Riflessioni sparse, in attesa della pioggia che non arriva


Per non rischiare di cadere e rimanere nel pantano della politica liquida del momento, fa bene sapere che c’è chi è uscito allo scoperto e si è rivolto direttamente ai movimenti per vedere, insieme, cosa dire e cosa fare. E’ già tardi, ma il tempo perso si può recuperare se si fa tutto con la lucidità e la determinazione, sapendo gli obiettivi che si vogliono e si possono raggiungere.
Questa volta, con la politica nelle mani dell’economia e con i partiti funzionali al sistema, è la società civile da far scendere in campo, raccogliendo nelle sue mani  tutti i temi che l’hanno vista, in modo sparpagliato, protagonista.  L’impegno prioritario è unire tutto quello che il sistema ha reso frammenti per vedere come trasformarli in tanti tasselli di un mosaico che provoca interesse, incontri, confronti,  discussioni sui tanti temi – le bandiere delle associazioni, forum, comitati o movimenti - che devono diventare programma, progetti, voglia di partecipare ed essere protagonisti di un nuovo domani.

 Oggi non c’è bisogno di salvatori della patria, ma di costruttori della stessa, partendo dalle risorse e dai valori che essa ha.
Il contenitore dei valori e delle risorse è  il territorio, il grande tesoro che ha tutto per esprimere e mantenere il domani del Molise. 

Una straordinaria città-campagna da recuperare e ristrutturare; coltivare e promuovere; vivere e, con i turismi possibili, far vivere ai molisani di Milano o di Torino, della Svizzera o della Germania, del Canada o degli Stati Uniti, dell’Argentina, del Brasile o del Venezuela, della Tanzania o della Groenlandia; ai molisanici, cioè a quei tre o quattro milioni di persone che conoscono, sanno, hanno avuto e, tutt’ora, hanno un rapporto con i molisani; a quanti, in Italia e nel mondo, vogliono scappare dalla solitudine, dallo smog, dalla violenza della città moderna.

Si tratta solo di adattare quella città-campagna, il Molise, a questa ospitalità, speciale con la sua offerta di acqua potabile, aria pulita, verde dei campi appena seminati, dei prati o dei boschi, prodotti biologici come pasta e pane di grano duro senza glifosato, oli extravergini di 18 varietà di olivi, vini, tartufi, funghi, orti di ciabotte, Pampanella di San Martino in Pensilis (resta per me la più grande fabbrica del Molise), Ventricina, formaggi e latticini particolari.

Ospitalità speciale per la storia che viene da molto lontano e sparsa un po’ ovunque; la cultura, che ha la continuità con il passato, e, la lingua dei dialetti; la ricchezza delle tradizioni, molti delle quali uniche; la bellezza dei suoi paesaggi e dei suoi ambienti, l’ancora diffusa ruralità che ha, per poco se non si prendono provvedimenti, due peculiarità: la ricca biodiversità e l’agricoltura  contadina, la sola, diversamente da quella super intensiva o industrializzata, che si apre alla sostenibilità.

Un caratello di ottimo vin santo che vale quanto, se non più, di una grande botte di ottimo vino. E’ il suo essere farfalla che bisogna sempre aver presente se lo si vuole vedere volare alto. Un laboratorio che ha tutto per mettere a disposizione del Paese le ricerche e le sperimentazioni che in esso vengono fatte. 
Il Molise è, per queste sue caratteristiche, il contrario dello spreco, dell’esagerazione, dell’uniformità, della tragica banalità di un sistema predatorio, conflittuale, criminale che sta portando il globo alla rovina.
Curare questa città-campagna, già stupenda, e avere cura delle sue strade, non importa se strette o sterrate, per renderle percorribili senza i pericoli attuali, vuol dire prevenire frane e smottamenti, riaprire i paesi alle piccole attività artigianali e commerciali, ridare vita alle piazze, ai Castelli, alle Torri, agli antichi Palazzi e, insieme, alle viuzze, agli scalini, alle piccole case. Vuol dire tornare di nuovo ad ascoltare il canto, monotono e allegro insieme, delle fontane.
Un esaltante lavoro per chi vuole governare il domani del Molise e uscire fuori dalle logiche politiche che, sempre più, ne hanno minato le basi.
pasqualedilena@gmail.com 

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