FRUTTAGEL: UN ESEMPIO DI STILE

Echi dell’incontro della Fruttagel a Larino raccolti da Pasquale Di Lena


Il comportamento della Fruttagel, che venerdì scorso ha presentato, a Larino, il suo programma triennale che chiuderà con il 2013, è stato colto, da tutti i presenti all’incontro, come un esempio di stile imprenditoriale di cui se ne sente la necessità.
Un esempio per questo Molise e, diciamolo pure, per questo nostro Paese, dove la programmazione è un optional anche quando a governare ci sono uomini che si ritengono grandi imprenditori
E i politici che si sono avvicendati nel corso del dibattito, dal Presidente della Regione alla On. De Camillis, dal Sindaco di Larino all’Assessore regionale all’agricoltura, Nicola Cavaliere, si sono dichiarati, insieme al consigliere regionale D’Alete, in modo più o meno convinti, di aver fatto quanto era nelle loro possibilità per far rimanere nel Molise la Fruttagel.
Una impresa, come si sa, strettamente legata ai valori del territorio, che per quanto riguarda il Basso Molise, sono, per la gran parte, fortemente espressi dal settore primario, l’agricoltura.
Noi, che pure ci siamo vantati, quando eravamo all’opposizione nel Consiglio comunale di Larino, di aver dato un contributo a far rimanere la Fruttagel sul nostro territorio, ci siamo dovuti rendere conto che altri sono stati i grandi protagonisti della permanenza di questa azienda nel Molise: il territorio basso molisano, difficile da trovare altrove, sostenuto, nella sua capacità di esprimere qualità, dai suoi bravissimi produttori, e, insieme, gli amministratori della Fruttagel, in particolare il suo presidente, Egidio Checcoli, che non ha mai mollato la presa, nonostante le mille provocazioni che ogni giorno arrivavano dal Molise, in particolare dalla Regione.
Ci siamo ancor più resi conto di questa verità dopo aver ascoltato l’esposizione del presidente della Fruttagel, in particolare, la grande attenzione che ha voluto riservare al Molise ed alla struttura che opera nelle Piane di Larino, sostenuta dalle puntuali relazioni dei suoi collaboratori, che hanno messo in luce, sulla base di una precisa strategia di marketing, tutte le potenzialità che la Fruttagel, nel Molise e in Emilia-Romagna, riuscirà ad esprimere con la le due linee, quelle dei prodotti surgelati e quelli dei succhi e delle bevande.
Un programma che porta la Fruttagel, con il suo nuovo marchio e il suo preciso e puntuale messaggio “scelta naturale”, ad essere ancora più protagonista sul mercato. Un programma che parte nel momento in cui questo mercato va restringendosi ancora di più e mette in mostra tutti gli aspetti della profonda crisi che esso vive con la riduzione degli scambi, la chiusura o ridimensionamento di molte delle imprese e la caduta verticale della occupazione. Bisogna dare atto alla Fruttagel della chiarezza e del coraggio, che il programma esprime con grande forza, di affrontare il momento particolarmente difficile per tutti.
Una Fruttagel in controtendenza, che apre ad un allargamento, non solo a un rafforzamento, degli accordi con le aziende produttrici, ciò che porterà a far respirare l’azienda agricola, oggi soffocata dalla pesante crisi che vive l’agricoltura nazionale e molisana, e, con l’aumento delle attività di trasformazione e di commercializzazione, a rafforzare i livelli occupazionali, con una crescita del fatturato, alla fine del triennio, di oltre 20 miliardi di lire, che non sono poca cosa.
Un esempio di stile, dicevamo, ma, a nostro parere, ancor più un esempio di programmazione, utile per l’economia regionale che trova, oggi più che mai, nell’agricoltura, il suo punto di forza, con la sua capacità di sbarrare l’entrata di imprese che non hanno niente da condividere con il settore primario.
Imprese pericolose, a causa del forte impatto ambientale, soprattutto per l’immagine di ruralità che esprime il Basso Molise; incapaci, nonostante i forti investimenti a disposizione, di dare, diversamente dalla Fruttagel, una risposta alla domanda drammatica di occupazione; capaci, invece, solo di rubare territorio fertile e di investire altrove i profitti qui ricavati.
Un forte processo di impoverimento che non ha niente a che vedere con quello messo in moto dalla Fruttagel, una struttura che stimola l’attività agricola e la sua vocazione a produrre qualità; apre alla programmazione del settore ed alla necessità di un nuovo associazionismo e di una nuova cooperazione; rende produttivi di risultati gli investimenti, con una gran parte dei profitti ridistribuiti tra i diversi soggetti che operano sul territorio, ciò che vuol dire arricchirlo di valori e di futuro.
In questo senso bisogna dire grazie alla Fruttagel e augurare ad essa il raggiungimento, alla fine del prossimo triennio di attività, degli obiettivi e di sempre nuovi successi, per essere non solo un esempio di stile, ma anche, uno stimolo per la creazione di un distretto agroalimentare, il solo in grado di contrastare scelte che (non è un gioco di parole) contrastano con le vocazioni del territorio.
Fruttagel, per rilanciare l’agricoltura del Basso Molise e ridare, così, all’economia molisana il perno intorno al quale far girare la ruota dello sviluppo sostenibile e compatibile, il solo che ha il significato di progresso civile, politico, sociale, in grado di esprimere, con i valori della ruralità, una qualità alta della vita.
Un risultato che serve in primo luogo ai molisani, ma anche, al Molise che, da questo fondamentale e ricercato valore, può organizzare (finalmente!) il turismo, l’altra straordinaria risorsa che porterebbe questa nostra piccola, deliziosa regione, ad essere un’isola felice, méta di visitatori selezionati e colti, provenienti da ogni parte del mondo.
Come dire ben vengano altre dieci, cento Fruttagel.


pasqualedilena@gmail.com

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe