UN MILIONE E MEZZO DI FIRME PERCHE' L'ACQUA TORNI A ESSERE UN BENE PUBBLICO

Anche Larino Viva ha dato il suo contributo a questo straordinario successo, che ha fatto capire a Berlusconi che non ci guadagna a forzare al mano su tutto, anche sulla privatizzazione dell’acqua, oltre alle centrali nucleari, alle esproprio dei poteri agli enti locali ed al loro impoverimento, alla libertà di rubare il territorio con le sue risorse e le sue bellezze per dare spazio alla speculazione edilizia.
Per far capire, anche alle opposizioni, che le riserve mentali, le turbate e la mancanza di una programmazione del futuro, capace di far capire alla gente qual è l’alternativa che si vuole, non paga e la rende sempre più povera, complice comunque di una situazione in bilico che non lascia spazio a prospettive, soprattutto per noi giovani.
I cittadini sanno più di quanto uno pensi, tant’è che di fronte a scelte di campo - l’acqua, la libertà, la democrazia – non perdono un colpo e non hanno bisogno di molte spiegazioni perché sanno tutto quello che c’è da sapere per indirizzare le loro scelte. Infatti, la nostra raccolta di firme in piazza a Larino e in occasione del convegno “Terra e Acqua”, organizzato da Larino Viva e dai Comunisti Italiani, è stata una piacevolissima occasione di incontro con la gente che non aveva bisogno di essere invitata e si avvicinava e firmava con la tranquillità e la serenità di chi sapeva che bisognava esserci e dare una mano.
Larino Viva è felice del suo contributo al successo della iniziativa del Forum dei Movimenti per l’Acqua, che merita un applauso ed un ringraziamento per come ha portato avanti una battaglia non facile e per come ha saputo superare tutti gli ostacoli che sono stati posti sul percorso tracciato, anche da parte di chi ti aspettavi di averlo a fianco e non contro.
Una iniziativa che a noi di Larino Viva ha insegnato molto, in particolare che quando le idee e le proposte sono corrette, non bisogna lasciarsi bloccare da strumentalizzazioni e stupidità.
Adesso l’appuntamento è per la primavera del 2011, per andare a votare i tre quesiti referendari.


Stefano Vincelli
Larino Viva

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