Ribellarsi, ora più che mai.


Fa piacere leggere la dichiarazione di Iorio riportata dalla stampa molisana.

Se uno non sapesse chi è Iorio e non conoscesse anche le sue qualità, gli verrebbe da pensare che era presente all’incontro che D’Ascanio e Di Lena hanno tenuto mercoledì davanti all’ingresso dell’ospedale di Larino, se non proprio direttamente lui in persona, qualche suo collaboratore.

Parole condivisibili ma poco credibili, nel momento in cui sono passati tre anni dall’attacco, con l’assenso, o se volete, con la non opposizione del sindaco e vicesindaco di Larino e della on. De Camillis, all’ospedale “Vietri” di Larino ed agli altri due ospedali di Agnone e Venafro.

Un attacco che ha prodotto pesanti danni e sta arrivando alla méta finale, quella della chiusura.

E così, mentre Iorio, pensa di calmare i larinesi, rimasti rassegnati da una mobilitazione che aveva il senso di un attacco ai molini a vento solo per non colpire Iorio e chi a Iorio ha dato una mano, c’è chi è ancora convinto che la chiusura dei tre ospedali è necessità dolorosa, ma pur sempre una necessità. C’è anche chi pensa che con queste premesse ci sia la possibilità di vedere il nostro ospedale e gli altri rilanciati in un ruolo all’interno di una sanità in grado di dare quella risposta al diritto di salute e di benessere che spetta a ogni cittadino molisano. No, con queste premesse si continua a portare i cittadini molisani a credere a Iorio ed ai suoi amici. Sveglia!

Larino viva-redazione

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