LA CONFUSIONE E' ARTE

Leggendo qua e la' n. 146 -

La confusione è l’arte di chi ha la necessità di non far capire il racconto di un fatto o la situazione di una data realtà, proprio nel momento in cui c’è un forte bisogno di capire, appunto per capire (scusate la ripetizione della parola) cosa è successo o come si presenta realmente una data situazione, che, solo se studiata attentamente e con calma, può essere rimossa o modificata nel modo più corretto.
Di confusione, purtroppo, vivono le nostre istituzioni, i politici e l’insieme delle classi dirigenti di questo nostro Paese (Larino non è da meno, anzi), rispecchiando la situazione prodotta dal loro operato, influenzati dalla televisione che, da quando è nelle mani di un unico padrone, si è specializzata in questa arte, per niente nobile, della confusione.
La confusione, come si può ben capire, serve per coprire colpe e malefatte dei soliti furbi, ma anche per esaltare gli istinti primordiali di chi ha gravi problemi da risolvere. Quasi sempre, se non sempre, i due aspetti vanno a braccetto con i primi che approfittano dei secondi.
Guai ad alzare la mano nei momenti della confusione, la cosa migliore che ti può capitare è rimanere isolati, per la semplice ragione che tutti sono presi dalla confusione fino a rimanerne storditi dalla violenza delle idee e delle parole ancor più che dal frastuono.
È questa confusione alla base della situazione che vive l’Ospedale, nelle mani, ieri come oggi, di potenti manovratori che, dotati di una buona scorta di gettoni, alimentano i juke box per dar vita alla confusione. Qui sta l’arte, cioè il risultato che si ottiene dal prodotto ideato e pensato, che è quello di coinvolgere, anche con l’utilizzo degli echi, quanta più persone possibile, per renderle protagoniste della confusione che il detentore di gettoni ha pensato di diffondere.
Tutta la storia della sanità, soprattutto dell’Ospedale “Vietri” di Larino è un esempio alto di confusione che, ormai dura da anni e con gli stessi protagonisti, che, a furia di gettoni, viene riproposta proprio per non trovare la soluzione a una questione, la chiusura dell’ospedale, di importanza vitale per la nostra comunità.
Per chi ha voglia, con tutta l’onesta intellettuale, di ripercorrere la strada che ha portato l’ospedale alla drammatica situazione che vive oggi, con la mancanza di un’analisi politica dei fatti e di proposte adeguate, grazie all’arte della confusione, le proposte, campate in aria, diventano strumentali e demagogiche, cioè fonti di altra confusione, dove chi gode è chi mette il gettone e, dicono gli esperti, anche chi fa da gettone.
Il problema è che, sia l’una che l’altra figura, non fanno altro - sempre grazie alla confusione - che affossare definitivamente l’ospedale e la sanità molisana.


A voreie

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