primati dello sport e dell’agroalimentare italiano di Pasquale di Lena




È il mondo dello sport abituato ai
primati e, in particolare della
disciplina “regina”, l’atletica leggera, a
fare emergere con forza i protagonisti
dell’agroalimentare italiano e i primati
che essi esprimono, da tempo. Parliamo
delle eccellenze legate ai territori,
quali sono le denominazioni di origine,
sia protette che, nel caso dei vini, controllate;
delle produzioni biologiche e
delle biodiversità.
Primi in Europa e nel mondo con le 166,
sulle 770 riconosciute, Dop e Igp
(Denominazioni di Origine Protette e
Indicazioni Geografiche Protette): le stelle
e le eccellenze qualitative del nostro
agroalimentare. 357 vini a DOC, (41 Docg
e 316 Doc) e 120 Igt, un terzo delle imprese
biologiche europee, con oltre 1 milione
di ettari coltivati; una ricchezza di biodiversità,
soprattutto nel campo della vite e
dell’olivo, permettono all’agroalimentare
del nostro Paese di avere un patrimonio
importante da spendere sul mercato per
vincere la competizione con gli altri Paesi
produttori e rendere questi nostri prodotti,
così esclusivi e particolari, ambasciatori
di qualità e di bellezza dei territori di origine.
“La Maratona del Gusto e delle Bellezze
d’Italia”, l’iniziativa di Casa Italia Atletica
della Fidal, partita da Roma, a fine gennaio,
per arrivare puntuale, attraverso una
serie di tappe in Germania ed in Austria,
all’appuntamento, di metà agosto, dei
campionati del mondo di Atletica di
Berlino 2009, ha fatto propri questi primati
e, insieme all’ENIT-Agenzia ed all’ICE,
a Regioni e altre istituzioni, ha pensato
bene di farli conoscere, utilizzando una
vetrina esclusiva nel campo della promozione
e della valorizzazione.
Esclusiva per la presentazione di mondi
che sembrano distanti ma che sono legati
l’uno all’altro in un intreccio virtuoso che,
una volta espresso e fatto conoscere, può
dare risposte importanti ad ognuno di essi
e, ancor più, all’immagine di una Italia
vocata alla qualità ed alla diversità dei
suoi prodotti e dei suoi territori, quindi
alla esaltazione del gusto e della bellezza;
alla sana alimentazione che lo sport riesce
ad esprimere con i suoi Campioni e i suoi
primati.
Una vetrina esclusiva, dicevo, per di
più itinerante che, lungo il percorso tracciato,
mostra, anche se solo una piccola
parte, i territori e i protagonisti (genius
loci) di questi territori, che sono le mille
identità, quelle rappresentative della storia,
della cultura, dell’arte, delle tradizioni,
come pure dell’ambiente e del paesaggio
che ogni territorio esprime, con dovizia
di particolari, in questo nostro Paese.
Una vetrina itinerante che mostra, ma che
soprattutto porta ad immaginare e sognare;
sotto lo stimolo dei profumi e dei sapori,
che lascia come traccia lungo il percorso
che porta a Berlino, i suoi prodotti e i piatti
di una cucina che ha, secondo me, come
unica regola la creatività offerta dagli
ingredienti.
Tutto questo all’interno di un evento che
riesce, attraverso i media, a raccogliere
l’attenzione del mondo. In particolare, di
quel mondo che pratica lo sport per vivere
la competizione. E non solo: anche per
godere quella sensazione di benessere fisico
e mentale che è strettamente legata alla
cultura della sana e corretta alimentazione.
Sana nel senso di prodotti di qualità; corretta
nel senso della quantità, cioè della
moderazione.
La cultura della sobrietà che, in un mondo
che paga gli eccessi e gli sprechi degli
anni dell’abbondanza, ha un significato
particolare, nel momento in cui deve trasformarsi
in una filosofia di vita, per oggi e
per le generazioni future.
L’Italia, con le sue Regioni, il suo mare, le
sue colline e le sue montagne; le grandi e
le piccole pianure; i laghi e i fiumi; i campi
seminati e quelli alberati, soprattutto di
vite e di olivi e di frutti particolari; gli orti
e gli allevamenti e le grandi tradizioni culinarie;
la sua passione per lo sport, ha tutto
per dare una risposta alta al bisogno di
sobrietà, di bellezza, di sensazioni e di
emozioni. Nel momento in cui è capace di
organizzare e presentare questa risposta,
riesce anche a dare un’altra risposta, quella
dovuta ai territori che hanno solo bisogno
di nuove opportunità e stimoli per
esprimer tutte le loro potenzialità.
L’idea di vino e turismo, nata agli inizi
degli anni ’80, è un esempio di queste
potenzialità che l’insieme dei primati del
nostro agroalimentare è in grado di esprimere,
facendo squadra, come insegna il
mondo dello sport, cioè esprimendo sinergie,
per dare più forza e più significato alle
nostre azioni di marketing che trovano
nella comunicazione il loro aspetto strategico
e portano a guardare lontano ed a
cogliere con successo gli obiettivi.

Italy’s records in sports and the farm & food sector a boon
to Italy’s image and tourism
by Pasquale Di Lena
For some time now, the record-filled
world of sports – and of its highest discipline,
track and field, in particular – have
cast strong light on the major figures in the
Italian farm & food sector, and on the
records they have achieved. We are speaking
of excellence connected with the land, of the
denominazione di origine quality assurance
labels –protected designation of origin
and, in the case of wines, denominazione di
origine controllata; we are speaking of
organic production, and of biodiversity.
Italy leads Europe and the world with 166
out of the 770 recognized PDO and PGI
(Protected Designation of Origin and
Protected Geographical Indication) designations,
awarded to the stars of its farm &
food sector’s excellent quality; 357 wines
labelled DO (denominazione di origine): 41
DOCG (Denominazione di Origine
Controllata e Garantita), 316 DOC
(Denominazione di Origine Controllata),
and 120 IGT (Indicazione geografica tipica);
one third of Europe’s organic businesses,
with more than 1 million hectares planted;
and a wealth of biodiversity, especially in
vines and olives, giving our country’s
farm & food sector major assets to
compete on the market with other producing
countries, and making our special, exclusive
products ambassadors of quality and
beauty for the land from which they came.
“La Maratona del Gusto e delle Bellezze
d’Italia” (Italian Flavours and Sightseeing
Marathon), an initiative of Fidal’s Casa
Italia Atletica, departed from Rome in late
January; through a series of stages in
Germany and Austria, it will reach its destination
in mid-August: the Berlin 2009
athletics world championships. The
marathon has made these records its calling
card, and along with ENIT-Board and ICE,
the regions, and other institutions, thought
it would be a good idea to spread the word
in an exclusive promotional showcase.
It is exclusive because it presents worlds that
although apparently distant from one
another, are in fact bound together in a virtuous
entanglement. Once articulated and
promoted, this entanglement can provide
responses important to each, and – even
more so – to the image of Italy, a country
whose very calling is the quality and diversity
of its products and its land, and thus
the exaltation of taste and beauty, and the
healthy nutrition that sports, with its champions
and records, can express.
It is, as I was saying, an exclusive showcase,
and what’s more it is a travelling one;
along its itinerary, it exhibits – albeit only
in small part – the lands and their major
figures (genius loci): a thousand identities,
representing history, culture, art, and traditions,
as well as the environment and landscape
that each territory expresses in great
detail in this country of ours.
A travelling showcase, it exhibits – but
above all it leads us to imagine and dream,
stimulated by scents and flavours. On the
road to Berlin, the marathon leaves behind
the products and specialities of a cuisine
that, in my opinion, has one single rule: the
creativity offered by its ingredients.
All this, in an event that, through the
media, manages to capture the attention of
the whole world – and especially of the
world that practises sports to experience
competition and enjoy that sensation of
physical and mental well-being so closely
linked to the culture of healthy, proper
nutrition.
I speak of “healthy” in the sense of quality
products; “proper” in the sense of quantity –
which is to say, moderation.
I speak of a culture of sobriety that, in a
world paying for the excesses and waste of
years of abundance, holds particular meaning,
given that it must be transformed into
a philosophy of life, for today and for future
generations.
Italy, with its regions, its sea, its hills and
mountains, its plains large and small, its
lakes and rivers, its fields of crops and its
stands of vines, olive trees, and orchards, its
vegetable gardens and its animal raising,
its great culinary traditions, and its passion
for sports, has everything it takes to offer a
high-level response to the need for sobriety,
beauty, sensations, and emotions.
Able as Italy is to organize and present this
response, it also provides another one – the
response owed to the territories, that only
need new opportunities and stimuli to
express all their potential.
Born in the early 1980s, the idea of wine
and tourism is an example of this potential
that all our records in the farm & food sector
can express by coming together as a
team, as the world of sport teaches us – that
is to say, thorough synergies giving greater
strength and more meaning to our marketing
actions, which in communications find
their strategic side, and lead us to look to the
distance and meet objectives successfully.

62 ENIT Italia trimestrale aprile 2009

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