Allagamenti in Molise? Cose di ordinaria amministrazione.
E' il titolo che Primo Piano Molise ha dato a questa nuova e puntuale denuncia del Coltivatore di Palata Giorgio Scarlato, che riporto volentieri sul mio blog. E' lo stato dell'ambiente e dell'agricoltura nel Molise: drammatico, non idilliaco e meno che mai miracoloso come, invece, vuol far credere l'assessore regionale alla tutela dell'Ambiente e all'Agricoltura.
di Giorgio Scarlato
Anche stavolta l'abbiamo passata brutta.
E sempre nel Basso Molise.
La Natura, in questi funesti accadimenti c'entra fino ad un certo
punto. Spesso è l'uomo che non ha fatto il possibile per prevenire il disastro
o peggio, per cagionarlo.
Traumatico e al medesimo tempo avvilente è l'
assistere passivamente a sconvolgimenti ambientali, sempre uguali, dovuti dallo
scarso interessamento degli enti istituzionali preposti nell'ottica di tutela,
di manutenzione e di controllo del territorio sotto il profilo di sistemazione
della rete idrografica regionale ( il fiume Biferno ne è l' esempio
calzante).
Gli avvenimenti meteorici di pochi
giorni addietro, uniti a quelli di gennaio e marzo scorso, per non ricordare
quello catastrofico del gennaio 2003, sono la reale costatazione di quanto su
detto.
Traversìe cagionate, quindi, anche da
cause endemiche ed ataviche.
Si fa....cosa?
Questi sono i metodi di sistemazione
idraulica agraria, o meglio di bonifica agraria e quindi di adeguamento delle
reti scolanti considerate opere pubbliche, come ad esempio nei comprensori
d'appartenenza dei consorzi di bonifica di Larino e di Termoli?
Il mondo agricolo paga da sempre
gabelle consortili (il tributo 630) per poi vedersi allagare i propri terreni e
perdere i dovuti e sacrosanti raccolti, siano essi cereali, frutta, ortaggi,
etc.?
Queste sono le azioni tanto
propagandate di salvaguardia del territorio?
Parlo per la mia realtà, nei pressi
della s.s. "Bifernina", sotto la diga del Liscione.
Invito tutti e sono a disposizione per farvi
costatare da vicino lo stato in cui versa il territorio, nel Comune di Palata
alla contrada Stingeto, dov'è sita la mia azienda agricola.
Parlo del canale Scorciabove, del canale
Stingeto, delle cunette inesistenti della s.p. "Santa Giusta" e dei relativi
pilastri del suo "avveniristico"(?) ponte che porta a Palata, Tavenna,
Castelmauro, etc, etc. che quando piove da ponte
"diventa" fiume.
Questi sono i benefici (INESISTENTI) che
ottengono dal locale consorzio di bonifica i consorziati obbligati a pagare i
relativi tributi di ...miglioramento fondiario?
A questo punto chiedo a chi di competenza: "Quali
sono le opere di difesa dalle acque meteoriche, quali quelli di sistemazione
idraulica nel rispetto delle vigenti normative nazionali"?
Visti i
risultati, peraltro scarsi, queste sono le finalità ed i compiti dei consorzi di
bonifica ATTRIBUITI PER LEGGE, ad es. dal R.D. n. 368 dell'8 maggio 1904 sulla
funzione di polizia idraulica, e dalla Pubblica Amministrazione necessari al
conseguimento dei propri fini istituzionali per i quali sono
sorti?
Cioè: "stimolatori" di dissesti
idrogeologici, quali allagamenti di aree agricole,
esondazioni di canali, di erosioni e frane o peggio : DI MANCATI CONTROLLI?
Se questo è, bisognerà rivedere il
tutto ma in meglio; caso contrario, dell'ente si può sicuramente farne a
meno.
Il mondo agricolo sicuramente non ha bisogno
della cultura della superficialità, delle omissioni di controllo (...volute?),
delle colpevoli negligenze delle amministrazioni (tanto poi pagano i "datori di
lavoro" cioè i consorziati), dell'omertà e quindi, forse, della cultura
dell'illegalità intesa come rispetto del territorio e della natura stessa nell'ottica del bene
comune.
Attuale è una missiva, che allego al mio scritto e prego
di pubblicarla, risalente all'aprile dell'anno 1954, consegnatami dall'esimio
dottor Luigi Berchicci, medico di Palata, morto un anno fa, allora Presidente
del Consorzio di bonifica di Termoli, indirizzata a lui dal dott. Orazio
Graziani, all'epoca proprietario della mia azienda agricola.
Dopo più di 60
anni i problemi rimangono tali, almeno in contrada Stingeto: allagamenti e
frane.
Mi auguro che quest'ultimo evento
disastroso sia davvero l'ultimo e che si possa dire, con la giusta presa di
coscienza istituzionale: Non deve succedere mai più.
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