Quali indagini conoscitive?
di
Umberto Berardo
Leggiamo
su diversi organi d'informazione locali che il presidente della giunta
regionale Frattura avrebbe avviato con l'Asrem un'indagine conoscitiva sulla
rispondenza tra l'offerta sanitaria e le esigenze della popolazione.
È
inutile dire che, a livello di principio, un simile tipo di ricerca non solo va
condotta, ma estesa a tutti gli altri servizi quali quello culturale,
scolastico, della viabilità, dei trasporti, dell'edilizia abitativa, delle reti
di comunicazione, della difesa dell'ambiente e soprattutto delle politiche
relative al lavoro.
Non
si capisce pertanto come mai il presidente della giunta non lo abbia fatto a
metà mandato e ritenga, dopo ben quattro anni, di confrontarsi con gli abitanti
unicamente sui servizi sanitari; ci auguriamo al contrario che l'iniziativa,
per quanto tardiva, sia solo l'inizio di un percorso che verta su tutte le
politiche messe in atto dal governo regionale.
Per
questo occorrono ovviamente organi di coordinamento e di confronto costituiti
da rappresentanti di tutti i portatori di diritti pubblici.
Quanto
all'indagine sui servizi sanitari auspichiamo che essa abbia tutti gli elementi
di carattere scientifico nell'amministrazione dei questionari e la necessaria
trasparenza nell'elaborazione dei dati e nella loro comunicazione.
Sul
questionario si afferma che sin tratta di "domande che poniamo direttamente
ai cittadini molisani: la loro risposta è fondamentale per proseguire."
Contestualmente si dichiara che la distribuzione
del test sarà fatta non a tutti i cittadini, ma solo a quelli coinvolti in
periodi di degenza e poi dimessi.
É vero che una persona ricoverata è a diretto
contatto con i servizi ospedalieri, ma c'è da chiedersi se tale campione sia
realmente rappresentativo di tutta la popolazione o solo di una parte di essa,
come noi invece crediamo.
Tra l'altro l'indagine conoscitiva, sempre
anonima, non dovrebbe essere condotta su due versanti e cioè quello del
personale delle strutture sanitarie e dell'utenza?
Perché ancora soggetti che per diverse
motivazioni si avvalgono di strutture esterne alla regione e rifiutano i suoi servizi
interni non dovrebbero avere il diritto di esprimere opinioni e proposte?
La ricerca ideata da Frattura proseguirebbe sui
servizi sanitari territoriali nei quali per la verità poco o nulla si è mosso
fin qui.
Solo per la gestione dei dati e la loro
elaborazione si fa riferimento ad un gruppo di lavoro coordinato dalla
Direzione generale dell'Asrem.
In realtà noi pensiamo che tale gruppo di lavoro dovrebbe essere propedeutico
alla ricerca stessa, costituito in maniera paritetica da membri del consiglio
regionale, dell'Asrem, del personale sanitario, dei comitati di cittadini, dei
sindacati e presieduto da un esperto in indagini sociologiche.
Studiare preventivamente in maniera adeguata
gli strumenti dell'indagine, il campione cui indirizzarli, una lettura dei
dati, la loro elaborazione ed i sistemi di comunicazione degli stessi significa
a nostro avviso evitare che il lavoro di conoscenza scada in qualcosa di molto
empirico che certamente ha il grave rischio di dare un'immagine distorta
dell'opinione che l'intera cittadinanza ha dei servizi sanitari attualmente
funzionanti nella regione Molise.
Non è che fuori da una tale logica operativa si
avrebbe non un'indagine scientifica utile al lavoro di programmazione politica
dei servizi, ma solo una vetrina d'immagine magari utile ad avallare decisioni
già prese?
Noi ci auguriamo che si persegua un cammino
rigoroso, trasparente, democratico e sinceramente utile al miglioramento della
qualità della vita in una regione dove le criticità da superare sono davvero
tante e stanno creando difficoltà talora davvero insormontabili.
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