n.68 - BERLUSCONI NO



Da due giorni il sito di Larino Viva riporta l’articolo di Michele Serra, il direttore dell’inserto satirico de l’Unità, Cuore, che riprende le sceneggiate al quale il telespettatore italiano è costretto ad assistere con i mille e più portavoce di Berlusconi che si danno il cambio nei vari telegiornali. Gasparri, il pensiero; Cicchito, il piduista già socialista lombardiano; Capezzone, che fa rima con c., che di radicale gli è rimasta solo la passione per il nuovo padrone; Bocchino, l’occhialino che arreda la notizia costruita a misura di chi parla senza sapere quello che dice; Quagliarella, anche costui ex radicale e poi periano; il mitico Bonaiuti che suggerisce le battute più insulse a Berlusconi e funge da correttore, e altri ancora che non è il caso qui di elencare. Per non rovinare il pranzo o la cena a chi sta per mangiare, la digestione a chi ha già mangiato e il sonno a chi ha bisogno di riposare in questi momenti pesanti per colpa di chi dice di governare e di una sinistra che, con Veltroni, ha perso il gusto di fare opposizione e di governare.Michele Serra, grande comunicatore, ha analizzato come questa gente è abile a costruire notizie false e, quasi sempre, che infamano l’avversario o, quando proprio sono buoni, che mirano a scaricare sull’avversario le proprie incapacità, le proprie malefatte, come quelle che tendono solo all’inciucio, alla demagogia, alla strumentalizzazione.Come a Larino con la questione dell’ospedale, e non solo, e lo diciamo per confermare una verità che tutto il mondo è paese. Lo diciamo noi che, per natura e per funzioni, siamo costretti a toccare migliaia e migliaia di paesi di questo mondo guastato dall’avidità, per svolgere con un duro lavoro, non ripagato e, il più delle volte, anche maledetto da tutta quella gente che pensa che la vita è un insieme di poltrone, cioè di riposi, ozi, comodità, potere e altro ancora, perché non sa che la vita della vita è l’impollinazione. Come noi venti, questo ruolo lo svolgono gli insetti, non a caso detti “impollinatori”, prima fra tutti, l’ape. A proposito delle api, c’è da segnalare il loro ritorno in massa e ciò deve portare l’uomo distratto dal soldo, a dare un respiro di sollievo, visto che Einstein, il grande fisico tedesco, ha detto che bastano quattro anni senza api per certificare la fine del mondo. Le api sono molto più brave di noi in questo prezioso e vitale lavoro, perché lo fanno con metodo e con grande passione sapendo, anche, che, grazie a questo lavoro, possono donare all’uomo dolcezze, come il miele; salute, come la pappa reale, il polline, la propoli. Noi venti siamo disordinati, arruffoni, spesso improvvisatori, costretti come siamo ad affrontare monti, mari, deserti, laghi, discariche, centrali nucleari, industrie chimiche, termovalorizzatori e a toccare anche delinquenti e criminali. Sì è vero, abbiamo anche noi, in molti casi, e per fortuna, distese di campi e di prati fioriti e popoli operosi e bravi. E’ il mondo nella sua diversità che ci appartiene anche quando non lo amiamo.Ma tornando a Michele Serra ed alla sua corretta analisi riferita alla flotta di portavoce di Berlusconi, ci permettiamo di dire, sapendo di dire la verità, che il partito del No, non è affatto l’opposizione, ma proprio Berlusconi con i suoi No al nuovo segretario del Pd Franceschini, in particolare gli ultimi tre: 1) il No all’assegno ai nuovi disoccupati per non creare disagi che possono portare a tragedie con la perdita di reddito oltre che del lavoro; 2) il No all’accorpamento delle elezioni di giugno, da raccogliere tutte in un giorno, per dare i soldi risparmiati (tanti) alla polizia per nuove assunzioni (visto che con le guardie metropolitane, l’uso dei militari hanno fatto aumentare la delinquenza e la criminalità, e, certamente, le ronde che stanno per votare, non faranno altro che peggiorare la gravità della situazione) e per mettere benzina nelle macchine ferme con i serbatoi svuotati; 3) il No, è solo l’ultimo dei No di Berlusconi è quello riferito alla proposta di una tassa ai ricchi, una volta sola (una specie di 8 per mille), a partire dai Parlamentari (la casta).Tutto per aiutare i poveri a vivere ed a far vivere questo Paese, ormai nelle mani di uno sconsiderato che, invece di parlare di cose serie, racconta barzellette (le più sguaiate), che sono una indecenza per chi deve dare esempi alla comunità e occuparsi del bene comune e non solo degli affari personali. Ma se questo è motivo di reale disagio per un cittadino che pensa ed ha un minimo di valori, come il rispetto dei ruoli, il disagio non trova limiti nel momento in cui ci sono ministri, sottosegretari, padroni, giornalisti e, anche, intellettuali, che ridono senza alcuna vergogna.È ora, per dovere e, anche, per non pensare, di correre in lungo ed in largo per asciugare l’ultima pioggia e vedere come trasportare polline da chi ce l’ha a chi no ce l’ha. Una regola questa della natura che Berlusconi, con tutti i berlusconini, non conoscono e non vogliono conoscere per non perdere ogni possibile occasione di ridurre a poca cosa questo Paese che ha mille potenzialità.
U faùneie







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