Leggendo qua e la' n. 88 - LE TRAGEDIE

Le tragedie sono all’ordine del giorno e il rischio che alla fine ci abituiamo come fossero albe e tramonti; piogge o soli che preparano le lune a rendere le notti meno buie.Il nostro soffio caldo alle vittime innocenti del tragico evento di Viareggio, che ha un mandante: la cultura dell’approssimazione e della impunità, visto che nessuno paga, salvo le vittime e i familiari delle vittime che resteranno segnate per tutta la vita da questa tragedia. Anche questa tragedia è stata colta come un’occasione anch’essa straordinaria per il nostro papi nazionale per mettersi in mostra approfittando delle disgrazie altrui e di quelle del Paese che lascia nelle mani della Lega e delle veline.
Una tragedia nella tragedia la notizia, mentre soffiamo questa nota, dell’approvazione del Decreto sicurezza, “uno dei provvedimenti più orribili, inutili, dannosi che siano stati concepiti in materia di sicurezza” come sottolinea Anna Finocchiaro nel suo intervento al Senato.Il decreto delle ronde, del reato di clandestinità, dei respingimenti, dei centri di identificazioni ed espulsione, quello contro il diritto d’asilo, che solo menti malate e cuori acidi come quelli dei leghisti possono pensare. Nelle ultime elezioni sono usciti dalla loro riserva naturale.. Pensate che a Larino ci sono 11, diciamo undici, persone che hanno votato Lega e ben 120 nell’intero Molise. Cosa da pazzi, che ti fanno pensare che alla stupidità non c’è limite e che tutto è possibile, quindi non c’è da meravigliarsi più di niente.
Neanche della lettera del giudice costituzionale, un certo Manzella, che invece di vigilare sulla Costituzione italiana, vigila su Berlusconi per difenderlo “dalle barbarie” di chi si è permesso di riferire e di commentare negativamente la cena a casa sua e i personaggi intorno al tavolo: “il buon Berlusconi” come dice il patetico ministro Bondi, quella faina di Letta, uno dei mille portavoce dell’utilizzatore finale e, manco a pensarlo, il simpatico Angiolino Alfano, il Ministro che si sta adoperando per non far processare papi. Di Pietro, che a noi piace poco, parla di P2 e noi, a leggere il tono della lettera di questo giudice, ripetiamo costituzionalista, e delle giustificazioni che ha dato per negare che si è parlato del lodo Alfano, siamo più che certi delle frequentazioni con la gloriosa loggia di Gelli, che dimostra di essere più forte che mai.Anche questa una tragedia che, purtroppo, dura da anni e che ha tanto di che pentirsi delle tragedie che hanno ferito questo nostro paese, dove un presidente del Consiglio, piduista, ed un ministro della giustizia che sa che la sua contestata legge deve passare al vaglio della Corte Costituzionale, vanno a prendere un caffè a casa di un giudice costituzionale solo per scambiare due chiacchiere con un altro giudice della stessa corte, un certo Napolitano, e bere un bicchiere in buona compagnia.Le parole del già citato Manzella ci dicono che non c’è più il senso del pudore e del rispetto dei valori fondativi di questa nostra Repubblica che il Manzella dovrebbe difendere. Che schifo!
Ecco che acquista particolare senso la rivolta dei tifosi del Bologna, che hanno aperto una vera e propria questione morale quando hanno saputo che il presidente stava per ingaggiare Moggi come consigliere della società che proprio il sistema Moggi ha penalizzato.Una rivolta morale dei tifosi rossoblu che ha fatto fare marcia indietro al presidente del Bologna calcio. Quando la rivolta contro i Manzella e la P2, i Minzolini e il TG1, i Porta a Porta e i programmi squallidi delle nostre televisioni?
Che dire della tragedia dell’altra notte all’ospedale di Larino? Una tragedia nella tragedia di un ospedale che hanno deciso di chiudere grazie al silenzio del sindaco e del vicesindaco e grazie a chi cerca di approfittarne per assicurarsi un posto in lista alle prossime elezioni, non importa se regionali, provinciali o comunali. Anche se di quartiere vanno bene uguale.
U faùneie
Larino, 2 luglio 2009

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