Le Città del Vino in campo
"Agri-poll" per l'agenda di settore
Le Città del Vino hanno stilato un decalogo di idee, per rilanciare l'agricoltura in Italia, che dovranno essere inserite nell'agenda politica agricola di chi guiderà il Paese dopo le prossime elezioni di Febbraio. Sull'argomento è intervenuto a favore proprio lo stesso presidente delle Città del Vino Pietro Iadanza



Cosa dovrà fare il nuovo Governo per sostenere l'agricoltura italiana? Per rispondere a questa domanda le Città del Vino lanciano le "agri-poll": dal favorire l'accesso al credito alla copertura web delle aree rurali, dalla tutela del paesaggio al sostegno all'integrazione dei lavoratori immigrati anche con la cittadinanza, dall'inserimento dell'educazione alimentare nei programmi scolastici alla promozione del turismo enogastronomico e lo sviluppo della Green Economy, da oggi tutti sono chiamati alle "urne" per votare online su www.terredelvino.net quale tra 10 idee candidate debba essere al primo posto nell'agenda politica agricola di chi guiderà il Paese.

Parola, dunque, agli agricoltori, ai produttori vitivinicoli, agli amministratori locali, a tutti coloro che operano, a diversi livelli, nel settore agricolo e vitivinicolo, e, soprattutto ai cittadini, «perchè i precedenti Governi - spiega Pietro Iadanza, presidente delle Città del Vino - non hanno mai sviluppato concrete azioni a sostegno dell'agricoltura, salvo interventi episodici, e perchè nel dibattito politico di questa campagna elettorale, questi temi sono quasi del tutto assenti, mentre occorre una politica strutturale che rilanci il settore primario, perchè il bello e il buono dell'Italia devono diventare la nostra nuova industria, senza dimenticare il sostegno al terzo settore e all'associazionismo, punto di forza di una vasta rete di relazioni sociali, economiche e di progetto».

Ecco allora le 10 idee delle "agri-poll" delle Città del Vino:
1) promuovere la semplificazione sburocratizzando la gestione delle aziende agricole;
2) favorire l'accesso al credito per le aziende agricole incentivando il ricambio generazionale;
3) attrezzare le aree rurali di infrastrutture web (wireless, nuove tecnologie, ecc.) e le infrastrutture di area (viabilità secondaria, piste ciclabili, strade bianche e rurali, linee ferroviarie turistiche) per incentivarne la conoscenza e lo sviluppo socio-economico;
4) tutelare l'agricoltura attraverso la filiera corta, la tracciabilità, la biodiversità, il no agli Ogm, la lotta alla contraffazione agroalimentare scoraggiando l'italian sounding;
5) salvaguardare i piccoli Comuni rurali e valorizzarne il ruolo di presidio territoriale e democratico, dotandoli delle giuste risorse per mantenere i servizi essenziali per i cittadini;
6) favorire integrazione, occupazione e formazione dei lavoratori agricoli immigrati attraverso la concessione della cittadinanza italiana;
7) inserire nei programmi scolastici tematiche legate all'educazione alimentare e al consumo dei prodotti locali, all'educazione al bere consapevole e al valore culturale del vino italiano, finanziare la ricerca, la cultura e la formazione;
8) favorire la promozione dei distretti enogastronomici e incentivare il rapporto tra pubblico e privato per rilanciare le Strade dei Vini e dei Sapori e per sviluppare l'offerta turistica legata all'enogastronomia che valorizzi le eccellenze dei territori;
9) favorire la redazione di piani regolatori volti alla tutela del paesaggio, delle colture storiche (vigneti, uliveti, ecc.) e dei saperi tradizionali e rilanciare la proposta di legge sullo stop al consumo di suolo agricolo;
10) favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali legate alla Green Economy e alla sostenibilità ambientale.

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