Sì al suolo di Ruta


La mozione presentata da Ruta e Caleo, e sottoscritta da altri 54 senatori, che chiede a Renzi, nella sua veste di presidente del consiglio dell’Ue, di attivarsi presso la commissione di una nuova proposta di direttiva quadro sul suolo, è, secondo il mio modesto parere, da ritenersi comunque una buona azione. Essa mette in luce un problema di straordinaria importanza e, come tale, di grande attualità, che ha bisogno di interventi urgenti se non si vuole arrivare a chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.

A Ruta raccomando - se me lo posso permettere quale ex collega, -di non fermarsi alla sola gestione o tutela, ma soprattutto alla preservazione di un bene che l’Italia perde con un ritmo di 100 ettari al giorno e che, grazie a “Sblocca Italia”, verrà accelerato. Un bene finito che, ripeto, ha forte bisogno (soprattutto in Italia) di essere preservato per essere tutelato e valorizzato. La sola tutela non basta, soprattutto ora che il suolo più fertile (vedi pianura padana), è stato divorato dal cemento e dalla mancanza di attenzioni da parte  della classe dirigente e politica.

Comunque, ripeto,  un’iniziativa positiva quella di Ruta, da me duramente attaccato dalla facilità con cui ha fatto propria l’idea di una stalla industriale, quella di 12.000 manze della Granarolo, fortemente auspicata  dall’intero governo e maggioranza regionale.

C’è da dire, però, che Ruta, a differenza degli altri onorevoli, assessori e consiglieri regionali di maggioranza,  si è pentito ancor prima del No della Granarolo.  Voglio pensare che questo suo No sia stato il frutto dei ragionamenti del Comitato No Stalla, Sì Molise e non solo, che si sono sviluppati intorno a un’iniziativa che - lo voglio sottolineare ancora una volta - fortemente punitiva per il Molise, la sua agricoltura e la sua zootecnia.

Voglio anche pensare, alla luce della mozione presentata, che il senatore campobassano si è reso conto che  i 100 ettari di terreno fertile che servivano alla realizzazione della stalla, erano davvero un’esagerazione, uno spreco di suolo, di ambiente e di paesaggio, cioè di valori e di risorse fondamentali per il futuro del Molise.

Spero che anche gli altri protagonisti della politica molisana, così affezionati ai parchi eolici; alle biomasse, soprattutto quelle che avranno il compito di profumare il Matese; all’autostrada o alle perforazioni dell’Adriatico, prendano esempio dal Sen. Ruta per capire qual è il domani di cui ha bisogno il Molise.

Il Molise ha bisogno di chi capisce e sente il valore del territorio e di chi lo difende anche con la poesia come hanno fatto ieri, davanti alla sede del consiglio regionale, quelli di Campochiaro, Guardiaregia, S. Polo  e Bojano insieme con tanti altri molisani.

                                           pasqualedilena@gmail.com            

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