Il rinnovamento passa solo ed unicamente attraverso il coinvolgimento diretto di movimenti ed associazioni
di
Umberto Berardo
Che
il Molise viva per molti aspetti una condizione di drammaticità credo che non
sfugga ormai più a nessuno e spesso abbiamo cercato di sottolinearlo; non
torneremo dunque su analisi già fatte e proveremo ad indicare delle linee
programmatiche anche se in maniera schematica come è possibile fare in un
articolo.
Forze
intellettuali, politiche e sociali che vogliano seriamente invertire la
tendenza delle forme di governo disastrose avute fin qui devono essere in grado
di liberarsi di soggetti inadeguati o votati alla politica per puri interessi
personali o di gruppo.
Formare
coalizioni ibride, confuse e perfino ambigue in cui è davvero difficile
intravvedere principi ispiratori omogenei, metodologie democratiche e finalità realmente
condivise non ha alcun senso.
Sul piano delle candidature occorre ad esempio fissare seriamente criteri che impediscano conflitti d'interesse o standardizzazione di poteri.
Sul piano delle candidature occorre ad esempio fissare seriamente criteri che impediscano conflitti d'interesse o standardizzazione di poteri.
Il
rinnovamento passa, come abbiamo già scritto, solo ed unicamente attraverso il
coinvolgimento diretto di movimenti ed associazioni che già operano nel sociale
con ottime capacità di elaborazione di idee e con una visione della società
che, lontana da schemi miopi ed egoistici di stampo neoliberista, sappia
orientare verso il bene comune.
Le
basi che possono impedire al Molise di continuare il suo percorso di
desertificazione umana, culturale, sociale ed economica passano per la
creazione di un piano di sviluppo che, fuori dalle logiche delle aree di crisi
complessa che già in passato hanno visto dissipare fondi pubblici in iniziative
poi fallimentari, riesca a coinvolgere anzitutto i molisani in investimenti
produttivi nella regione attraverso la costruzione di una capacità
imprenditoriale che pure da qualche parte comincia ad intravvedersi.
I
fondi statali ed europei possono aiutare, ma è necessario sostenere le
iniziative private anche attraverso sostegni bancari a tasso agevolato.
Le
vocazioni della regione sono anzitutto quella agricola e zootecnica; su di esse
allora occorre lavorare realizzando spazi di crescita nella direzione della
creazione di prodotti sani e qualitativamente eccellenti.
A
tali settori occorre collegare eventuali iniziative di carattere industriale e
terziario soprattutto nelle attività di trasformazione, nell'economia della
conoscenza, ma anche in altre attività.
Il
turismo va fondato anzitutto attraverso la tutela, la rivalutazione e la promozione
del paesaggio e delle ricchezze storiche, culturali ed archeologiche purtroppo
fin qui poco conosciute da cittadini non molisani.
La
via privilegiata dello sviluppo è ovviamente il rafforzamento del sistema educativo
e della rete scolastica che deve assolutamente darsi organismi innovativi e
personale qualificato per spingere la ricerca verso orizzonti utili ed
innovativi.
Sulle
infrastrutture c'è da dire che occorre dare finalmente alla regione una rete
ferroviaria all'altezza dei tempi e mettere in sicurezza anzitutto la viabilità
provinciale non limitandosi, come purtroppo si sta facendo solo a qualche arteria
per acquietare i votanti di qualche comune più popoloso, ma rendendo
percorribili tutte le strade di comunicazione tra i paesi ed i centri
amministrativi.
L'isolamento
dell'alto Molise ed il suo collegamento per i diversi servizi con il capoluogo
di regione non avverrà a nostro avviso in modo più rapido attraverso il
completamento della Fresilia, ma con la realizzazione del progetto abbandonato
da tempo della Fondovalle Vella che è sicuramente la via più rapida tra la
Verrino, la Trignina e la Bifernina.
La
realizzazione di una superstrada a quattro corsie riuscirebbe a velocizzare nella
regione i collegamenti in senso longitudinale.
Urgente
è la necessità di sviluppare la banda larga in tutto il territorio regionale,
anche se da anni se ne parla senza garantire tale servizio soprattutto nelle
aree interne.
Ci
sono poi servizi fondamentali da garantire in modo razionale ai cittadini
perché riguardano aspetti fondamentali
dell'esistenza, quali quelli educativi, sanitari, energetici ed idrici, sui
quali finora a nostro avviso la politica regionale ha fatto scelte davvero
inaccettabili.
Si
tratta anzitutto di prestazioni che occorre mantenere pubbliche e gratuite
cercando le entrate fiscali per la loro erogazione in quella progressività del
fisco che dev'essere affiancata dalla lotta all'evasione ed all'elusione.
Su
tali aspetti della qualità della vita dei molisani abbiamo condotto analisi e
proposte per anni inascoltate mentre si creavano profonde diseguaglianze tra i
cittadini.
Anche
sul tema dell'immigrazione il pressapochismo regna sovrano e così, più che
creare integrazione, si rischia di produrre solo conflitti sociali come appare
dagli eventi che l'informazione comunica senza talora farne alcun
approfondimento.
Sentiamo
ripetere dagli amministratori che la disponibilità dei fondi per affrontare i
problemi sottolineati è molto carente.
Sarà
anche vero, ma, quando in una regione si privilegiano stanziamenti per progetti
incomprensibili come la "metropolitana leggera" piuttosto che
investire sulle necessità fondamentali delle popolazioni e si mantengono i
privilegi economici noti a tutti, uno si domanda se alla programmazione delle
attività abbiamo davvero persone adeguate e responsabili.
La
rivendicazione dei diritti allora non crediamo possa ancora passare per le
richieste ed il dialogo, ma attraverso l'indicazione di piani programmatici
alternativi e le lotte sociali, pacifiche ma decise, per la realizzazione della
giustizia sociale.
La
confusione che vediamo all'orizzonte in questo periodo preelettorale
francamente non ci tranquillizza.
Le
perplessità su fantomatici raggruppamenti spesso privi di presupposti valoriali
accettabili, di codici etici condivisi, di regole chiare e di metodologie di
vero confronto democratico frullano nella mente di quanti non hanno alcuna
voglia di omologazione e preferiscono piuttosto percorrere le vie della
coerenza con i principi in cui credono e la ricerca di sinergie che non creino
imbarazzi e conflitti etici.
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