IL MIO DIRETTORE E MAESTRO DI CITTA' DEL VINO E TERRITORIO





Carissimi Amici,

vorrei ancora ringraziare tutti Voi per avere fatto grande la festa dei due compleanni (i 30 anni di Barolo & Co. e i 70 del direttore) venerdì 8 giugno. Ho ricordato la data, come invito a segnarVi i prossimi appuntamenti nello stesso giorno del 2022 e del 2032, perché è un appuntamento rituale, nella stessa osteria di campagna e con lo stesso accompagnamento musicale, stessa cucina e vini e allegria.
Non c'è stata occasione di parlare tutti assieme, anche perché il vecchio orso ha maggiore dimestichezza con lo scrivere. E' certo che il vecchio orso da quella serata ha ricevuto un grande stimolo a continuare il suo impegno nella rivista.
Anche grazie alla magnifica idea di Angelo Castino di regalarmi l'Amburnia con i pensieri scritti a mano da ciascuno di Voi, posso essere certo del gradimento raccolto dal lavoro di tutti questi anni, un risultato mai scontato per un giornale. Del resto i tanti personaggi che hanno espresso la propria opinione su Barolo & Co., pubblicata sul numero di giugno della rivista, offrono tanti spunti per proseguire e migliorare il lavoro, a cominciare dalla bella analisi di Donatella Cinelli Colombini sullo sviluppo diffuso dei territori del vino, confermata dalle testimonianze di Davide Palluda, Giacomo Oddero, Sergio Circella, Pasquale Di Lena e altri ancora.
Da questi nomi risulta evidente come il lavoro giornalistico di Barolo & Co., oltre a continuare la valorizzazione del Piemonte, ha favorito e consolidato rapporti creativi e collaborativi tra imprenditori e pensatori di varie terre italiane. Questo risultato non è da poco, in un contesto in cui tutti i territori si promuovono efficacemente, e solo il Piemonte da anni è assurdamente silenzioso per l'assenza delle istituzioni e per la cocciuta volontà di non comunicare di troppe denominazioni. Tanto che Cesare Pillon, decano del giornalismo del gusto, si chiede se “il Piemonte si meriti Barolo & Co.” , mentre cresce la tesi secondo cui i vini del Piemonte siano fuori moda; infatti le etichette piemontesi non sono più protagoniste nelle vendite.
Barolo & Co. continuerà quindi la sua attività fuori dal coro, ma condivisa e applaudita da tanti saggi produttori. Il commento più ripetuto di questi tempi è “c'è sempre più qualcosa da leggere” sulla rivista, che “non si può non leggere appena arriva” (noi interpretiamo anche che se ne sentirebbe la mancanza se non ci fosse più). E' significativo che l'apprezzamento crescente corrisponda ad un crescente impegno critico di Barolo & Co. certamente favorito dall'emergenza di tanti episodi negativi.
Del resto questo spirito critico puntualmente espresso è tradizione della stampa di territorio, tipicamente italiana, a cui Barolo & Co. si vanta di appartenere. I giornali locali non a caso si chiamano “La sentinella”, “Il risveglio”, “La squilla”, “Il monitore”, “Libertà” e debbono essere una tutela dei valori civici territoriali.
Il compleanno è anche il momento opportuno per un ringraziamento a chi consente la realizzazione puntuale di un corposo trimestrale riferito al Piemonte e al Nord Ovest ma opportunamente collegato a quanto di imprenditoriale e qualitativo si sviluppa nel resto del paese: Chiara Castino, Andrea Tedaldi, Eveline Curcio, l'impaginatore Giovanni Durando, oltre alle decine di collaboratori, da Salvatore Marchese, che ha superato le 300 schede critiche di ristoranti italiani, alla rinnovata presenza di Lorenzo Corino e Stefano Aimone, dal gemello Paolo Monticone a Roberta Ferraris, delicata ritrattista delle erbe aromatiche.
Senza dimenticare che una rivista si compone di un direttore e di una redazione, ma anche di un sistema di rapporti economici e del gradimento dei lettori, che costituiscono la vera forza di una testata.

Grazie.
Elio Archimede

Grazie a te orso ed ai tuoi preziosi collaboratori. Grazie a Chiara e al tuo Barolo &Co. che mi onora della sua squisita ospitalità in quella terra magica che è il Piemonte, che, grazie a te, ho imparato a conoscere, gustare e amare.
Con l’affetto di sempre
Pasquale

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