ALTRO CHE CRESCITA!
L’anno 2008, quello delle bolle e del crollo finanziario, è da considerare un anno decisivo, uno spartiacque che chiude definitivamente con il passato e pone forti interrogativi per il futuro. Anche se la frattura profonda è stata da tutti percepita e considerata si continua a vivere il mondo come se niente fosse accaduto, tra un sobbalzo di speranza nella ripresa dell’economia e, il giorno dopo, la depressione perché la realtà dice che non è tempo di sperare. Tutto come prima, ma non è per niente così. Anzi, bisognerebbe ribaltare subito la situazione e dare ai processi un cambiamento radicale per bloccare lo spreco e ciò è possibile se i consumi vengono ridotti alle necessità essenziali. Ancora oggi, anno 2011, tutti, dico tutti quelli che hanno in mano il destino del mondo e, per quel che ci riguarda, l’Italia, parlano di crescita. In pratica c’è un abuso della parola crescita, soprattutto da parte di persone che la citano in tutta buona fede, nel momento in cui camminano con la tes