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IL GRANDE VALORE DELLA BIODIVERSITA’ 75

Risale a qualche giorno fa la lettura di alcuni articoli riportati dall’inserto settimanale “Nòva” del quotidiano IlSole24Ore, riguardanti la biodiversità, la ricchezza in assoluto del genere umano che viene sprecata ogni giorno da una società che ha come motore principale il consumismo. Un patrimonio irrinunciabile che non si può mettere in discussione, anche perché il giorno in cui uno decide di doverlo recuperare, o solo integrare, i costi per farlo diventano impossibili. La verità è che ogni giorno che passa perdiamo un po’ di questo patrimonio e di questa perdita nessuno si preoccupa, nessuno piange, soprattutto chi (G 20 o G8) dovrebbe governare per difenderlo. Ma questa è gente che pensa a come dotare il mondo di centrali nucleari e, peggio, di scorie nucleari per non risolvere i problemi, ma per aggravarli, mettendoli tutti sulle spalle delle generazioni future. Ma se chi governa non pensa ad altro, che cosa fa l’opposizione? Perché non prende in mano queste questioni che sono

VENDITORE DI FUMO - qua e là 74

Non c’è rimedio alla stupidità e alla malafede, tanto più oggi che, grazie a Berlusconi, chiunque può fare il parlamentare, visto che l’unica prerogativa accettabile è quella che non deve pensare. Chiunque, dicevamo, soubrette, analfabeti, condannati anche per gravi reati, collusi con la criminalità organizzata e altro ancora, purché non si metta a pensare. Non sappiamo se è stato così per un certo Senatore della Repubblica italiana, quando ha pensato di presentare un emendamento su una legge delega comunitaria che recepiva una norma europea che permette di mettere sul mercato aranciata senza arancia. Un omaggio alle multinazionali che, se lasciate libere di fare, sono capaci di creare cibo senza il bisogno di terra e, quindi, dell’agricoltura. Spesso questo campo libero le potenti multinazionali se lo conquistano mettendo in azione uomini pagati per fare lobby, cioè pressioni sufficienti a convincere politici e/o funzionari di istituzioni ai vari livelli ad accettare soluzioni che ser

UN ERRORE I RIPENSAMENTI SULLA TINTILIA

by Donato Campolieti Si è chiusa la 43ª edizione del Vinitaly, la più grande manifestazione fieristica nel campo del vino, e c’è chi comincia a tirare le somme di questi cinque giorni passati a Verona. In particolare i diretti interessati, i produttori, che sono partiti con le giuste speranze e non vogliono rimanere delusi. Con loro le organizzazioni di categoria, le istituzioni che hanno impegnato non poche risorse per questa esposizione internazionale e gli stessi consumatori, che non sempre riescono a capire le mosse del mondo del vino. Una riflessione più che naturale sulla situazione e, ancor più, sul futuro di un comparto così importante per l’agricoltura nazionale e per quelle di tutte le Regioni italiane, impresse, chi più chi meno, dalla vitivinicoltura. Un comparto che ha dato segni di grande vitalità, a partire dalla metà degli anni ’80, subito dopo quella tragedia, il metanolo, che per poco non l’ha affossato definitivamente. Si pensi al rilancio del mercato ed alla conquis

commento del giornalista Eustachio Cazzorla

http://www.eusto.it/joomla_work/index.php EUSTOPRESENTAZIONE - Ho conosciuto Pasquale Di Lena a "Piacere Molise" a fine ottobre scorso. La conoscevo di fama, come presidente dell'Enoteca italiana di Siena, ma conoscerlo di persona è stato davvero un onore. Mi ha aperto le porte alla vera molisanità, mi ha fatto conoscere un mondo di gusto espugnabile se solo si avesse il tempo per girarlo tutto. I latticini di Agnone, Capracotta, insaccati di giovani intraprendenti, ho assaggiato il rabarbaro, una chicca per chi ha il culto dell'amaro digestivo, senza nulla togliere al buon chinotto molisano e poi vado così a memoria, le dolci ostie di Agnone (non solo campane), tartufi molisani a iosa e la Tintilia. Ne ho bevuta tanta in quei giorni Tintilia, rosso di vigore con contrappunto delicatissimo, non sempre con la carica antocianica che si vorrebbe, dove il fruttato rosso e il floreale è inibito da sentori similspeziati, tipicamente varietali e tipici di un vitigno tutto mo

lettera cantine cipressi

Gent.mo Sig. Di Lena, con questa e-mail volevamo contraccambiare il Suo saluto e complimentarci per la Sua proposta di un' OLIVOTECA nazionale: condividiamo infatti il pensiero che una simile iniziativa andrà a valorizzare e a tutelare la biodiversità varietale del nostro Paese. Ci auguriamo che questo progetto possa essere apprezzato fino alla fine e che possa essere realizzato. Volevamo inoltre esprimerLe il nostro pensiero in merito al suo articolo "GIU' LE MANI DALLA TINTILIA" uscito la scorsa settimana. Crediamo di essere stati sempre corretti con la Sua persona e orgogliosi di avere un corregionale così amante del buon vino, ma questa volta non condividiamo il Suo pensiero e in qualche modo ci sentiamo anche un pò offesi da quanto Lei ha espresso. Cantine Cipressi, come Lei sa, è un' azienda giovane che però in pochi anni ha raccolto numerose soddisfazioni. Agli inizi della nostra attività, sapevamo che il cammino sarebbe stato tortuoso ma non speravamo di p

The Italian Oliveteque, a dedication to the king of trees and to its oil

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That is a project that will leave its mark. Pasquale di Lena presents here the idea to create a big park that transforms in a museum in the open air. Objective: to protect biodiversity by Pasquale Di Lena A big park made up of olive trees; an open air museum about olive trees and oils; a field-catalogue of all the Italian native olive varieties; an educational farm introducing the Italian olive tree products. All the above are the meanings and the roles of the Italian Oliveteque. In this constituent stage, it arises from the agreement among the Farmers Italian Federation, the Oil Industrialists’ Association (Assitol) and the National association of the Oil-cities.This enterprise, bringing to life and presenting an unique heritage of biodiversity, opens new ways for the diffusion of the olive and oil culture, which is very important in creating a new communication and marketing era for olive oil. This is particularly true for the oil in this period of dop, igp and biological cultures, f

poesie tradotte da giuseppe ciarallo scrittore

A bbellezze Cuoie a rose Cuencè, è bbelle, è troppe bbelle. ‘Statte accorte però ca pongeche. U sacce ca tu u sì, tutte quante u sanne, ma so poche chille che ‘nze pongechene. La bellezza Cogli la rosa, Concetta, è bella, è troppo bella. Stai attenta però a non pungerti. So che lo sai, tutti lo sanno, ma pochi sono quelli che non si pungono. U ‘mbriache Une che tè a pèlle Ze recanosce da lentane Camine ca cocce eccecquate I vracce n’eccone allargate I cosse mèzze scacchiate. A vije pe isse è sempe ‘storte Sbattenne da na parte e n’ate. Te cride ca cade ma nen cade. Ogne tante aveze a cocce pe ll’arie Come pe recchiappà u’hiate. E’ n’ome sule Che zà fatte amiche u bicchiere Pe levarze d’a cocce i penziere. Eppene t’encontre ze mette e parlà Prime zitte zitte, pù e voce avete Facenne ennanze e rrete Che nu trascorse che ze repete. L’ubriaco Uno che ha la ciucca Si riconosce da lontano. Cammina a testa bassa, braccia larghe E gambe aperte. Per lui la via è sempre storta, sbattendo a dest