IL PAESE DEI MATTI

Zacc – chissà se il giorno che rimarrà solo si farà chiamare Nerone!

Bélina – solo se Apicella gli regalerà la chitarra

Zacc- il fatto che si sia fatto chiamare Cesare la dice lunga. Prima andava dicendo che era padreterno, operaio e altro ancora……. non ricordo se anche Napoleone

Bélina - Ricordo, però, che la moglie l’aveva detto e si era raccomandata agli amici di stare attenti e di vedere come curarlo. Ma gli amici hanno fatto solo finta di ascoltarla e così lui, tac, è passato a Cesare, senza perdere tempo. Napoleone è stato scartato perché basso.

Zacc – a volte mi chiedo se non siamo noi i pazzi

Bélina – provo a raccontarti una curiosa storia che, a mio parere, è di grande attualità per noi abitanti di un paese che si chiama Italia. È riportata in un bellissimo libro di Paulo Coelho “Veronica decide di morire”, che ho letto qualche giorno nonostante una sudata per il gran caldo.
La curiosa, ma tanto significativa, storia degli abitanti di un piccolo regno che diventano tutti matti per colpa di uno stregone, che, per far dispetto al re, versò nel pozzo una pozione magica con l’intento di distruggere il regno. Il pozzo dove tutti gli abitanti andavano a bere, ma non quello del re e della sua famiglia per la impossibilità di raggiungerlo.
La mattina dopo gli abitanti bevvero l’acqua del pozzo e così diventarono tutti matti, meno che il re e la sua famiglia. Il re emanò degli ordini che le guardie trovarono strane e, così, si rifiutarono di eseguirli e altro ancora.
Il re, sempre più inascoltato e contrastato de tutti i suoi sudditi, decise di abdicare, trovando, però, contraria la moglie che gli suggerì di andare a bere anche loro l’acqua del pozzo. Cosa che fecero nel momento in cui il re si convinse.
I sudditi quando videro nei giorni successivi che il re era tornato a mostrare tutta la saggezza di un tempo, si pentirono e lo invitarono a continuare a governare..
Tornò la calma e il re continuò a governare sino alla fine dei suoi giorni, solo i vicini si comportavano in modo del tutto diverso.

Zacc- a me dei vicini che diventano diversi non me ne importa niente. Voglio bere anch’io la stessa acqua del pozzo dove ha bevuto lui, perché non ne posso più.

Bélina – non ce n’è bisogno Zacc, vedo che per te basta il caldo
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