“Le Gentili donne dei vini”
“Le Gentili donne dei
vini”
Trebbiano Ancestrale vinificato
in Anfora
Progetto unico in Italia della
Tenuta Masselina
Faenza – Un
vino dalla storia antica. Una bottiglia impreziosita da un medaglione in
ceramica dipinto a mano. La terra, la storia e l’arte trovano una sintesi in un
Trebbiano Ancestrale vinificato in Anfora, progetto unico in Italia ideato dalla Tenuta
Masselina, impresa agricola
controllata dal Gruppo Cevico, uno dei primi dieci player italiani del vino. Il
progetto trova sostanza nei vigneti storici di collina condotti in proprietà
dalla Tenuta Masselina a
Castelbolognese in Romagna,
dove uve accuratamente selezionate e raccolte da una vigna di Trebbiano
Romagnolo, vecchia oltre quarant’anni, vengono vinificate e affinate in anfore
di terracotta prodotte artigianalmente con le argille di Faenza. L’anfora, usata
sin dal tempo dei Romani per preservare e trasportare il nettare di Bacco, ha
creato un vino particolare e irripetibile, che nasce dalla terra, matura e viene
sigillato con la terra e etichettato, una volta in bottiglia, con un prezioso
medaglione in ceramica faentina dipinta a mano raffigurante i volti amorosi
delle dame del Rinascimento faentino.
Il progetto si
avvale della collaborazione del Mic (Museo Internazionale delle Ceramiche), dei
Maestri Maiolicari Faentini e del maestro vasaio Pierpaolo Garavini.
Dalla terra
alla maiolica faentina…
Se l’anfora è
la caratterizzazione di questo vino che ricerca le sue origini di prodotto
antico, non è un caso che nasca a Faenza. Sin dal periodo tardo-medioevale,
infatti, la posizione geografica della città ha consentito di sviluppare una
produzione di boccali e maioliche arcaiche, giunta intatta sino ai giorni
nostri. Fu soprattutto Galeotto Manfredi, che governò la città in epoca
rinascimentale dal 1477 al 1488, a proteggere gli artisti e a consolidare la
fama dei ceramisti faentini nel mondo. La protezione del principe
e le sue relazioni con le corti, dove fiorivano opere d’arte geniali,
proiettarono una piccola città come Faenza ai vertici della vita artistica e
intellettuale del mondo antico.
Le Gentili
Donne di Faenza
Nel
Rinascimento ‘usanza gentile’ era quella di effigiare il volto della persona
amata sul vasellame: nacque così il genere ‘amatorio’, un vero e proprio omaggio
alla Bellezza della donna. L’usanza prende piede a Faenza verso l’ultimo quarto
del 1400, nel momento in cui si registra nella maiolica il passaggio a stili
esclusivamente rinascimentali per interpretare il più possibile da vicino il
gusto della committenza che oramai impone la figura e il ritratto di ‘belle’
donne. La gamma espressiva e artistica di quest’arte “amatoria” diventa più
vasta nel corso del 1500. I giovani facevano dipingere il viso delle loro
favorite, con il loro nome, sempre seguito dall’aggettivo “Bella”, in vasi,
boccali, piatti di varie forme e dimensioni per poterle omaggiare o anche per un
segno di costanza.
Il Vino
delle Anfore
Questo vino
nasce in un vigneto antico di Trebbiano, di oltre 40 anni di età, collocato a
150 metri di altitudine, in una porzione vocata all’interno della Tenuta
Masselina, dove le brezze marine
che spirano da est, favoriscono un’escursione termica particolarmente adatta
alla maturazione fenolica. La conservazione delle basse temperature raggiunte
durante il periodo notturno è favorita dall’esposizione ad ovest del vigneto,
che ne determina l’ombreggiamento nelle prime ore del mattino.
Le uve di
perfetta qualità e maturazione, prima selezionate poi diraspate a mano, vengono
poste nelle anfore per la fermentazione alcolica. Dopo un mese di
permanenza in anfora il mosto viene separato dalle bucce. Il vino riposa poi in
anfora per tre mesi durante i quali avviene la fermentazione malolattica. In
continua osmosi con l’esterno attraverso la terracotta il vino acquista una
finezza aromatica inimitabile, piacevole sapidità e grande morbidezza che regala
al palato una sensazione vellutata. A questo punto è la volta del passaggio in
legno per una percentuale significativa di prodotto che permetterà
al vino di completare il suo corredo organolettico e di acquisire una longevità
inaspettata. Un lento affinamento in bottiglia per almeno 5 mesi permetterà al
vino, ormai pronto, di esprime il meglio di sé, donando sensazioni gustative
eccellenti.
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