LA CIVETTA

il camino, la trappola
La civetta mi ha riportato a quando ragazzo, grazie al mio compagno di scuola e di strada, Gino Battista,  ho visto solo i suoi grandi occhi illuminati su un albero dell'orto del mio amico nella curva di Marchione a Larino.



allarmata

Poi me l'hanno fatta sempre pensare come l'uccello che portava sfortuna quando cantava (chi sa do cante e pe chi cante).





rassegnata
Di recente ho avuto il piacere di tre visite in casa attraverso il camino. Una grande emozione ed un piacere rivedere da vicino i suoi grandi occhi che da ragazzo mi avevano impressionato.







intimidita


Ve la presento prima di ridare a lei la libertà persa per colpa della curiosità o, lo voglio credere, della voglia di venirmi a trovare.




attenta

Comunque questa sua falsa nomea è servita a salvarla da quanti diversamente la potevano cacciare, ammazzare con la stessa facilità con cui si sono e si ammazzano tutti gli altri animali.





curiosa


Prima di lasciarla e farla tornare a volare veloce con le sue grandi ali verso gli olivi e i cipressi, le ho raccomandato di cantare per rallegrare la luna, sia quando è piena che ingobbita.


il saluto e la gratitudine per la riconquista libertà

Commenti

  1. Pasquale: ci sono tantissime varieta' di questo strano volatile, qui da noi, nell'America del Nord. Io parlo di una di queste varieta' in Alaska nel mio libro (ultimo) La figlia del corvo (Umberto ne ha copia se vuoi darci un'occhiata). Li' in Alaska, nelle loro leggende, se lasci un bambino a piangere, viene il gufo e se lo porta via... In Italia, come tu giustamente dici, ci sono altre leggende... ma sempre di sfortuna si parla!
    Un saluto da questo caldo (35/42 gradi!) al tuo "fresco"
    Pietro

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  2. un saluto anche a te Pietro. Spero di poter leggere il tuo ultimo libro. Un abbraccio

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