Alla Risorta Locanda Castello si festeggia la prima Carta degli oli del Molise

di Pasquale Di Lena

I migliori oli molisani hanno un loro manifesto. Ottimi gli abbinamenti con i piatti della Risorta Locanda Castello a Bojano (Cb). Il padrone di casa Renato Testa ospiterà dal 29 gennaio 4 cene tematiche una per prodotto

L'olio del Molise ritrova un suo manifesto nella “Carta degli oli” e nell'ospitalità e nell'iniziativa, ma soprattutto nell'assidua ricerca della qualità, della Risorta Locanda del Castello a Bojano (Cb). Quattro gli extravergini esaltati da ottimi abbinamenti culinari che li vedranno poi singolarmente protagonisti in una serie di serate: l’Olio di Flora de La casa del vento di Larino, L’olio fruttato medio dell’azienda di Michele Socci di Colletorto, L’olio bio Dop “Molise” la Riserva di Alessia di Alessandro Patuto di Larino, l’olio “Licinius Platino”, l’Aurino della cooperativa Colonia Julia Venafrana.


Foto: Gina Martino

Un pieghevole 15x18 con l'intestazione Risorta Locanda del Castello, il titolo al centro la Carta degli oli e, subito sotto, la firma del promotore dell’iniziativa, l’architetto Renato Testa nonché titolare e chef della “Locanda”. All’interno:
  • Prima pagina: a sinistra l’etichetta dell'Olio di Flora, biologico “gentile di Larino” e sotto La casa del vento - Larino, e al centro e destra, la descrizione dell’azienda e del suo territorio d’origine, il tempo della raccolta e i caratteri organolettici dell’olio e i possibili abbinamenti che esaltano il suo uso in cucina e a tavola. In chiusura gli ultimi riconoscimenti dai concorsi nazionali e ben due medaglie d’oro per il biologico al premio “Goccia d’oro”.
  • Seconda pagina: la scheda dell’olio monovarietale Oliva nera di Colletorto dell’azienda Michele Socci di quella bella città dell’olio che è Colletorto, situata tra i monti della Daunia e quelli frentani poco sopra il corso del fiume Fortore. L’eredità di un frantoio nato nel 1947 per opera del nonno del giovane Michele. A seguire, così come per il primo olio, la scheda che chiude con la recente vittoria, nella categoria fruttato leggero, al concorso Goccia d’oro.
  • Terza pagina: l’etichetta delle prime bottiglie di olio prodotto da quel maestro dell’olivo e del’olio che è Alessandro Patuto, la Riserva di Alessia, un fruttato medio biologico che è anche “Molise” Dop, ricavato dagli oliveti posti in contrada Acquara, non lontano dalla diga del Liscione che sbarra il Biferno per formare il lago. Anche qui la scheda dell’olio e la citazione delle tre medaglie ricevute da Goccia d’oro per la categoria “Dop - biologico”.
  • Quarta pagina: la scheda dell’olio Licinius Platino della cooperativa Colonia Julia Venafrana che racconta la più bella storia dell’olivicoltura italiana e del suo olio, l’eccellenza dell’olio nel tempo dell’antica Roma. A fianco, la scheda che racconta il territorio con i suoi olivi, davvero un unicum paesaggistico-ambientale eletto a “Parco”, che si raccoglie tra le braccia del Monte Santa Croce, l’etichetta dell’olio della varietà autoctono, l’Aurina che qui s’inizia a raccogliere a metà novembre. Raccolta a mano, molitura a freddo non oltre i 24°C.
Sabato, alla fine del “pranzo con la Carta degli oli”, noi quattro produttori degli oli extravergini di oliva eravamo tutti soddisfatti di un evento che - ne siamo certi - è solo l’inizio di un percorso che porterà fortuna all’olivicoltura molisana e lontano sui più importanti mercati l’ottimo olio del Molise. I quattro oli voluti da Renato Testa, lo chef titolare della Risorta Locanda del Castello, scelti con la preziosa collaborazione di Sabrina Marra che ha curato nei particolari tutta l’organizzazione dell’evento, sono diventati protagonisti, ognuno di un abbinamento ricco di emozione con il cibo preparato dal padrone di casa.



Uno sposalizio che, per ognuno dei quattro oli, si è consumato tutto nel piatto, con adeguati e meritati sospiri e respiri che hanno raggiunto le cime dei monti del Matese e, altri, dopo essere calati nella piccola piana di Bojano, hanno risalito quelli che fanno parte del Belvedere di Civita e puoi vedere scorrere da Frosolone a Colle D’Anchise, le prime acque gelide del Biferno, fino Monteverde di Vinchiaturo con la valle del fiume Tamaro che apre al Sannio beneventano.

Con i produttori erano pienamente appagati anche gli ospiti presenti, grazie ad abbinamenti perfettamente composti che meritano di essere citati: Baccalà a bassa temperatura con peperoni ripieni e cipolle caramellate, il tutto sospeso sull’Olio di Flora; Gnocchetti di patate con fonduta di Parmigiano, carciofi e cioccolato amaro, esaltati dai delicati profumi del Licinius Platino.

Seguono Pizza di Granone con verdure (Fruffa), uniti perfettamente dall’olio Riserva di Alessia di Alessandro Patuto; a chiudere un Filetto di Manzo in doppia cottura, reso ancor più delicato e profumato dall’olio fruttato medio di Michele Socci di Colletorto.
Ed ora, ogni venerdì sera, a partire dal 29 gennaio, la cena dedicata agli abbinamenti con uno dei quattro oli. Inizierà il 29 l’Olio di Flora, a seguire il 5 febbraio l'olio fruttato medio di Michele Socci, il 12 l’olio bio Dop “Molise” la Riserva di Alessia, fino a chiudere il 19 con l’olio Licinius Platino.

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