Oleificio cooperativo di San Martino in Pensilis: una realtà importante

il presidente Giovanni Di Matteo


Una visita volante, quella di ieri sera, al frantoio cooperativo di San  Martino in Pensilis, ma interessante per capire il momento non facile per i produttori singoli e associati. Non facili certo con la perdita di raccolto, che, però, se ben gestiti possono risultare utili per il futuro.

 Il tempo di salutare il Presidente Giovanni Di Matteo, fargli gli auguri di buon lavoro e approfittare del giro in frantoio per scambiare due parole sulla raccolta e il futuro del comparto olivicolo, il più importante dell'agricoltura molisana, tanto più in questa area del Basso Molise dove domina la Gentile di Larino e, a seguire, la Rosciola di Rotello e la Oliva nera di Colletorto e la Cerasa di Montenro di Bisaccia.

La fila dei clienti in attesa di riempire i bidoni di acciaio e le lattine è stato il primo impatto positivo con questa realtà, nata nel 1967, ricca di trecento olivicoltori associati, che coltivano ben 80.000 piante di olivi, in gran parte varietà "Gentile di Larino".

L'altra bella novità, le prime bottiglie vestite di un'etichetta bianca, con la scritta nera che si lascia scoprire, accompagnate da un pieghevole elegante, ricco di notizie
riguardanti gli olivi e l'olio di San Matino in Pensilis.

Riporto la presentazione perché bella e significativa per chi, come me, ama il territorio e lo ritiene prezioso per il cibo che dà e il paesaggio che organizza: "Così va fatto! Le nostre opere non devono mirare solo al presente ma all'avvenire, non a noi soli, m  ai discendenti nostri. E allora i discendenti anche lontani prenderanno un poco d'olio degli olivi che noi abbiamo piantato".


olivo Gentile di Larino
Una cooperativa che mediamente lavora 13.000 quintali di olivi  per ottenere 1.500 quintali di olio delicato, è una realtà di tutto rispetto che può dare un'accelerata al discorso appena iniziato di stare insieme e insieme programmare e progettare il futuro degli olivi e dell'olio della patria della Pampanella, un boccone divino esclusivo della città della carrese.

 E unico, impareggiabile è anche l'olio della cultivar "Gentile di Larino", qui coltivata da secoli con gli olivi ultrasecolari che lo stanno a dimostrare.

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