Vivisezione, Ue crudele. Si' ad esperimenti su animali randagi.

da Repubblica.it:
Il Parlamento europeo ha dato ieri il via libera alla nuova direttiva Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Un provvedimento sul quale, però, hanno espresso riserve alcuni esponenti del governo italiano e autorevoli rappresentanti della comunita' scientifica e culturale.


L'approvazione del provvedimento è avvenuta dopo la bocciatura della richiesta di rinvio avanzata dall'europarlamentare dell'Idv Sonia Alfano e sostenuta da altri 40 deputati che, prima del voto, si sono alzati in segno di protesta. L'articolo 11 della direttiva prevede infatti che gli animali randagi possano essere sacrificati sull'altare della scienza se non è possibile raggiungere altrimenti lo "scopo della procedura" di ricerca. Non solo: la legge prevede anche una deroga sulla vivisezione delle grandi scimmie come lo scimpanzé (che condivide con la specie umana oltre il 98 per cento del Dna), approvate dall'Assemblea, che ha invece respinto a larga maggioranza gli emendamenti che erano stati presentati dal gruppo dei Verdi per modificare alcuni dei punti più controversi della direttiva, in primo luogo quello che prevede la possibilità, per gli Stati membri, di mantenere legislazioni più severe in materia di utilizzazione degli animali, ma non - almeno esplicitamente - di adottarne di nuove. Il provvedimento è stato inoltre criticato perché, secondo lo schieramento dei critici, consentirebbe un aumento delle sperimentazioni sugli animali. A chiedere il riesame della direttiva è stata anche Cristiana Muscardini, europarlamentare del Pdl, facendosi portavoce delle perplessità espresse anche da esponenti del governo italiano su "problemi che restano irrisolti".


Deluso Tiziano Motti (Udc-Ppe), secondo il quale oggi è stato fatto un "passo indietro" nella difesa degli animali facendo un regalo all'industria farmaceutica sulla pelle delle cavie. Mentre Elisabetta Gardini (Pdl-PPe) ha parlato di "qualche preoccupazione" ancora esistente, ma ha complessivamente giudicato il testo un "buon compromesso". In favore è stato Paolo De Castro (Pd-Ds), presidente della Commissione agricoltura del Pe: raggiunto un buon compromesso su un testo ragionevole nel rispetto delle esigenze scientifiche.


09 settembre 2010


NON SI FINISCE MAI DI SBAGLIARE


Io questo presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo l’ho votato ed ho sbagliato. Sono sempre più amico degli animali e, per riparare a questo mio grave errore, cercherò di difenderli più che posso dalla stupidità degli uomini e dalla loro cupidigia di denaro che le industrie farmaceutiche, più di altre, esprimono fino a provocare allarmi e epidemie pur di vendere i medicinali. Che mondo è quello che annienta i suoi valori nel denaro? Un mondo malato che non può andare molto lontano.
Poveri animali!


Pasquale Di Lena





De Castro risponde sulla vivisezione «Ue crudele? Vi spiego perché non è vero»


Leggo con dispiacere le parole con cui è stata commentata l'approvazione della revisione della direttiva europea sul benessere degli animali utilizzati a scopo scientifico e con disappunto la disinformazione con cui alcuni organi di stampa hanno trattato questo tema.
Non si tratta di un provvedimento legislativo a favore della vivisezione ma, al contrario, dell'introduzione di limiti più severi e controlli più rigorosi nell'utilizzo di animali per soli usi medico scientifici.
Io, in tutta coscienza ma non a cuor leggero, ho votato a favore di questo testo dopo più di un anno di negoziato che la commissione agricoltura -di cui sono presidente- ha condotto con la Commissione europea e il Consiglio.
Nel mio dovere di rappresentante dei cittadini democraticamente eletto sento il dovere di spiegarvi le ragioni della mia scelta.


La sperimentazione sugli animali esiste in Europa solo a scopo medico (il regolamento europeo del 2009 ne vieta l'uso per i cosmetici) e fino ad oggi è stata normata da una direttiva risalente al 1986 ormai divenuta obsoleta e che creava situazioni molto differenziate (in alcuni Paesi l'attenzione per gli animali è minima e si possono fare esperimenti molto più facilmente).
Era quindi necessario armonizzare le regole e introdurre maggiore rispetto per gli animali.
Questa direttiva dice che, a differenza che nel passato, ogni esperimento dovrà avere ben tre autorizzazioni preventive che dovranno valutarne la reale necessità e verificare che non ci siano metodi alternativi.
Ci saranno finalmente delle ispezioni e la presenza di un veterinario esperto in benessere animale in ogni stabilimento. Sarà inoltre istituito un comitato nazionale per il benessere animale.
Certo, non è la legge perfetta, ci sono ancora tanti passi da fare, ma voglio sottolineare che l'Europa dispone della migliore legislazione al mondo in materia di tutela e benessere degli animali.



A differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, gli Stati membri che hanno una legislazione più severa potranno conservarla: ad esempio in Italia dal 1991 c'è il divieto di utilizzare cani e gatti randagi e tale resterà, e i Paesi che hanno invece legislazioni poco favorevoli per gli animali dovranno migliorare i loro standard.
Questa direttiva non è assolutamente un passo indietro ma un miglioramento rispetto al passato.


La dimostrazione è che la maggiore organizzazione animalista europea EUROGROUP FOR ANIMALS (che raggruppa tutte le associazioni europee, tra cui anche la nostra LAV) si è espressa a FAVORE di questo testo.
Potete leggere la loro posizione sul loro sito http://www.eurogroupforanimals.org/ in cui si spiega che questo testo approvato è migliore di quello precedente del 1986 e ora tocca ai Paesi membri adottare leggi per recepirla nel modo migliore possibile.
Ho riflettuto molto prima di questa scelta, ma posso dire con convinzione che il mio voto ha dato un contributo, seppur minimo, al miglioramento della situazione degli animali in Europa.



10 settembre 2010



NEL MERITO DELLA GIUSTIFICAZIONE DI DE CASTRO di Pasquale Di Lena

Il dispiacere espresso dal Presidente della Commissione europea dell’agricoltura, on. De Castro, non è convincente per più di una ragione, in particolare quella che migliora (!) la direttiva del 1986, ormai obsoleta, che permetteva, in alcuni paesi dell’Europa, di fare esperimenti molto più facilmente, ma non la cancellazione, visto che si possono fare gli esperimenti sugli animali, se randagi.
Il fatto che una organizzazione europea, la Eurogroup for animals, che riunisce tutte le principali organizzazioni europee, tra le quali anche la nostra LAV, abbia dato il suo consenso con grande soddisfazione, non giustifica l’uccisione degli animali, ripetiamo, randagi, ma solo il prevalere della volontà dell’industria farmaceutiche, potentissime multinazionali, che con le loro lobby sono in grado di comprarsi tutto, anche l’anima degli animalisti.
Ritengo questa nota del Ministro De Castro peggiorativa della sua situazione di consenso al voto che punisce comunque gli animali. Ora mi aspetto solo la solidarietà a De Castro dell’ex Ministro alla sanità, il nostro noto scienziato di punta, Veronesi, che, facendosi forte della necessità di sostenere la ricerca pubblica, è uno strenuo difensore degli Ogm e, anche, del nucleare.
Una adesione di principio la sua, ideologica, come dicono sia lui che gli altri sostenitori, per accusare chi è contro gli Ogm e il nucleare, visto che non ha mai spiegato le ragioni di questo suo sostegno a scelte che saranno le nuove generazioni a pagare a caro prezzo.
Viene da pensare alle potenti lobby e, anche, alla capacità di una società sempre più ingiusta, che ha come unico punto di riferimento il profitto, di penalizzare i più deboli e di creare le classi, non solo tra gli uomini anche tra gli animali.


Poveri noi, poveri randagi.

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