A TAVOLA CON IL" FAGIOLO DI ACQUAVIVA D'iSERNIA"


Un incontro conviviale, quello di ieri sera al ristorante “Sabatino” a fianco alla stazione di Castel di Sangro, all’insegna della sobrietà e dell’amicizia, dei confetti o perle, i Fagioli di Acquaviva d’Isernia, in provincia di Isernia (i protagonisti); de L’Olio di Flora 2015, l’extravergine Dop “Molise”, “Gentile di Larino” biologico de La Casa del Vento dell’antica capitale frentana; Il vino Sator, Doc “Tintilia del Molise”, riserva 2010, di Vincenzo Cianfagna, questa volta di Acquaviva Collecroce, il paese di origine croata in provincia di Campobasso.
I mitici fagioli serviti come piatto d’entrata e due primi con la pasta fatta in casa da Anna Orsini del ristorante "Sabatino": uno in bianco con l’acqua di cottura (i fagioli così come presi dalla pignatta) in un mare di olio nuovo e un altro con il pomodoro con una c di olio per rendere ancor più delicato il sapore; pane abbrustolito e pane fresco di Capriati al Volturno, ben unto de L’Olio di Flora. Perfetto l’abbinamento con la “Tintilia” 2010, splendidamente giovane, di Cianfagna, gentilmente offerto da un estimatore di questo vino, il prof. Di Costanzo.
I piatti della semplicità, serviti con grande puntualità e, tra un intervallo e l’altro, allietato dai virtuosismi all’organetto del giovanissimo Luca, da Sepino, prima di arrivare alle dolcezze finali.


Il tema della serata, “i fagioli di Acquaviva di Isernia”, davvero straordinarie perle di bontà che scivolano in bocca non senza lasciare la loro impronta di crema che sa di terra, cielo, vento e acqua, quella che sorgenti generose donano al fiume della storia, il Volturno, il più importante di tutto il Meridione.
Silga e Rosanna
Una scoperta di Silga Panzera che li ha cercati e, poi, comunicati, in un primo momento agli amici di vecchia data, raccontando loro le virtù nella pignatta e nel piatto di questi fagioli che fanno pensare ai confetti di Agnone. Ora gli amici sono molto di più e a questi bisogna aggiungere quelli di ieri sera, tra i quali Christian Iannotti, un giovanissimo studente dell’Istituto alberghiero di Vinchiaturo che, ne sono certo, farà parlare di sé quando diventerà cuoco.
I fagioli di Acquaviva d’Isernia, una grande opportunità di promozione non solo del suo paese di origine, ma dell’intero territorio, quello che da Rionero Sannitico scende tra Castel San Vincenzo e Acquaviva d’Isernia, Cerro al Volturno, e, poi, giù, Colli al Volturno fino a Monteroduni, con al centro il Volturno. E’ un territorio ricco di altre risorse, come le storiche, architettoniche, culturali, paesaggistico - ambientali e quelle legate alle tradizioni. Una importante eccellenza da portare al riconoscimento di una Indicazione geografiche, soprattutto Dop.

Luca
Dico questo perché il confetto di Acquaviva, delizioso e particolare fagiolo, ha una grande possibilità – ripeto - per essere un importante testimone del territorio. Un testimone – come ho avuto modo di dire in molte altre occasioni - capace di rappresentarlo e valorizzarlo, che l’ho inserito tra le diciassette indicazioni geografiche possibili per il Molise, quali il Tartufo bianco; la Pampanella di San Martino in Pensilis; l’Ostia di Agnone; la Signora di Conca Casale; il Pane del Volturno (Longano e Venafro); la Ventricina del Molise; la Treccia di Santacroce di Magliano; la Stracciata di Agnone; il Caciocavallo del Molise; il Brodetto alla termolese di Tornola; la Polenta di Macchiagodena; la Lenticchia di Capracotta; la Cipolla d’Isernia; la Soppressata del Molise; il Porcino dei Monti del Molise; il Fagiolo della Paolina di Riccia.
C’è un gran lavoro da fare, ma serve, prima di ogni cosa, la volontà politica di quanti amministrano il territorio del Volturno, i sindaci e la Regione, e l’impegno di enti e associazioni professionali che hanno voglia di dare il domani ai produttori. Se si esprimono queste volontà e impegno si può essere certi che vale davvero la pena dare al Molise immagini belle come i fagioli di Acquaviva, al pari dei suoi paesaggi, i suoi tramonti e le sue albe.

Alla fine della degustazione e degli attenti e ben riusciti abbinamenti, quali quelli con L’Olio di Flora e il “Sator” 2010 (la “Tintilia del Molise” di Cianfagna), i dolci tipici della “città dei confetti fagioli” quali i “pezzélle” e “i cioffe”, fatti con la stessa pasta, ma questi ultimi imbiancati con zucchero velato.     
Grazie Silga, grazie Maurizio, grazie amici e arrivederci alla prossima occasione.


pasqualedilena@gmail.com

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