Come rovinare l'agricoltura molisana e confondere le idee ai coltivatori.
Ecco
come, nel Molise, vengono usate le risorse preziose del Psr.
La
solita elemosina elettorale per rovinare l’agricoltura molisana e confondere le
idee ai coltivatori
Il
coltivatore diretto Giorgio Scarlato di Palata, che stimo molto ed ho la
fortuna di essere suo amico, dopo aver letto l’articolo di Roberto Bartolini,
che qui riportiamo in parte, com’è suo costume quando non è d’accordo con il
ragionamento o non lo convince, ha pensato bene di esprimere il suo
parere e di porlo all’attenzione dell’interessato.
Bartolini prende lo spunto da una decisione,
secondo lui ed anche secondo Scarlato, sbagliata presa dall’assessore alla
Agricoltura della Regione Molise, ma dice anche cose che Scarlato non
condivide.
p. di
lena
Va bene il motto “il mondo è bello
perché è vario”, ma questa volta si è superato ogni limite. Nel nuovo PSR 2015-2020 la Regione Molise,
nella misura 10.1.2 dedicata alle tecniche di agricoltura conservativa, ha
pensato bene di inserire tra i numerosi impegni che deve seguire l’agricoltore
che riceve 400 euro/ha il divieto di impiegare i
diserbanti.
Una decisione che va contro i principi
agronomici
Si tratta di una decisione che dal punto di vista agronomico non ha alcun
senso e che anzi può creare solo grossi problemi a chi la mette in pratica, con
il risultato finale di allontanare dalle tecniche conservative molti agricoltori.
Ci piacerebbe sapere quali sono le motivazioni che hanno spinto i funzionari
regionali a prendere questa decisione, che peraltro non trova almeno per ora
alcun riscontro nella stessa misura delle altre regioni.
Teniamo presente che il Molise non contempla le minime lavorazioni, ma
ammette all’aiuto solamente la semina su sodo: quindi prendere o lasciare.
Egregio dottor
Bartolini, sono un coltivatore diretto molisano sessantaduenne.
Mi spieghi come può “collimare” con la strada della tutela della biodiversità dettata dall’ultima PAC l’uso, spesso smodato, del glifosato, indispensabile per il no-till. ( per caso il ruolo silente di molti “cavallini di Troia” spinti dalle lobbies delle multinazionali biotech? Indispensabile poi, per gli OGM + glifosato come il Roundup Ready? Poi… i semi “Terminator”? O, ancora i semi “Zombie”?).
Mi spieghi come può “collimare” con la strada della tutela della biodiversità dettata dall’ultima PAC l’uso, spesso smodato, del glifosato, indispensabile per il no-till. ( per caso il ruolo silente di molti “cavallini di Troia” spinti dalle lobbies delle multinazionali biotech? Indispensabile poi, per gli OGM + glifosato come il Roundup Ready? Poi… i semi “Terminator”? O, ancora i semi “Zombie”?).
Certo è che, ribadisco
che non sono un esperto, forse, fa MALE. Al terreno (inibisce, essendo un forte
chelante, l’assorbimento dei microelementi, “costruisce” col tempo, piante
infestanti sempre più resistenti al p.a., etc.) e all’uomo ( i tantissimi
malanni che ha causato e sta causando, per ultimo, dicono che sia “stretto
parente” con la celiachia).
Forse il Molise è
stata l’unica regione che con i suoi responsabili “ha messo la mano sulla
coscienza” facendo quella scelta di campo sicuramente non facile, almeno per la
nostra nazione.
A tal proposito come sicuramente saprà, nazioni quali la Svizzera, la Germania, la Colombia, l’Olanda, il Lussemburgo stanno percorrendo o hanno già percorso la messa al bando del glifosato.
A tal proposito come sicuramente saprà, nazioni quali la Svizzera, la Germania, la Colombia, l’Olanda, il Lussemburgo stanno percorrendo o hanno già percorso la messa al bando del glifosato.
Le chiedo: sarebbe il
caso di prendere in serissima considerazione l’abbandono di questo terribile
disseccante?
RingraziandoLa per la
esaustiva risposta che sicuramente mi farà pervenire, porgo distinti saluti.
Termoli, 11 ottobre
2015
Innanzitutto la invito a leggere l’articolo pubblicato sul nostro portale
“Semina su sodo e divieto di usare diserbanti: ecco i motivi di una decisione
sbagliata” (link:http://www.ilnuovoagricoltore.it/semina-su-sodo-e-divieto-di-usare-diserbanti-ecco-i-motivi-di-una-decisione-sbagliata/ ). Vi troverà i
motivi per i quali non è possibile incentivare il sodo e contemporaneamente
vietare l’uso dei diserbo. Poi se la Regione Molise desidera scoraggiare gli
agricoltori a usare il glifosate, eviti allora di spingerli a fare sodo, perché
le due cose sono inscindibili. Inoltre, come purtroppo capita per gli OGM, non
ci sono prove inconfutabili sul fatto che il glifosate porti ai danni da lei
menzionati. In ogni caso tenga conto del fatto che se si vuole produrre
granella di mais, di soia o di frumento come ci chiede il mondo, con sempre più
persone che devono mangiare, dobbiamo utilizzare tutti i mezzi tecnici che ci
permettono di massimizzare le rese, e i diserbanti sono necessari per poter far
esprimere alle sementi le loro massime potenzialità. Così come i fertilizzanti
e l’acqua di irrigazione. E’ chiaro che nella scelta dobbiamo indirizzarci
verso principi attivi sostenibili che tuttavia non mancano nei cataloghi delle
varie aziende agrochimiche.
Dottor Bartolini,
concordo con lei la contraddittorietà della Regione Molise circa la semina su sodo – no glifosato. Per lavorazione conservativa quindi il Minimum Tillage invece del No Till. E’ l’arma vincente per tutelare la biodiversità. E’ coerenza.
Non concordo quando lei asserisce che non ci sono prove inconfutabili circa i danni che porta il glifosato, tantoméno che gli OGM siano la panacea di produttività e massimizzazione delle
rese.
Basti pensare al pre harvest sui cereali per farli seccare artificialmente, che da circa 15 anni i farmers americani (dati resi dal Ministero dell’Agricoltura USA: dal 2012 il 99% di grano duro, il 97% di quello primaverile e il 61% di quello invernale “ricevono” il trattamento al glifosato) e canadesi usano. I semi così trattati diventano sterili.
Non proseguo con ulteriori chiarimenti in quanto sicuramente più informato di me.
Sicuramente saprà degli studi condotti da numerosi ricercatori, per es. dalla dott.ssa Stephane Seneff, ricercatrice senior al Massachusetts Institute of Tecnology (MIT)e pubblicati sulla rivista “Interdisciplinary Toxicology” e pubblicati sulla rivista “Interdisciplinary Toxicology”.
Sicuramente saprà che l’industria della birra non accetta l’orzo da trasformare in malto, se questo è irrorato col glifosato.
Sicuramente sarà a conoscenza del numero crescente di bimbi che crescono malformati nelle zone agricole dell’Argentina, dove gli OGM sono di casa da tempo.
Parliamo delle falde freatiche “interessate” dal glifosato?
O del glifosato trovato nel latte materno di 3 mamme americane su 10?
O della Russia che ha preso una fortissima posizione contro il glifosato?
O dei cinesi che hanno visto in rapporto diretto con l’importazione di soia OGM (quindi glifosato) l’aumento dell’infertilità, dell’autismo, del Morbo di Parkinson?
Mi sa dare spiegazioni a tal proposito?
concordo con lei la contraddittorietà della Regione Molise circa la semina su sodo – no glifosato. Per lavorazione conservativa quindi il Minimum Tillage invece del No Till. E’ l’arma vincente per tutelare la biodiversità. E’ coerenza.
Non concordo quando lei asserisce che non ci sono prove inconfutabili circa i danni che porta il glifosato, tantoméno che gli OGM siano la panacea di produttività e massimizzazione delle
rese.
Basti pensare al pre harvest sui cereali per farli seccare artificialmente, che da circa 15 anni i farmers americani (dati resi dal Ministero dell’Agricoltura USA: dal 2012 il 99% di grano duro, il 97% di quello primaverile e il 61% di quello invernale “ricevono” il trattamento al glifosato) e canadesi usano. I semi così trattati diventano sterili.
Non proseguo con ulteriori chiarimenti in quanto sicuramente più informato di me.
Sicuramente saprà degli studi condotti da numerosi ricercatori, per es. dalla dott.ssa Stephane Seneff, ricercatrice senior al Massachusetts Institute of Tecnology (MIT)e pubblicati sulla rivista “Interdisciplinary Toxicology” e pubblicati sulla rivista “Interdisciplinary Toxicology”.
Sicuramente saprà che l’industria della birra non accetta l’orzo da trasformare in malto, se questo è irrorato col glifosato.
Sicuramente sarà a conoscenza del numero crescente di bimbi che crescono malformati nelle zone agricole dell’Argentina, dove gli OGM sono di casa da tempo.
Parliamo delle falde freatiche “interessate” dal glifosato?
O del glifosato trovato nel latte materno di 3 mamme americane su 10?
O della Russia che ha preso una fortissima posizione contro il glifosato?
O dei cinesi che hanno visto in rapporto diretto con l’importazione di soia OGM (quindi glifosato) l’aumento dell’infertilità, dell’autismo, del Morbo di Parkinson?
Mi sa dare spiegazioni a tal proposito?
Questi accadimenti
possono essere chiamati progresso o violenza sulla natura, sulla razza umana?
Non crede che ci stiano, pian piano, “allineando” alla passività obbediente, alla rassegnazione dell’accettare tutto ma per i “Loro” interessi?
Concorda che è in atto una guerra biotech, pianificata, per far in modo che”il diavolo” si nasconda proprio nei dettagli?
Non crede che ci stiano, pian piano, “allineando” alla passività obbediente, alla rassegnazione dell’accettare tutto ma per i “Loro” interessi?
Concorda che è in atto una guerra biotech, pianificata, per far in modo che”il diavolo” si nasconda proprio nei dettagli?
Concludo.
Gli Indiani d’America dicevano di aver ricevuto la terra non come eredità dei loro padri, ma come prestito dai loro nipoti.
Sapevano che la terra è bene comune da rispettare e salvaguardare anche a beneficio delle future generazioni.
NOI ci siamo dimenticati di questa verità, svendendo l’Agricoltura (per me con la A maiuscola) vera a vantaggio di quella biotech delle multinazionali.
E non vorrei pensar male ricordando una frase detta da Henry Kissinger, ex Segretario di Stato americano: ” Controllate il petrolio e controllerete le nazioni. Controllate il cibo e controllerete i popoli:”
Cordialità
Termoli, 13 ottobre 2015
Gli Indiani d’America dicevano di aver ricevuto la terra non come eredità dei loro padri, ma come prestito dai loro nipoti.
Sapevano che la terra è bene comune da rispettare e salvaguardare anche a beneficio delle future generazioni.
NOI ci siamo dimenticati di questa verità, svendendo l’Agricoltura (per me con la A maiuscola) vera a vantaggio di quella biotech delle multinazionali.
E non vorrei pensar male ricordando una frase detta da Henry Kissinger, ex Segretario di Stato americano: ” Controllate il petrolio e controllerete le nazioni. Controllate il cibo e controllerete i popoli:”
Cordialità
Termoli, 13 ottobre 2015
Non è sostenibile
questa strada per la salubrità alimentare e la tutela del consumatore che
proprio per questo “deve acculturarsi”, mi lasci passare il termine, e
diventare “consum’attore”, per decidere, perchè è lui che deve decidere
l’acquisto e non “gli Altri”.
Gentile sig. Scarlato,
la ringrazio per le sue considerazioni che apprezzo. Concordo con lei che la
minima lavorazione può mettere d’accordo tutti e sono dispiaciuto che nei nuovi
PSR si concedano molti più euro al sodo, che tra l’altro è una tecnica molto
difficile da applicare perché richiede un alto livello di conoscenza e
professionalità da parte dell’agricoltore. Per quanto riguarda gli OGM teniamo
presente che l’attuale ostracismo, anche solo a livello di sperimentazione,
comporta il fatto che si ritarda colpevolmente la possibilità di coltivare
piante che possiedano nuove performance, cioè nuovi componenti utili e
introducibili grazie all’ingegneria genetica per l’alimentazione, l’industria e
la farmaceutica. Quindi voglio dire che OGM non sono soltanto i mais resistenti
al roundup o simili, ma un’infinita gamma di nuovi vegetali che porterebbero
benefici all’umanità e non solo alle casse delle multinazionali.
Dottor Bartolini,
allora conviene con me che il glifosato è da vietare, comunque e in qualunque luogo, sia esso agricolo che civile?
allora conviene con me che il glifosato è da vietare, comunque e in qualunque luogo, sia esso agricolo che civile?
In merito agli OGM,
inadeguati per quanto concerne le promesse fatte, e non è ostracismo mi creda,
potrà esserci un radicale cambiamento rispetto a quelli attuali RR e BT
(Roundup Ready e Bacillus thuringiensis (su “Nature Biotechnology” è stata
pubblicata la ricerca “Insect resistance to Bt crops: lessons from the first
billion acres” nella quale si legge che «L’evoluzione della resistenza nei
parassiti può ridurre l’efficacia delle proteine insetticide del Bacillus
thuringiensis (Bt) prodotto dalle colture transgeniche». E l’India per il
cotone Bt ne sa qualcosa).
Non certo con la nuova
tecnologia OGM, forse devastante, del “Gene Drive” ma quella con un metodo
naturale, mi lasci passare il termine, di un “ritorno al passato”, con nuove
tecniche di manipolazione genetica, con nuovi strumenti di “riscrittura
genetica” chiamati Talents e Crispr, i quali consentono non solo di inserire un
nuovo gene in un punto preciso della catena del Dna, ma anche di cambiare, base
per base il Dna della pianta.Questo per quanto letto, spero bene.
Mi delucidi se c’è qualche erronea mia interpretazione per quanto scritto.
Mi delucidi se c’è qualche erronea mia interpretazione per quanto scritto.
In conclusione.
Le multinazionali dell’agribusiness hanno fallito clamorosamente e di ciò bisogna prenderne atto.
La verità è che non c’è alcun consenso sulla sicurezza degli OGM. E non ci potrà mai essere poichè mancano ricerche ben condotte.
Le multinazionali dell’agribusiness hanno fallito clamorosamente e di ciò bisogna prenderne atto.
La verità è che non c’è alcun consenso sulla sicurezza degli OGM. E non ci potrà mai essere poichè mancano ricerche ben condotte.
L’Agricoltura vera,
quella basata sul rispetto dei cicli naturali e
su una relazione armoniosa con la biodiversità, nonostante i tanti “sgambetti” avuti non soccomberà. Cerchiamo, tutti, di aiutarla.
Per il bene nostro e delle future generazioni.
Saluti
su una relazione armoniosa con la biodiversità, nonostante i tanti “sgambetti” avuti non soccomberà. Cerchiamo, tutti, di aiutarla.
Per il bene nostro e delle future generazioni.
Saluti
Termoli, 15 ottobre
2015
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