C'E' UNA NUOVA STELLA NEL CIELO DEL MOLISE


Si chiama Barbara Petti ed è una giovane attrice di Campobasso che ha da poco superato la difficile selezione del Centro Sperimentale di Cinematografia, che ha sede a Roma dove sono usciti i più grandi attori italiani poi risultati famosi. Prima di lei solo un’altra molisana, Gabriella Iacobucci di Vinchiaturo, aveva avuto il merito di superare questo straordinario traguardo, senza, però, poter neanche avviare il percorso formativo di tre anni, costretta a scegliere l’insegnamento e diventare una bravissima professoressa di italiano con il teatro nel cuore.  

Barbara Petti è già impegnata a vivere questa fondamentale esperienza e, ieri sera, a Larino, ha mostrato tutta la sua bravura recitando poesie e monologhi con la intensità di una grande attrice e regalando forti emozioni a un pubblico attento a seguire l’incontro “Suoni di Versi”.

L’iniziativa promossa da AFRA, l’associazione culturale larinese di Caterina e Luigina Franceschini che, dopo il successo dell’estate scorsa “Versi di Vini”, aveva pensato di ripetere, con gli stessi protagonisti,  in via Marconi e che, solo il maltempo, ha spostato nella sala consigliare nella sede dell’Accademia Musicale di via Cluenzio.

Mancava solo Carolina Mastrogiuseppe, la poetessa di Larino già nota con la sua prima raccolta “Tracce di me”, madre da qualche giorno di Nicola, mentre c’erano, bravissime più che mai, Cinzia Minotti, con la sua chitarra e la sua stupenda voce, il suo canto popolare di grande intensità, oggi più che mai di grande attualità, e Chiara Scarpone, la giovane artista termolese che ha daton dimostrazione di tutta la sua bravura, non solo con la voce e la chitarra ma anche con il pennello mostrando le bellissime scene disegnate per accompagnare il suo canto, come a continuare la tradizione dei cantastorie che hanno dato molto alla cultura di questo nostro Paese.

C’era anche Pasquale Di Lena con le sue poesie tratte dal libro “Carolina dice, da qui si vede il mondo”,  lette magistralmente da Barbara, e con quelle in dialetto, inedite, che hanno fatto ricordare “U penziere”, la raccolta pubblicata nel 1988 ed ora pronta presso Arti Grafiche La Regione per la sua ristampa anche in inglese. Un grande applauso e tante risate dopo la lettura de “u fatte”, una divertentissima e significativa poesia che ruota tutta intorno alla parola “fatte” .  

Regista un altro giovane di grande talento, Gianluca Venditti, che ha saputo condurre da par suo la serata davvero magica, ricca di emozioni, all’insegna di canti e suoni, belle voci, versi e dialoghi che vanno direttamente a colpire il cuore.

AFRA    

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