Attuare la Costituzione per evitare le derive fasciste e parafasciste
di
Umberto Berardo
Ci
sono strutture di diverso carattere ed episodi o, se preferite, eventi che non
lasciano perplessi soltanto, ma inquietano non solo in quanto fanno riferimento
a idee inaccettabili sul piano ideologico, respingendo taluni diritti
fondamentali degli esseri umani, ma anche perché si ispirano a metodologie e
tecniche contrarie ad ogni forma di convivenza rispettosa degli ideali altrui e
perciò stesso neganti i principi fondamentali della democrazia.
Quale
senso ha sul piano umano banalizzare la figura di una martire del nazismo come
Anna Frank diffondendone la foto in uno stadio con la maglietta della Roma e
che riferimenti sportivi si possono attribuire ad un simile gesto che taluni
hanno definito di pura goliardia?
Don
Biancalani, parroco di Pistoia, viene attaccato da gruppi che non accettano la
sua accoglienza verso immigrati africani; poi esponenti di Forza Nuova si
presentano la domenica alla celebrazione eucaristica "per vigilare"
sulla sua omelia.
Daniele
Piervincenzi, giornalista di Nemo, subisce ad Ostia un'aggressione
sconcertante.
A
Como un gruppo di una quindicina di persone dell'associazione Veneto Fronte
skinheads irrompe in una riunione della Rete Como Senza Frontiere che si occupa
dell'accoglienza agli immigrati, ne interrompe i lavori, impone a tutti di
ascoltare la lettura di un documento in cui si definisce l'immigrazione un'invasione
e gli aderenti alla Rete Como Senza Frontiere "soloni
dell'immigrazione" e "figli di una patria che non amano più" e
poi chiude dichiarando che gli aderenti della Rete Como Senza Frontiere non sarebbero
degni di alcun rispetto.
Una
decina di persone a viso coperto e senza autorizzazione della questura fa
irruzione davanti alla sede del gruppo La Repubblica e L'Espresso in un blitz
contro "il genocidio del popolo italiano".
Da
un peschereccio si butta in mare un immigrato che non sa nuotare solamente per
evitare che una motovedetta della Guardia di Finanza possa scoprire che
l'africano vi lavorava in nero.
In
Libia è ricomparso alla luce del sole il mercato degli schiavi.
In
Polonia l'undici novembre per la festa dell'indipendenza sessantamila
nazionalisti dell'ultradestra provenienti da tutta l'Europa sfilano a Varsavia,
tolgono la piazza ai movimenti democratici rivendicando l'esistenza di
"una Polonia bianca e pura" con un netto rifiuto della ripartizione
di migranti prevista almeno formalmente dall'Unione Europea e di ulteriori
forme di integrazione dei Paesi dell'Europa orientale nella Comunità.
È
indiscutibile che gli episodi che abbiamo messo in fila presentino aspetti che
non possono non indignare chi, legato ai diritti universali della persona ed ai
principi di una società democratica, non può accontentarsi della chiusura
provvisoria di una curva in uno stadio e neppure della manifestazione tenuta a
Como da partiti e sindacati il 9 dicembre e sulla quale abbiamo assistito
ancora ad incomprensibili ed assurdi distinguo da parte di molte forze
politiche come già si era verificato ad Ostia.
Accuse
generiche di fascismo anche verso chi spesso cerca solo di fare chiarezza su
scelte di governance assurde sono incomprensibili, talora provocatorie e spesso
controproducenti, ma pensiamo che, ovunque si neghino diritti e ci siano
comportamenti di illegalità aggravati da intimidazioni e minacce aperte, una
popolazione che ha la voglia di difendere la coesistenza libera e democratica
debba pretendere che gli organi costituiti non tollerino eventi antidemocratici
e difendano istituzioni e cittadini da attacchi di chi si pone al di sopra di
principi, leggi e valori condivisi.
È
inaccettabile che si diano spazi di comunicazione nelle emittenti televisive
pubbliche a soggetti e formazioni politiche che non si riconoscono in tutti gli
articoli della Costituzione Italiana e che negano la libertà e i diritti
altrui.
Occorre
piuttosto indagare in fretta se per caso non esistano i pericoli di
riorganizzazione di partiti di stampo fascista che sono chiaramente negati dal
punto XII delle Norme Transitorie e Finali della nostra Costituzione.
Fascismo
e nazismo non sono solo ideologie di cui si nutrono gruppi politici e
formazioni sociali, ma spesso costituiscono una forma mentis che alligna in
tanti che spesso si danno anche patenti di benpensanti; è chiaro quindi che il
fenomeno va combattuto, ma soprattutto prevenuto con un'educazione democratica
e la formazione di uno spirito critico capace di guidare ad una convivenza
lontana dai rischi della violenza, della prevaricazione, dell'intimidazione e
dell'esclusione.
I
fatti sopra richiamati impongono una reazione di tipo politico-istituzionale,
una ricerca di responsabilità nella eventuale violazione delle norme
legislative con conseguenti sanzioni ed un lavoro di ricostruzione di un
tessuto culturale e civile che si è logorato anche per colpa di chi ha abdicato
al ruolo di costruzione della libertà, della democrazia e della giustizia
sociale per rincorrere il potere abbandonando così soggetti in difficoltà che
rischiano di diventare facile preda di movimenti e gruppi politici che si
pongono fuori e perfino al di sopra delle istituzioni democratiche.
Il
pericolo è che in essi possa confluire la rabbia di quanti vivono nelle
difficoltà o di quel mondo dell'astensionismo elettorale che non si riconosce
più in soggetti e formazioni politiche che sembrano non avere alcuna autonomia
rispetto al mondo della grande finanza o di poteri ancora più rischiosi.
La
politica va dunque ricostruita sul piano etico e democratico, ma per evitare le
derive neofasciste o parafasciste occorre che tutte le agenzie educative promuovano
una ricerca storica che abbia piani di concretezza negli eventi che in passato
hanno negato la democrazia e che oggi rischiano ancora di compromettere la convivenza
pacifica tra i cittadini.
Nessuno
deve dimenticare che fascismo e nazismo hanno avuto il brodo di cultura nella
corruzione, nelle rinunce alla lotta contro la disumanità e nell'incapacità di
costruire barriere contro la dittatura.
A
queste cause storiche oggi si aggiunge la necessità di analizzare il sospetto
crescente di quanti vedono collusioni tra formazioni dell'ultradestra e cosche
mafiose che, grazie al potere economico, rischiano di penetrare sempre più
negli organismi degli Stati.
Anche
le istituzioni europee hanno il dovere ineludibile di uscire in proposito da
atteggiamenti lassisti per educare tutte le popolazioni a forme di coabitazione
includenti che escludano ogni tipo di xenofobia, di prevaricazione e di
nazionalismo.
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