Lo scienziato del gusto

Ricordo di aver conosciuto il prof. Corrado Barberis, docente di economia all'Università di Roma, tanti anni fa e di aver seguito con grande interesse il suo corso di Sociologia rurale quando ero studente della Facoltà di Agraria - Università di Firenze.

Un maestro - non solo per me - che ho avuto modo di seguire anche dopo la fine degli studi, grazie al mio interesse e al mio impegno per il mondo contadino.

Ho letto i suoi libri, anche se non tutti dei tanti che ha scritto e pubblicato, ed ho seguito, tutte le volte che ne ho avuto la possibilità, i suoi interventi.

Uno straordinario personaggio, uno scienziato appunto, che ha saputo raccontare un mondo unico, quello delle campagne, e, in particolare, il cibo prodotto dal mondo contadino. Ma ha saputo, anche e soprattutto, raccontare il territorio quando pochi erano quelli che riuscivano (riescono, purtroppo) a sapere i valori e le risorse di questo fondamentale tesoro sacrificato alla modernità a scapito delle future generazioni.

Ieri pomeriggio a Albano Laziale, nella "Sala delle Vedute" di Palazzo Lercari dove ha sede il Museo diocesano, l'incontro, dopo anni, con il grande maestro e l'abbraccio pieno di tanta emozione per me. L'occasione, una grande manifestazione arredata da una mostra di Silvana Bissoli, "Voci tra Cielo e Terra", promossa e organizzata dal dr. Maurizio Manzo (molisano di origine, corsista al Master in Cultura dell'alimentazione e delle tradizioni enogastonomiche e promotore di sviluppo territoriale sostenibile),dedicata all'olivo e all'olio, dove sono stato invitato a parlare de "L'olio oggi, cosa sta succedendo".

Un abbraccio che mi ha dato una particolare emozione, quella che solo un maestro ti può dare. Ho imparato a percepire, sin da bambino, l'importanza di chi riesce a nutrirti di saperi o di passioni, d'indicarti la strada e, a capire, quello che la fortuna ti mette nelle mani, nella mente e nel cuore quando ti capita d'incontrarli.

Grazie ancora professor Corrado Barberis.


 

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe