IL GOVERNO CHE STUPISCE


Egregio Signor Presidente e Commissario,
non vogliamo accodarci al tono dei numerosi comunicati stampa che in questi giorni si susseguono nel commentare la sua nomina a Commissario alla Sanità.
La nostra riflessione vuole andare oltre quella che è stata una scelta obbligata del Governo centrale, peraltro ovvia e conosciuta da tempo. Oltre, dicevamo, nella medesima direzione che ha sempre distinto Larino Viva, e cioè quella di anticipare gli avvenimenti, studiare e ragionare sulle cause e indicare delle possibili soluzioni.
Lo abbiamo fatto sulla sanità in particolare, Signor Commissario, abbiamo ragionato in tempi non sospetti, allorquando tutti facevano finta di non capire quello che sarebbe poi accaduto.
Sapere e capire, allorquando era in discussione il Piano Sanitario regionale e già allora erano molti i segnali di preoccupazione che giungevano in continuazione: la chiusura della sala di rianimazione e i rischi di un blocco del reparto di chirurgia; l’invito del Procuratore al dr. Florio di indire il concorso per il personale adeguato a tale servizio; l’allarme con la lettera del commissario Giorgetta della chiusura del reparto di ginecologia; il non provvedere alla sostituzione dei bravi primari che erano andati in pensione né di trattenerli com’è successo in altri casi, proprio nell’ospedale di Larino; quando si è voluto penalizzare il laboratorio di analisi e colpire la sua capacità di dare da sempre risposte qualificate alla sanità molisana e nazionale; quando si è venuti a conoscenza delle azioni di indebolimento delle attività e lo scadimento di alcune di esse, nei due ospedali di Termoli e Larino a vantaggio di Campobasso e Isernia e, in particolare, delle strutture private operanti su questi due territori, con la decurtazione dei posti letto in rapporto agli abitanti del Basso Molise, a vantaggio, appunto, di Isernia e di Campobasso; e fino ad arrivare ai nostri giorni con tutti i provvedimenti, frequentemente contraddittori, emanati dalla sua struttura assessorile e dall’ex Direttore Generale ASREM dr.Florio.
E allora, ragionando con esperti e tenendo presente anche la normativa che impone precisi parametri dai quali non si può più prescindere, abbiamo convenuto che prima di ogni cosa i nosocomi (tutti e non solo il Vietri) devono confrontarsi con una serie di "ragioni oggettive" che attengono la demografia (invecchiamento della popolazione, allungamento dell'aspettativa di vita,denatalità), la epidemiologia (incremento delle malattie cronico-degenerative, delle disabilità), dell'economia (scarsità delle risorse, necessità di riduzione della spesa) e della geografia (caratteristiche del territorio). E da queste imprescindibili considerazioni, On.le Iorio, nasce la nostra proposta, partendo da due necessità imprescindibili:1) l’integrazione tra gli ospedali di Termoli e Larino in unico presidio ospedaliero; 2) di punti di eccellenze per assicurare un futuro agli ospedali molisani ed al Vietri, con risposte di qualità ai bisogni di salute e con la possibilità di attirare utenze extraregionali.
Larino Viva, egregio Commissario, non Le ha proposto “la lista della spesa” o il mantenimento dello “status quo”, come dire: chiedere tutto per non ottenere niente. Abbiamo portato alla sua riflessione un percorso coerente e virtuoso; una proposta – peraltro - che è giunta già alla sua attenzione perché fatta oggetto di un ordine del giorno presentato in Consiglio regionale ma che non è andato mai in discussione.
Un ragionamento, il nostro, da Lei condiviso in più occasioni e, da ultimo, il comunicato stampa del 9 luglio scorso è significativo quando lei afferma: “…. Per quel che concerne, invece, la provincia di Campobasso, ci avviamo a strutturare meglio gli ospedali di Termoli e di Larino, con una più funzionale logica riferita alla presenza di specifici reparti nei due nosocomi. Questo per dare un'offerta coerente con la richiesta di sanità di un'area di oltre 120 mila abitanti. Un'area che, ad ogni modo, non sarebbe sufficientemente servita da una sola di queste due strutture, così come ipotizzato, se si chiudesse, ad esempio, il nosocomio di Larino. Ipotesi che noi rifiutiamo pregiudizialmente.”
Solo gli ingenui potevano pensare che non fosse stato Lei il prescelto del governo a cui affidare il commissariamento nel Molise. Un commissariamento però – ci consenta - molto diverso dai precedenti incarichi da lei assunti e che tuttora detiene, anch’essi gravosi ma non così pericolosi come l’ultimo ricevuto.
Signor Presidente, su questa stagione commissariale appena iniziata lei gioca la sua partita politica più difficile: qui non ci sono risorse economiche da gestire, semmai è il contrario. Ci sono risorse – immense – che lei deve recuperare. Non possono esserci giochi di prestigio. Insomma, in una parola, lei si giocherà il suo futuro politico.
Ecco perché, Signor Commissario, è giunta l’ora per un confronto sereno e costruttivo sulla proposta avanzata da Larino Viva, che non è riferita solo all’ospedale di Larino ma all’insieme della sanità basso molisana e regionale.
Per questo le rinnoviamo l’invito ad incontrare la comunità larinese e, per tale motivo e nel rispetto delle istituzioni che ha sempre contraddistinto la nostra azione politica, i nostri rappresentanti eletti hanno chiesto contestualmente al Sindaco di Larino di convocare un consiglio comunale monotematico ritenendo quella assise l’unico luogo deputato a discutere il futuro del nostro territorio.
Le alleghiamo, infine, ponendo nuovamente alla sua attenzione, la nostra idea ed il ruolo che il Vietri di Larino può ricoprire nell’ambito della riorganizzazione della sanità molisana.
In attesa di un suo riscontro, la salutiamo.
Larino, 25 luglio 2009
www.larinoviva.itlarinoviva@gmail.com

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