Pronti a “volare”, con le ali della dieta mediterranea

Sport e buona salute a tavola, un binomio vincente. Abbiamo a disposizione, forse anche senza esserne pienamente consapevoli, una straordinaria opportunità per moltiplicare la forza dei messaggi da comunicare. L’obiettivo – spiega Pasquale Di Lena - è promuovere l’atletica e il valore della sobrietà a tavola

Approfittando della sempre squisita ospitalità di Teatro Naturale, due settimane fa abbiamo salutato, con gioia, il riconoscimento di patrimonio dell’umanità sancito dall’Unesco alla Dieta Mediterranea (link esterno) e dato ad esso il nostro benvenuto, convinti come siamo che questo alto, prestigioso riconoscimento alla grande e diffusa cultura materiale del nostro Paese, servirà a far sprigionare le enormi potenzialità di un patrimonio ancor più straordinario.

Questa nostra convinzione sta nel seguire, con l’attenzione che meritano, i processi che caratterizzano i mercati e, anche, nel fatto di aver vissuto, in diretta, a cavallo degli anni ‘80/90, soprattutto negli Stati Uniti, la rappresentazione e la diffusione del primo triangolo, così significativo del valore dei prodotti importanti per una sana alimentazione.

Ed è l’America che fa proprie le ricerche sviluppate in Italia, precisamente in Campania nel Cilento, di un suo cittadino, lo scienziato Ancel Keys, e le diffonde sul proprio territorio, e non solo, attraverso questo triangolo, dando, con la sua capacità nella comunicazione, un forte impulso alla immagine dell’Italia e allo stile di vita degli italiani, caratterizzato fortemente dalla buona tavola.

C’è da dire che, all’inizio, da questa tavola, era stato escluso il vino, inserito solo in un secondo momento e, poi, posto in posizione di riguardo, anche nel triangolo aggiornato poco più di due anni fa.

Quelle ali già possenti, che, con la crescita della ristorazione italiana sulle piazze più importanti del mondo e con la diffusione dei nostri impareggiabili prodotti, hanno già fatto la fortuna della nostra enogastronomia; oggi, con questo riconoscimento, così prestigioso, quelle ali sono ancora più possenti, in grado di far volare molto più in alto l’immagine del nostro Paese.

Solo, però, se la classe dirigente e imprenditoriale riesce a individuare questi possenti motori e dare ad essi le risorse, i progetti e i programmi che servono per una strategia di marketing vincente e ricca di risultati.

Nel nostro benvenuto della settimana scorsa al riconoscimento Unesco abbiamo riportato una parte delle dichiarazioni, tutte condivisibili, del Ministro dell’Agricoltura, Galan, che ha creduto in questo riconoscimento e lavorato bene con la sua squadra per ottenerlo. Subito dopo abbiamo dato voce, sicuramente meravigliando la maggioranza dei nostri lettori, a uno dei massimi dirigenti dello sport italiano, il Presidente della Federazione dell’Atletica leggera, Franco Arese, per il contributo alto dato, con la sua Casa Italia Atletica, alla Dieta Mediterranea, soprattutto in questi ultimi quattro anni. Infatti, quattro anni fa, subito dopo i campionati europei di Göteborg, in Svezia, il Presidente Arese, con l’allora segretario generale della Federazione, Gianfranco Carabelli, ha dato il proprio assenso a un progetto di comunicazione, la “Maratona del gusto e delle Bellezze d’Italia”, messo nelle mani dell’ Avv. Ialenti, responsabile di Casa Italia Atletica, la struttura operativa della Fidal. Un progetto che parte, sotto forma di sperimentazione, a Osaka, in Giappone, in occasione dei Campionati del mondo di atletica, e che trova un suo primo sviluppo in Germania e in Austria con tutt’una serie di iniziative promozionali nelle principali città di questi due Paesi di lingua tedesca, con tappe di avvicinamento al grande evento dei Campionati del mondo di Berlino, delle nostre eccellenze agroalimentari e delle bellezze espresse dai territori di origine.

Un progetto fatto proprio da Buonitalia, la struttura promozionale del Mipaaf, e messo a disposizione di altre discipline sportive che, però, l’hanno realizzato solo in piccola parte.
Un progetto che, nel corso del 2010, con le tappe di Madrid (Maratona) e Barcellona (Campionati europei di atletica), ma, soprattutto, con l’ultima, quella di New York di qualche settimana fa, alla vigilia della grande Maratona di questa città, ha mostrato il suo valore e significato nel campo della comunicazione del gusto e delle bellezze del nostro Paese.

Due seminari di alto livello, sul turismo e sulla enogastronomia; degustazioni guidate e presentazioni delle nostre eccellenze; diffusione di materiale culturale e promozionale. Un insieme di azioni ben coordinate e bene realizzate dalla squadra messa su da Fidal servizi, che sono riuscite a coinvolgere migliaia di persone, soprattutto atleti e partecipanti alla grande Maratona, e, non a caso, l’attenzione di oltre cinquanta giornalisti del turismo e della gastronomia, dello sport, e di numerosi operatori del mercato americano. Tutto questo in un Paese dove le iniziative promozionali, se non sono di alto livello, scivolano sul tavolo della indifferenza più totale.

La “Maratona del gusto e delle bellezze d’Italia” della Fidal servizi e della sua Casa Italia Atletica, con il messaggio “l’Italia che corre ancora” di Fred Plotkin, è risultata una importate vetrina promozionale itinerante, soprattutto perché ha il pregio, sotto l’aspetto della comunicazione, di far parlare l’atleta, il campione. In pratica colui che interpreta meglio di ogni altro, data la centralità della corretta e sana alimentazione, la bontà della Dieta Mediterranea con la qualità del cibo che essa presenta.

Quella qualità espressa dalle eccellenze Dop e Igp, che danno all’Italia primati in Europa e nel mondo, in quanto a riconoscimenti che premiano fortemente i territori dove queste eccellenze nascono. Primati che offrono al consumatore, attraverso il riconoscimento, garanzie di qualità e, come tali, da spiegare e far conoscere per avere dal mercato una risposta alta da parte del consumatore, la sola che può assicurare il valore aggiunto che premia il produttore e il territorio.
Primati che, come si sa, sono, nella quasi totalità, espressioni di paesaggi e di ambienti unici, di storia e di cultura, oltre che di tradizioni, in particolare quelle legate alla nostra cucina ed al nostro modo di mangiare, che hanno ispirato la Dieta Mediterranea.

Tutto questo prima, è bene sottolinearlo, durante e dopo un grande evento sportivo che ha il merito di attirare l’attenzione dei media, di migliaia di spettatori e, anche, dei protagonisti, atleti e dirigenti, che questo evento lo vivono da protagonisti. Una straordinaria opportunità per moltiplicare la forza di un messaggio e della sua eco che, normalmente, l’evento diffonde, diventando, così, un elemento utile per comunicare e promuovere l’atletica e il valore della sobrietà a tavola e, anche, quello che la tavola riesce a mettere a disposizione, grazie al territorio e ai bravi produttori; alla nostra agricoltura ed alla ruralità, beni preziosi che hanno bisogno di comunicazione e di promozione per poter essere salvaguardati e tutelati.

Non a caso partner della Fidal per il progetto “Maratona” di Casa Italia Atletica, insieme a enti e istituzioni pubbliche, aziende e consorzi, c’è la CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, a rappresentare il mondo dei produttori agricoli, cioè degli autori, che insieme ai territori, firmano i primati, le eccellenze Dop e Igp, che la Dieta Mediterranea esalta e promuove. Produttori e territori, cioè un altro straordinario patrimonio, purtroppo a rischio, che le ali possenti della Dieta Mediterranea sono in grado di salvaguardare e tutelare se, però, sostenute da attente e puntuali azioni di comunicazione, poste all’interno di una strategia di marketing, che vede pubblico e privato insieme protagonisti.

di Pasquale Di Lena

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