LA CAMPAGNA ELETTORALE E' GIA' INIZIATA


Sempre se abbiamo letto bene, il presidente Iorio ha iniziato il giro degli ospedali per portare la buona novella delle soluzioni trovate per un rilancio delle strutture, anche di quelle che stanno per chiudere. Non a caso ha cominciato qualche giorno prima della Befana, con la visita dell’ospedale di Venafro. Non ci è dato sapere cosa c’era di buono nella calza di Iorio per l’ospedale della Città dell’olio liciniano, ma solo tanto carbone per le opposizioni, “quelli del no”, che non hanno mai niente da proporre. Visto che deve arrivare prossimamente anche a Larino, diciamo subito che qui l’opposizione, soprattutto di Larino Viva che, da ben tre anni, ha avanzato le sue proposte senza, però, che Iorio avesse la buona creanza di rispondere. Non ne aveva bisogno di rispondere, nel momento in cui aveva posto a difesa del percorso ridimensionamento del “Vietri”, due persone fidate, il sindaco e il vicesindaco di Larino, e, con essi, era riuscito a dar vita ad un comitato civico, che ha avuto il merito di collassare le ultime speranze dei larinesi.
Ieri, come ci racconta Larino Viva nell’articolo postato, nell’intervista riportata su un quotidiano locale, il vicesindaco Quici, dopo aver bacchettato i suoi compagni di avventura, che si sono lasciati andare in azioni isolate nel campo della comunicazione (qualcuno ci ha spiegato che soffre l’ombra, non importa se spessa o insignificante), ha parlato di successi e dato risalto alla scelta che farà impazzire i larinesi e che salverà l’ospedale di Larino. Una nuova attività tesa ad occupare un’ala di quell’inutile struttura, esempio alto dello spreco e di come si ragionava (ancora si ragiona) nel periodo delle vacche grasse, con quintali e quintali di latte munto a disposizione. Un’enfasi, a nostro parere, sproporzionata di fronte all’utilizzo di un’ala sola, visto che, per volare, ne necessitano forzatamente due. Ma, come si dice, meglio una che niente. In questi casi bisogna essere pratici, capire cosa passa il convento e cosa serve per affrontare, con il piccione che a malapena zampetta per terra, la prossima campagna elettorale. Quella, non a caso, iniziata ieri sulla questione ospedali, con due personaggi, Iorio e Quici, distanti per statura intellettuale e politica, ma uniti per vocazione. Questione, nel senso di problema annoso, difficile, di così grande interesse, che tocca gran parte delle problematiche politiche, sociali, occupazionali e di sviluppo del nostro Molise. Ma, anche, quale problema dei problemi, che coglie l’interesse di tutti i molisani, soprattutto di quelli che hanno più bisogno, per età o per mancanza di risorse, di una sicurezza maggiore per la loro salute e, come tali, coinvolti emotivamente, soprattutto là dove l’ospedale è stato già ridimensionato.
Non parliamo dei dipendenti diretti e quelli dell’indotto e, neanche, dei tanti in attesa di diventarlo.
Affrontare una campagna elettorale con la questione ospedali e con la gente che ha sempre la sensazione di ridimensionamento o, peggio, di chiusura, vuol dire, per gli artefici di questa situazione, dover camminare in salita per tutto il tempo e rischiare di non farcela. Ecco, allora, la partenza puntuale e con le promesse e le illusioni giuste per ribaltare il ragionamento e dare tranquillità alla gente, comunque fino al risultato elettorale.
Un campo fertile per i due soggetti prima citati che, bisogna riconoscerlo, in quanto a promesse sono veri maestri. Per quanto ci riguarda, maestri insuperabili quando hanno il potere in mano, meno quando sono all’opposizione. In questo caso hanno, però, altre soluzioni che vanno dal ricatto all’infamia, alle bugie che servono per disorientare l’opinione pubblica o, quando è necessario, per buttare fango sull’avversario che fa paura.
Il fatto certo è l’inizio della campagna elettorale per le regionali, ciò che fa pensare non a un anticipo dei tempi, ma semplicemente a una iniziativa prossima di Michele Iorio di dichiarare chiusa la legislatura e di andare alle elezioni in primavera.
Qualcuno addentro alla politica ci ha detto che, con le opposizioni che Iorio si ritrova, e non solo, non ce ne sarà bisogno, visto che non esistono e quando ci sono non le noti perché quelli che dovrebbero essere i protagonisti dormono.


A voreie

















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