Sì al piano strategico nazionale per sostenere la crescita del biologico

            

importante per un Molise tutto biologico e per un'agricoltura che ha bisogno di rialzarsi e tornare a riprendere quel suo ruolo di centralità, soprattutto nella Regione a più alta percentuale agricola e ruralità. C'è bisogno di progettare e programmare questo tipo di agricoltura anche per una programmazione del turismo con un territorio ancora capace di esprimere la qualità del cibo che dà.  (pdl)


 da ITALIAATAVOLA                
Primo Piano del 25 marzo 2016 10:42

Il piano strategico nazionale approvato in conferenza Stato Regioni prevede una serie di misure di sostegno per l'agricoltura bio attraverso specifiche campagne di informazione, la semplificazione delle normative, l’istituzione di percorsi formativi ad hoc, un piano di ricerca e il controllo delle importazioni

Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) rende noto che è stato approvato in conferenza Stato Regioni il piano strategico nazionale del biologico. Il piano, risultato del lavoro portato avanti dal Mipaaf insieme a tutta la filiera, prevede una serie di obiettivi mirati per la crescita del settore, sia in termini di mercato che di superficie dedicata all’agricoltura biologica, da raggiungere entro il 2020 attraverso un set di azioni specifiche.



«L’approvazione del piano rappresenta un passaggio importante per un settore sempre più strategico per tutto il Paese, come ci dimostrano anche i consumi interni che nell’ultimo anno sono aumentati in modo esponenziale segnando +20%. In questo momento di forte crescita è fondamentale quindi mettere in campo - ha commentato il ministro Maurizio Martina (nella foto) - una strategia di insieme e a lungo termine, in grado di dare un indirizzo preciso allo sviluppo del biologico così da coordinare al meglio le politiche di sostegno e dare allo stesso tempo risposte concrete alle esigenze degli operatori».

«Partendo dalla particolare fase di sviluppo dell’agricoltura biologica in Italia e in stretto raccordo con il tavolo di filiera del biologico, abbiamo definito - ha dichiarato il ciceministro alle Politiche agricole con delega al biologico, Andrea Olivero - le linee guida strategiche per favorire e indirizzare uno sviluppo armonico del settore in Italia. Il lavoro, che ha tratto linfa dal confronto e dalla partecipazione che abbiamo avuto in Expo 2015, ha aperto un dibattito specifico sul tema, con l’obiettivo di mettere a sistema le scelte politiche per il comparto, un approccio che può essere sintetizzato in quattro principi: coordinamento delle iniziative di sviluppo, tutela del consumatore, semplificazione e ricerca. Con questo lavoro corale davvero l’agricoltura biologica cambia passo».

Maurizio Martina

Il piano prevede dieci azioni, di seguito gli obiettivi principali.

Azione 1 - Biologico nei piani di sviluppo rurale. Uniformare le modalità di applicazione della misura di sostegno all’agricoltura bio prevista dai Psr tra le diverse Regioni italiane. Indirizzare a favore del settore anche altre azioni previste dai Psr. Particolare attenzione viene data alla formazione specifica per diffondere l’approccio agro-ecologico.

Azione 2 - Politiche di filiera. Favorire l’aggregazione del mondo della produzione e le relazioni stabili con gli altri attori del comparto, trasformazione, distribuzione e commercio attraverso la realizzazione di specifiche forme associative.

Azione 3 - Biologico made in Italy e comunicazione istituzionale. Valutare l’opportunità dell’introduzione di un segno distintivo e promuovere il bio made in Italy attraverso il piano di internazionalizzazione dell’agroalimentare. Sviluppare campagne di informazione specifiche per l’agricoltura biologica, utilizzando anche il web.

Azione 4 - Biologico e green public procurement. Stimolare l’utilizzo dei prodotti biologici nella ristorazione ospedaliera e nelle mense scolastiche, e l’applicazione del metodo biologico anche nella gestione del verde delle aree pubbliche.

Azione 5 - Semplificazione della normativa sul biologico. Favorire la semplificazione della normativa di settore, anche sulla base delle novità legislative Ue, attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni regionali.



Azione 6 - Formazione, informazione e trasparenza. Istituzione di percorsi formativi sull’agricoltura biologica in ambito universitario e corsi di aggiornamento per i docenti anche nelle scuole superiori. Rafforzamento dei servizi del Sinab per migliorare la disponibilità di informazioni relative al settore.

Azione 7 - Biologico paper less - Informatizzazione.
Sviluppare il Sib - Sistema di informazione del biologico, in linea con quanto previsto dal piano agricoltura 2.0, per favorire la connessione con le altre banche dati utili per il settore con l’obiettivo di semplificare le procedure a carico degli operatori.

Azione 8 - Revisione normativa sui controlli (d.lgs 220/95). Migliorare l’efficacia del sistema di controllo e certificazione in Italia a garanzia delle imprese biologiche e dei consumatori.

Azione 9 - Controllo alle importazioni. Intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi terzi anche con un maggiore coinvolgimento delle dogane e con l’utilizzo di strumenti informatici evoluti per favorire un rapido scambio di informazioni.

Azione 10 - Piano per la ricerca e l’innovazione in agricoltura biologica. Predisposizione di un piano nazionale per la ricerca e l’innovazione in agricoltura biologica. Costituzione di un comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, con gli enti vigilati dal Mipaaf, ed il coinvolgimento delle Regioni e delle rappresentanze del settore.

Il biologico in Italia
Il settore del biologico in Italia conta oltre 1,3 milioni ettari di superficie, più di 55mila operatori, con un fatturato di quasi 4 miliardi di euro. Nell’ultimo anno i consumi interni di prodotti biologici hanno registrato un incremento del 20%. Oltre agli incentivi che i Psr prevedono per la ricerca, la Legge 488/99 (finanziaria del 2000) ha istituito il Fondo per la ricerca nel settore dell'agricoltura biologica e di qualità, alimentato dalle entrate derivanti dal versamento di contributi, nella misura del 2% del fatturato dell’anno precedente, relativo alla vendita di prodotti fitosanitari, di fertilizzanti di sintesi e di presidi sanitari. La dotazione media annuale è di circa 3 milioni di euro e sono attualmente in corso 17 progetti nazionali e 7 internazionali.

Per la tutela del consumatore e la garanzia della concorrenza leale, il sistema dei controlli sul biologico svolti dall’Ispettorato repressione frodi - Icqrf - prevede verifiche in tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla commercializzazione con prelievo e analisi di campioni. Nel 2015 l’Ispettorato ha effettuato 2.074 controlli, con una verifica per quasi 2.700 prodotti e 1.700 operatori.

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe