Iorio ed alla sua fallimentare gestione della sanità molisana? A parte la notizia che il governatore oggi è stato costretto a smentire, cioè del rifiuto dei medici dell’ospedale di Larino, di voler ricoverare una donna. Mai una parola! E perché un fiume di parole contro Larino Viva e tutti all’unisono? Semplice, molto semplice e la ragione, tutta politica, è che gli equilibri scaturiti dopo le elezioni di Aprile scorso, a Larino e nel Paese, non possono e non devono essere messi in discussione. Chiaro? E per questa ragione può andare a rotoli anche l’ospedale.

Su questo, ci sono conferme e fatti a raccontarlo, potete crederci, sono tutti d’accordo (Giardino e Pardo Spina; Bonomolo che vuol far credere di essere dei comunisti italiani e il pdl; rifondazione comunista e Pd dei Puntillo, dei Vitiello e dei D’Alete; i ragazzi di Larinascita e Palmieri, in parole povere destra e sinistra), perché - ci permettiamo di dirlo - tutti sono funzionali a mantenere le cose come stanno e ad evitare, con ogni mezzo, che prendano corpo i dubbi che possono mettere in crisi la squadra di chi tira le fila della politica a Larino.

Tutti d’accordo nel dire che la colpa è di Larino viva, anzi, visto che fa più effetto, di Pasquale Di Lena. Evviva!

Così succede che l’ospedale non c’è più, è sparito, com’è sparito, per ora, il reparto materno infantile. Mica per colpa della delibera di Michele Iorio o della inerzia di Quici e Giardino? Neanche per sogno! Sempre per colpa di Larino viva e Pasquale Di Lena perché, anche se non ve ne siete accorti, ma sono loro che, da nove mesi, amministrano questo paese e questa regione. E voi che state lì a guardare, smettetela di dubitare.

E’ così e non si discute. Parola di Larinascita & Co.
U faùneie
25.01.09

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