Molise, Piccolo tesoro

Molise, Piccolo tesoro






Ecco la descrizione del Molise fatta da Pasquale di Lena nella pubblicazione “Taste Italy” distribuita a Tallinn ai numerosi operatori commerciali, giornalisti, rappresentanti istituzionali e sportivi appassionati che hanno visitato Casa Italia Atletica.





PICCOLO TESORO







È il Molise una Regione di recente istituzione (1963), la più giovane, formata da due provincie, Campobasso e Isernia, ma che racconta una storia lunga 750 mila anni, a partire dall’insediamento paleolitico dell’Homo Aeserniensis.



È questa la terra dei Sanniti che aveva in Bojano la capitale. Antico popolo di forti e fieri guerrieri, tra i nemici più ardui della Roma imperiale, ha creato non pochi problemi e sconfitto più volte i Romani, fino alla peggiore delle umiliazioni, quando, nel 321 a. C., durante la Seconda guerra sannitica, fecero passare, nudi, consoli e soldati rimasti intrappolati presso le gole di Caudio, sotto il “giogo”, noto come Forche Caudine.



È anche la terra dei Frentani, il popolo che aveva in Larino la capitale e viveva il territorio che dal fiume Pescara, a nord, giungeva fino al Fortore, a sud, tra la Puglia e il Molise, non lontano dai luoghi teatro di strategie e di battaglie della II Guerra Punica, da dove Annibale partì prima della cruenta Battaglia di Canne.



Il Molise, oggi, è l’immagine di una farfalla colorata, a significare la sua fragilità preziosa, l’impronta di ruralità e di biodiversità impressa da genti di antiche tradizioni contadine, che hanno saputo rendere fertile una terra non facile e disegnare paesaggi d’incanto. Soprattutto là dove l’olivo si confonde con le piccole vigne, i minuti frutteti e spande ombra sui seminativi.



Una farfalla, quale simbolo di sostenibilità, stretta tra due fiumi, il Fortore ed il Trigno e protetta dal mare Adriatico, dai Monti dell’Abruzzo, dalle Mainarde, ai confini con il Lazio, dal Matese, in comproprietà con la Campania e dai Monti Dauni, che guardano da vicino il Gargano e si aprono al “Tavoliere”, la grande pianura della Puglia, seconda, per superficie, in Italia, solo a quella Padana.



Una regione ricca di acqua, con mille sorgenti e mille fonti sparse sul suo territorio, segnato al centro dal fiume Biferno, come tratto di congiunzione tra il Matese e il mare Adriatico che lo accoglie, con non lontane le stupende diomedee, le isole Tremiti, paradiso soprattutto per gli appassionati di pesca subacquea.



Per millenni, teatro, con i suoi tratturi, della Transumanza, l’andata e ritorno dei greggi e delle mandrie alla ricerca dei pascoli, è, da sempre, terra di passaggio, cerniera tra il nord ed il sud dell’Adriatico, che, da qui, guarda da vicino i Balcani. Lungo i tratturi, percorsi di antiche civiltà, di scambi culturali e commerciali, lo sviluppo dei suoi centri, molti dei quali piccoli e deliziosi borghi posti sulla sommità di un colle, come a dominare la campagna circostante, quasi sempre colorata di un verde dalle tonalità particolari, che non è possibile riscontrare altrove.



La varietà di ambienti caratterizzati da elevata biodiversità e da paesaggi straordinariamente belli, fa pensare, più che ad una Regione, ad una Città giardino da salvaguardare e tutelare.



Un ricco patrimonio di storia e di cultura, di arte e di tradizioni, tra le quali quella di una cucina che, grazie alla disponibilità dei prodotti della sua agricoltura, dei suoi allevamenti e del suo mare ed alla diversità di ambienti e influenze culturali, esprime una infinità di piatti che rendono preziosa la tavola imbandita, ancora centro di dialogo e di conversazione.































LA TRADIZIONE DEI SAPORI







Terra di olivi e di viti, come pure di farro e di altri cereali, tant’è che, sulle colline ventilate e le ristrette pianure che arrivano al mare, prevalgono i seminativi a grano duro. Il grano più ricercato e più noto, quello che, qui, ha alimentato molini e pastifici, facendo di Campobasso una delle capitali della pasta in Italia. Questo grazie anche alla presenza di aziende conosciute ed apprezzate nel mondo per la bontà di un prodotto, che è stato e sarà sempre più emblema del mangiare italiano.



Terra, quindi, di sapori e di profumi, con l’olio extravergine di oliva “Molise” Dop a fare da filo conduttore della gustosa cucina molisana. Quella di mare, che ha la fortuna di un particolare pescato; quella dell’interno, fortemente segnata dalla transumanza che, di anno in anno, la alimentava e arricchiva di conoscenze e saperi, anche là dove era più difficile lo scambio dei prodotti e della cultura, attraverso le mani sapienti e svelte delle donne molisane.



I protagonisti dell’agroalimentare regionale sono i formaggi, in primis il Caciocavallo Silano Dop. Il Molise, terra di transumanza, ha nella produzione dei latticini una antica tradizione. Il sostantivo “Silano” è legato all’altopiano della Sila, in Calabria, altra zona di produzione insieme alla Puglia e alla Campania. Accanto, due Dop, la Mozzarella di Bufala Campana e la sua compagna di sempre, la Ricotta di Bufala Campana, delizie prodotte esclusivamente con latte intero di bufala, il cui territorio di riferimento è, soprattutto, quello delle Province di Caserta e Salerno e, nel Molise, il Comune di Venafro, in provincia di Isernia.



Invece, tra i prodotti a base di carne, spiccano i Salamini Italiani alla Cacciatora Dop e tra, le carni fresche, il Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale Igp, due riconoscimenti interregionali prodotti anche in alcune regioni a nord del Molise.



Ambasciatore di questa piccola Regione è, però, l’olivo, che ha trovato, qui, l’habitat di crescita ideale secoli prima dell’era cristiana ed ha segnato, con l’olio di Venafro, noto come “liciniano”, in onore del patrizio romano Marco Licinio, che, sin dal IV sec. a. C., introdusse questa pianta nella città posta ai confini con la Campania ed il Lazio, la storia della qualità dell’olio italiano, con la sua enorme fama nel periodo della Roma Imperiale. Oggi, con l’olio extravergine di oliva “Molise” Dop, prodotto principalmente con una delle varietà autoctone più quotate, la “Gentile di Larino”, diffusa maggiormente sulle colline che guardano il mare Adriatico, l’olio molisano prova a rilanciare l’antica fama. A questo olio straordinario si affiancano i tre vini Doc “Biferno”, “Pentro di Isernia o Pentro” e “Molise” e due Igt, “Osci o Terre degli Osci”, nel territorio della provincia di Campobasso e “Rotae”, in quello della provincia di Isernia. Ma a svolgere il ruolo di grande protagonista è la “Tintilia o Tintiglia”, il vino derivato dalle uve del vitigno omonimo, qui acclimatato da secoli, che gli esperti giudicano di grande spessore qualitativo per i suoi peculiari caratteri organolettici. Grazie a loro e grazie anche ad una schiera di giovani produttori, questo vino è diventato un trascinatore degli altri vini molisani, dando ad essi l’immagine alta della qualità e della tipicità.







PRODOTTI







DOP



Caciocavallo Silano



Mozzarella di Bufala Campana



Ricotta di Bufala Campana



Salamini Italiani alla Cacciatora



Olio Extravergine di Oliva “Molise”







IGP



Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale







VINI







DOC



Biferno



Molise o Del Molise



Pentro di Isernia o Pentro



Tintilia del Molise







IGT



Osco o Terre degli Osci



Rotae

















Ecco la descrizione del Molise fatta da Pasquale di Lena nella pubblicazione “Taste Italy” distribuita a Tallinn ai numerosi operatori commerciali, giornalisti, rappresentanti istituzionali e sportivi appassionati che hanno visitato Casa Italia Atletica.

PICCOLO TESORO

È il Molise una Regione di recente istituzione (1963), la più giovane, formata da due provincie, Campobasso e Isernia, ma che racconta una storia lunga 750 mila anni, a partire dall’insediamento paleolitico dell’Homo Aeserniensis.
È questa la terra dei Sanniti che aveva in Bojano la capitale. Antico popolo di forti e fieri guerrieri, tra i nemici più ardui della Roma imperiale, ha creato non pochi problemi e sconfitto più volte i Romani, fino alla peggiore delle umiliazioni, quando, nel 321 a. C., durante la Seconda guerra sannitica, fecero passare, nudi, consoli e soldati rimasti intrappolati presso le gole di Caudio, sotto il “giogo”, noto come Forche Caudine.

È anche la terra dei Frentani, il popolo che aveva in Larino la capitale e viveva il territorio che dal fiume Pescara, a nord, giungeva fino al Fortore, a sud, tra la Puglia e il Molise, non lontano dai luoghi teatro di strategie e di battaglie della II Guerra Punica, da dove Annibale partì prima della cruenta Battaglia di Canne.

Il Molise, oggi, è l’immagine di una farfalla colorata, a significare la sua fragilità preziosa, l’impronta di ruralità e di biodiversità impressa da genti di antiche tradizioni contadine, che hanno saputo rendere fertile una terra non facile e disegnare paesaggi d’incanto. Soprattutto là dove l’olivo si confonde con le piccole vigne, i minuti frutteti e spande ombra sui seminativi.

Una farfalla, quale simbolo di sostenibilità, stretta tra due fiumi, il Fortore ed il Trigno e protetta dal mare Adriatico, dai Monti dell’Abruzzo, dalle Mainarde, ai confini con il Lazio, dal Matese, in comproprietà con la Campania e dai Monti Dauni, che guardano da vicino il Gargano e si aprono al “Tavoliere”, la grande pianura della Puglia, seconda, per superficie, in Italia, solo a quella Padana.

Una regione ricca di acqua, con mille sorgenti e mille fonti sparse sul suo territorio, segnato al centro dal fiume Biferno, come tratto di congiunzione tra il Matese e il mare Adriatico che lo accoglie, con non lontane le stupende diomedee, le isole Tremiti, paradiso soprattutto per gli appassionati di pesca subacquea.

Per millenni, teatro, con i suoi tratturi, della Transumanza, l’andata e ritorno dei greggi e delle mandrie alla ricerca dei pascoli, è, da sempre, terra di passaggio, cerniera tra il nord ed il sud dell’Adriatico, che, da qui, guarda da vicino i Balcani. Lungo i tratturi, percorsi di antiche civiltà, di scambi culturali e commerciali, lo sviluppo dei suoi centri, molti dei quali piccoli e deliziosi borghi posti sulla sommità di un colle, come a dominare la campagna circostante, quasi sempre colorata di un verde dalle tonalità particolari, che non è possibile riscontrare altrove.

La varietà di ambienti caratterizzati da elevata biodiversità e da paesaggi straordinariamente belli, fa pensare, più che ad una Regione, ad una Città giardino da salvaguardare e tutelare.

Un ricco patrimonio di storia e di cultura, di arte e di tradizioni, tra le quali quella di una cucina che, grazie alla disponibilità dei prodotti della sua agricoltura, dei suoi allevamenti e del suo mare ed alla diversità di ambienti e influenze culturali, esprime una infinità di piatti che rendono preziosa la tavola imbandita, ancora centro di dialogo e di conversazione.

LA TRADIZIONE DEI SAPORI

Terra di olivi e di viti, come pure di farro e di altri cereali, tant’è che, sulle colline ventilate e le ristrette pianure che arrivano al mare, prevalgono i seminativi a grano duro. Il grano più ricercato e più noto, quello che, qui, ha alimentato molini e pastifici, facendo di Campobasso una delle capitali della pasta in Italia. Questo grazie anche alla presenza di aziende conosciute ed apprezzate nel mondo per la bontà di un prodotto, che è stato e sarà sempre più emblema del mangiare italiano.
Terra, quindi, di sapori e di profumi, con l’olio extravergine di oliva “Molise” Dop a fare da filo conduttore della gustosa cucina molisana. Quella di mare, che ha la fortuna di un particolare pescato; quella dell’interno, fortemente segnata dalla transumanza che, di anno in anno, la alimentava e arricchiva di conoscenze e saperi, anche là dove era più difficile lo scambio dei prodotti e della cultura, attraverso le mani sapienti e svelte delle donne molisane.
I protagonisti dell’agroalimentare regionale sono i formaggi, in primis il Caciocavallo Silano Dop. Il Molise, terra di transumanza, ha nella produzione dei latticini una antica tradizione. Il sostantivo “Silano” è legato all’altopiano della Sila, in Calabria, altra zona di produzione insieme alla Puglia e alla Campania. Accanto, due Dop, la Mozzarella di Bufala Campana e la sua compagna di sempre, la Ricotta di Bufala Campana, delizie prodotte esclusivamente con latte intero di bufala, il cui territorio di riferimento è, soprattutto, quello delle Province di Caserta e Salerno e, nel Molise, il Comune di Venafro, in provincia di Isernia.
Invece, tra i prodotti a base di carne, spiccano i Salamini Italiani alla Cacciatora Dop e tra, le carni fresche, il Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale Igp, due riconoscimenti interregionali prodotti anche in alcune regioni a nord del Molise.
Ambasciatore di questa piccola Regione è, però, l’olivo, che ha trovato, qui, l’habitat di crescita ideale secoli prima dell’era cristiana ed ha segnato, con l’olio di Venafro, noto come “liciniano”, in onore del patrizio romano Marco Licinio, che, sin dal IV sec. a. C., introdusse questa pianta nella città posta ai confini con la Campania ed il Lazio, la storia della qualità dell’olio italiano, con la sua enorme fama nel periodo della Roma Imperiale. Oggi, con l’olio extravergine di oliva “Molise” Dop, prodotto principalmente con una delle varietà autoctone più quotate, la “Gentile di Larino”, diffusa maggiormente sulle colline che guardano il mare Adriatico, l’olio molisano prova a rilanciare l’antica fama. A questo olio straordinario si affiancano i tre vini Doc “Biferno”, “Pentro di Isernia o Pentro” e “Molise” e due Igt, “Osci o Terre degli Osci”, nel territorio della provincia di Campobasso e “Rotae”, in quello della provincia di Isernia. Ma a svolgere il ruolo di grande protagonista è la “Tintilia o Tintiglia”, il vino derivato dalle uve del vitigno omonimo, qui acclimatato da secoli, che gli esperti giudicano di grande spessore qualitativo per i suoi peculiari caratteri organolettici. Grazie a loro e grazie anche ad una schiera di giovani produttori, questo vino è diventato un trascinatore degli altri vini molisani, dando ad essi l’immagine alta della qualità e della tipicità.

PRODOTTI

DOP

Caciocavallo Silano
Mozzarella di Bufala Campana
Ricotta di Bufala Campana
Salamini Italiani alla Cacciatora
Olio Extravergine di Oliva “Molise”


IGP
Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale


VINI

DOC

Biferno
Molise o Del Molise
Pentro di Isernia o Pentro
Tintilia del Molise

IGT

Osco o Terre degli Osci
Rotae










































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