A Sante Scardera. Sampietrini di carta

Sante Scardera
di Gianluca Venditti
Immaginate la scena: i carri con il loro variopinto bouquet di fiori che incedono lenti ed eterni dai Fori Imperiali, non pneumatici ma gli zoccoli dei buoi a scandire il ritmo di un tempo sano che parte da lontano, i sampietrini che fanno ondeggiare le cupole e scricchiolare guglie e pinnacoli… E “La Carrese” che suona potente tra i marmi e i bronzi della Città Eterna, con la voce della tradizione che raccoglie devota i semi ancestrali del fervore e li semina nel solco del futuro. Non è stato un sogno, ma un’emozione a occhi aperti, tre giorni in pochi minuti, il primo premio tra tutti: “La Carrese” a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, intonata da un piccolo grande interprete: Sante Scardera, classe 2003, II A dell’Istituto Comprensivo Statale di Larino (CB).

Bastone ben piantato a terra ma voce rivolta all’alto, senza tradire l’emozione di poter fronteggiare centinaia di persone, di storie e versi da tutta l’Italia, gli occhi lucidi e fieri dei genitori (Giuseppe Scardera e Silvana Di Lena), radici forti che abbracciano il loro germoglio con lo sguardo, da vicino; Sante Scardera ha intonato “La Carrese”, il canto monodico di tradizione orale legato alla festa di San Pardo, durante la cerimonia di premiazione nell’ambito del Premio nazionale “Salva la tua lingua locale”, giunto alla sua terza edizione, incantando il variegato pubblico in sala, che ha apprezzato la tecnica e l’atmosfera di una monodia capace di toccare il cuore di chi conosce e di chi non ha idea della magia sensoriale che si sprigiona il 25, 26 e 27 maggio di ogni anno, da secoli, a Larino (CB). Un trionfo di applausi ed emozioni straordinarie, frutto di lavoro e dedizione di persone profondamente devote all’identità di una realtà che, in alcuni periodi dell’anno, assume connotati quasi fiabeschi, ma inesorabilmente radicati alla saggezza del dialetto e all’appassionato perpetrare delle tradizioni.

Un “carro d’amore”, quello presente nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, guidato dall’energia e dalla passione senza confini della prof.ssa Adele Terzano e composto da una nutrita e partecipe rappresentanza larinese e molisana: la famiglia Scardera, la nonna Maria Puntillo, i Maestri Roberto Di Carlo e Ilario Palma, la prof.ssa Angela Tarulli, Carla Pace, il prof. Nicola Mammarella, Giustina Mammarella e Marinella Terzano.

Il meritato riconoscimento alla Laudata, al suo giovane cantore e al progetto è stato un momento di informazione e condivisione che insegna e ribadisce la grande importanza del guardare al futuro tenendo la mano al passato e a ciò che è stato tramandato, per non perdere mai la consapevolezza di un’identità da rispettare e innovare.

A Sante Scardera il grande onore di questo giorno, che grazie alla sua voce già saggia ha sentito suonare la campana della Cattedrale a Roma e ha visto il bianco del Campidoglio colorato dalle meravigliose sfumature dei fiori di San Pardo, che profumano il mondo.

Ad Maiora Semper!
https://youtu.be/_lHiDdB8jXo

Gianluca Venditti

Presidente Centro Culturale “AFRA”

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