ARRIVA TUTTO NEL LISCIONE


Leggendo qua e la' n. 161 -

A noi non è dato il riposo, neanche per Natale e S. Stefano. Se non soffiamo da queste parti, perché dobbiamo fare posta al vento proveniente dall’ovest, quello che passando sulla Maiella, porta il freddo fino alla Puglia, vuol dire che stiamo lavorando da altre parti dove ancora permangono foglie secche sulle querce e c’è da scuotere le piante in vegetazione per prepararle alla caduta di temperatura.

Non abbiamo avuto modo, così, di seguire la vicenda della chiusura dei rubinetti per l’acqua inquinata e, da come ci è stato raccontato da qualche amico, anche seguendo non è facile capire perché le notizie sono sempre più contraddittorie. Viene da pensare ad un accordo a tranquillizzare i cittadini ed a non allarmarli, anche perché quando la merda la rigiri troppo finisce che puzza ancora di più.

Si sente nell’aria una diffusione di tranquillità che ha quasi l’effetto papagnone, se non ci fossero i sindaci di Guglionesi, Larino e San Martino in Pensilis a gridare di gioia perché a loro, e solo a loro, l’acqua è stata ridata e loro, con generosità, l’hanno ridata ai cittadini che ora possono tornare a bere ed a cucinare senza alcuna delle preoccupazioni che invece permangono tra i cittadini degli altri comuni. A Larino, però, fa eccezione il quartiere dove ha sede la caserma dei Carabinieri, dove adesso l’acqua è contaminata da batteri coliformi, la cui origine non è data sapere. Ma a noi avevano detto che era il cloro il problema!

Abbiamo saputo da un nostro amico vento proveniente dalle Baleari, che ha soffiato sulla Toscana, in particolare sull’isola d’Elba e la Maremma amara, come recita una canzone struggente che è diffusa e nota da queste parti, che anche in uno dei Comuni dell’Isola d’Elba c’è un problema di acqua inquinata, non da cloro, ma da boro e arsenico, ciò che ha spinto il sindaco a vietare l’acqua per i bambini entro i tre anni di età.

Il boro e l'arsenico che preoccupano, a differenza del Molise, che non si è ancora capito se il problema è nel cloro o nella sostanza organica, precipitata all’improvviso per abbondanza di pioggia e di neve negli ultimi tempi. Per onestà dobbiamo dire che non ci è sembrata una stagione particolare, ma del tutto normale. In pratica il Molise non è diventato il Veneto dove piove ininterrottamente da tre mesi e si vede dalle inondazioni e allagamenti e dall’acqua alta di Venezia.

Comunque a parte questa precisazione, la notizia della Toscana ci ha riportato alla memoria la storia di Rasputin che, mediante dosi crescenti di arsenico, ha abituato il suo fisico a sopportare le quantità di un normale avvelenamento che in quei tempi faceva parte della quotidianità tra i potentati. Quella del Molise ha un vecchio proverbio “sotto la neve pane”, che, con i tempi che corrono, non ha più significato visto che il terreno sotto la neve perde gran parte della sua fertilità, comunque la migliore.
Come dire “sotto la neve acqua minerale”, cioè quella da acquistare sempre se la trovi!

A voreie

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe