IL MOLISE CHE RACCONTA I SUOI SOGNI
È successo ieri sera a Macchiagodena nella piazza antistante
il Castello, con le due fontane, e la Chiesa, con le scalette piene di persone sedute,
attente ad ascoltare la presentazione del bell’incontro da parte del Sindaco della
patria della polenta, Felice Ciccone; la storia vissuta nel casertano da Nadia
Verdini e, insieme con il direttore dell’Enciclopedia Treccani, Massimo Bray, vinta
quand’era Ministro dei Beni culturali, da tutti a Macchiagodena chiamato Massimo
come uno dei suoi cittadini, anche se speciale; i sogni raccontati da Franco
Valente, l’architetto più noto del Molise, e da me che di mestiere, ora più che
mai, faccio il sognatore. Persone attente –dicevo – pronte ad applaudire la
consegna delle chiavi del Castello, dal 2010, grazie all’impegno dell’allora
Sindaco Angelo Iapaolo, di proprietà della Regione, da parte del Vicepresidente
della Regione Molise, l’assessore Michele Petraroia in sostituzione del Presidente
Di Laura Frattura che, impossibilitato a intervenire, ha inviato un messaggio
letto dal Sindaco Ciccone.
Franco Valente ha ripercorso la storia del Castello, costruito
nel 1300 per volontà di un abate di San Vincenzo al Volturno, del suo essere un
punto d’incontro, nel corso dei secoli, di personalità e personaggi importanti a
dimostrazione della sua importanza strategica. Dopo aver posto l’accento sulla
necessità e l’urgenza di intervenire per un suo recupero (non paesano) ma
finalizzato a raccogliere il suo sogno, che è quello di renderlo unico punto al
mondo, quindi di riferimento nazionale e internazionale, con la sua trasformazione
in “Centro Internazionale della Cultura Araldica”, sapendo il grande interesse
che raccoglie la materia e, così, la possibilità di sviluppare uno dei tanti
turismi di nicchia di cui ha bisogno il Molise.
Con me, Nadia Verdine, Michele Petraroia, Massimo Bray, Franco Valente e Felice Ciccone |
La consegna delle chiavi del vicepresidente della Regione Molise al sindaco di Macchiagodena |
Il mio sogno, condiviso con Angelo Iapaolo e trasformato in
un appunto oggetto di una delibera di giunta, approvata all’unanimità e, dal
2010, agli atti del Comune di Macchiagodena, è quello di renderlo nodo
principale di una rete di Castelli, Palazzi e dimore storiche, in parte recuperati,
con solo pochi aperti ad attività e, in parte, abbandonati, per dare
visibilità, percezione ai Molisani e ai potenziali visitatori di un Molise “Città
– Campagna” che, come tutte le cose importanti, ha l’anima ed è rappresentata
dall’emigrazione di centinaia di migliaia di uomini e donne, a partire dalla
seconda metà dell’’800.
Trasformare i Castelli, Palazzi e dimore storiche in tanti
tasselli che, messi insieme, possono creare un mosaico e dar vita a un grande
centro di cultura, diffuso sul territorio, dell’emigrazione italiana e quella molisana
in particolare, segnato da percorsi in grado di attraversare i 136 centri del
Molise. Luoghi d’identità che hanno la possibilità di raccontare, alle generazioni
di origine italiana e molisana, la storia, la cultura, le tradizioni, l’arte e
la bontà dei prodotti e di una cucina. Un “Cammina Molise”, il grande evento
annuale ideato e organizzato da Giovanni Germano, che diventa permanente e dà
la possibilità di far vivere e sviluppare altri turismi in un ambiente di forte
ruralità ed estesa agricoltura, che resta ancora la forza del mantenimento di
quel patrimonio unico, la biodiversità, così legato alla vita, cioè alla natura
quale fonte di paesaggi.
Un’idea progettuale che ha bisogno di risorse per essere
trasformata in studio di fattibilità e poi progetto, che già da subito è in grado
d’impegnare esperienze e professionalità, e, così, di coinvolgere soprattutto i
giovani che stanno preparando le valigie per partire.
Massimo Bray |
Il già Ministro ai Beni culturali, Massimo Bray, chiudendo l’incontro
sotto un cielo pieno di stelle, ha parlato dell’importanza della cultura e del
turismo per “un Paese al quale tutti dobbiamo il futuro… un Paese che sempre
più bisogno di buon lavoro e di stare insieme coinvolgendo sempre più i giovani”
e, facendo riferimento ai sogni che portano all’utilizzo del Castello. Ha invitato il Sindaco Ciccone a mettere
insieme una commissione per valutare le idee che devono essere, sempre,
condivise dalla comunità di Macchiagodena e rivolgendosi al vicepresidente
Petraroia ha detto “la Regione deve saper scommettere e puntare sui valori e le
risorse del suo territorio, quei beni materiali e, ora, tanto più immateriali che
raccolgono tante attenzioni vista la loro grande attualità”. Bella per il
Ministro l’idea di un grande “Centro delle identità” nel Molise, la Regione che,
con i suoi 136 paesi rianimati da nuovo interesse, dev’essere una protagonista
del rilancio vero del Meridione.
Nadia Denise, che ha coordinato in modo eccellente il
dibattito, ha chiuso con l’invito ai presenti a ritrovarsi ad agosto dell’anno
prossimo nella stessa piazza per verificare i risultati e dare continuità al
discorso.
pasqualedilena@gmail.com
L'interessante commento del mio amico Antonio Masciotra
L'interessante commento del mio amico Antonio Masciotra
Carissimo Pasquale,
tutte cose che condivido al 100% ! Ma mi
spieghi che cosa c'entra in questo contesto il fatto che le future agevolazioni
riconosciute all'area di crisi verranno riservate solo a quelle attività che già
sono fallite? Ma ci rendiamo conto che l'economia mondiale con la politica dei
cambi della banca cinese porterà la produzione industriale definitivamente in
quella parte del mondo? E con questa prospettiva la fiscalità generale deve
impiegare risorse in Molise in settori che sono già falliti nel passato e che
non avranno mercato? Ma possibile che non si elevi una voce sola a dire che il
nostro futuro è il ritorno al nostro passato? Una volta tanto che gli eventi
socioeconomici negativi come il fallimento di tante aziende in realtà
costituivano il germe su cui rigenerare il nostro ambiente per sviluppare
l'agroalimentare che nel nostro territorio non avrebbe concorrenze cinesi! Il
Padre Eterno ci ha donato una terra (l'Italia) che non ha nessuna vocazione
industriale ma 'solo' una natura che non è mai stata nè rispettata, nè sfruttata
in tutte le sue potenzialità! Ma tu che sei una mente libera da condizionamenti
puoi ancora fare qualcosa per evitare lo sperpero di altri 100 milioni di euro?
pensa se tutti gli enti locali impiegassero l'università del Molise a fare
analisi avanzate del territorio per sviluppare le nostre produzioni tipiche
(olivicultura, viticultura, le lenticchie di Capracotta, le cicerchie e chi più
ne ha più ne metta) in terreni del demanio dati in uso gratuito da far lavorare
obbligatoriamente a quei giovani che ancora stanno a spasso ed a fare danni
nella nostra comunità. Ma mi rendo conto che una visione del genere non è
compatibile col tipo di democrazia che ci tiranneggia! E' realizzabile solo da
una dittatura! Buon Ferragosto anche a Flora da tutti noi.
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