L’INVIDIA

Oggi le bacheche delle edicole riportano a caratteri cubitali la dichiarazione di Berlusconi che non regalerà a Termoli il nucleare. Evviva! Conoscendo Berlusconi e la sua capacità di smentire il giorno dopo quello che ha detto la sera prima, soprattutto quando pensa di dire una cosa importante, c’è da credere che questa sua bella annunciazione verrà smentita il minuto dopo il risultato elettorale del ballottaggio di domenica tra Monaco e Di Brino, in particolare se- cosa che noi non pensiamo- il vincitore sarà quest’ultimo.
Potete crederci e, comunque, il disegno che la destra ha per il Basso Molise va oltre il nucleare con la chimica e l’inceneritore.
Ma non è di questo che volevamo parlarvi, oggi, anche perché abbiamo profondo rispetto dell’elettore termolese, che ha dimostrato di essere ben consapevole di come sta la situazione, ma di un articolo trovato su un blog abbastanza letto dai molisani e da noi apprezzato.
Siamo stati colpiti perché un esempio alto di invidia. Così alto che sfocia in qualunquismo puro al 100%, che è una dose eccessiva anche per il Molise.
Un concentrato da disturbare anche gli stomaci abituati a macinare sassi nel corso della vita, pur di campare senza essere servi di qualcuno, soprattutto di problemi che perseguitano tutta la vita quei soggetti che fanno del qualunquismo, frutto di cattiveria innata che, quasi sempre, sulla base di semplici pregiudizi, porta all’invidia ed all’odio, nei confronti delle persone che possono, anche solo di striscio, fare ombra alla loro voglia di essere e sentirsi qualcuno.
L’invidia diventa così la loro ragione di vita, il solo modo di comunicare, incapaci come sono di stare in mezzo alla gente per problemi nati, come dicono gli psicologi, nei primi tre anni della loro vita.
L’invidioso nato è spesso dotato di una forte intelligenza che va, però, sprecata perché persona fortemente complessata, che ha bisogno di sfogare il male che ha dentro, parlando a sproposito dei fatti e delle persone.
Non a caso è uno che usa la cerbottana, perché è l’arma che gli permette di nascondersi dietro uno spigolo o un albero e non provoca alcun rumore.
Purtroppo è per questa sua natura uguale a chi lancia il sasso e ritira la mano, una persona che è difficile da curare perché si lascia avvicinare solo da chi lui sa che può dominare, soprattutto se la pensa diversamente.
In questo senso è una persona triste che non ha amici.
Peccato per la intelligenza che, così, va sprecata malamente, visto che è solo proiettata a distruggere e non a costruire il proprio futuro, quello della famiglia e della comunità di appartenenza, per colpa dell’invidia che, quando prende il sopravvento, è micidiale.
A Voreie

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