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LA BORA E IL RESPIRO DI ARIA NUOVA, FRIZZANTINA

Cari amici, oggi è bora (vòreie) e si respira un’aria nuova, frizzantina, come tutto quello che viene dal nord. Una ventata salutare per l’autunno che deve spogliarsi delle sue foglie morte. Atto fondamentale per fare dell’inverno la fase di preparazione delle nuove gemme, da affidare poi alla primavera che si preoccuperà di farle sbocciare e all’estate, che ha il compito di raccogliere i frutti che l’uomo contadino avrà cura di trasformare in cibo. Pane, soprattutto, e orto in abbondanza. Il tempo del raccolto che si prolungherà con le olive per fare dell’olio il compimento, o se volete, il condimento che lega i profumi ed i sapori e li esalta, per accompagnarsi, così, al vino. Aria nuova, amici, tonica per la nostra mente assopita da falsi vènti che hanno avuto il solo merito di seccare i nostri fiori più belli, i valori, e di intaccare la nostra identità, il territorio, che è il solo vero bene che ci appartiene, la nostra risorsa rigeneratrice, quella che ci porta a sognare e a gu

VUOTO A RENDERE

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da ZACC&BELINA Zacc-un sacco pieno di odio contro il mondo del lavoro Bélina- allievo di Bossi e patrino del Trota STORACE ZACC- Berlusconi sarà sui libri di storia BELINA- come Nerone

da ZACC&BELINA

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ROSE ROSSE PER TE Zacc- la Santanchè ha detto che non vuole assistere al funerale di Berlusconi Bélina- manda un mazzo di rose rosse

11.11.11

È una combinazione perfetta quella che capita nel giorno di San Martino, il cavaliere che si è spogliato del suo mantello per riparare dal freddo i poveri, ma che non viene ricordato per questa sua generosità e capacità di spogliarsi delle ricchezze, come San Francesco d’Assisi, in un momento in cui questi esempi, se ripresi da chi oggi è ricco o straricco, farebbero tirare un sospiro di sollievo ad un Paese in crisi ed alla povera gente di questo Paese che è sempre più povera e più numerosa. Viene ricordato, per fortuna, per il fatto che il giorno 11.11 è il giorno in cui ogni mosto diventa vino, cioè ha completato la sua fermentazione appagando i fermenti   affamati degli zuccheri dell’uva pigiata. U grande giorno, anche senza il terzo 11 riferito all’anno, perché è il giorno che sta a significare la fine di un processo essenziale per avere la bevanda più deliziosa qual è il vino. La bevanda che più ci appartiene perché è parte di noi, cultura, paesaggio, tradizione, cultura e me

LA POETESSA MARIA TERESA SCIBONA PARLA DEL LIBRO “ CAROLINA DICE: DA QUA SI VEDE IL MONDO !”

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 di Pasquale Di Lena 2 011 - AGR Editrice pag.10   Questa piacevole raccolta poetica è stata, amorevolmente assemblata da Flora,   per il settantesimo genetliaco dell’autore.   Flora è l’impagabile compagna di Pasquale, solerte affettuosa fedele, la donna che ogni uomo sognerebbe di avere al suo fianco. Il volume è idealmente dedicato alla signora Angelina, mamma dello scrittore. Prima dell’indice   l’agevole testo è arricchito da tre validi commenti: Il primo dal titolo “Poesia come sguardo” è stilato dalla nota scrittrice e traduttrice Brunilde Neroni, il secondo profila   “ Il mondo che si vede” di Giorgia Cecchinato.   Infine, “ Lo stupore la poesia e il disegno” di Beatrice Licheri   ci spiegano il significato del   titolo e il grazioso disegno da lei ideato per la copertina.   Possiamo definire   la nuova silloge   di Pasquale di Lena una poetica contemplativa E senza tempo, anche se i testi sono attraversati dal ciclico mutar delle stagioni. Lo stile scritturale

CESARE

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da ZACC&BELINA Zacc- “voglio vedere in faccia chi mi tradisce” Bélina-è da quando si sente Cesare che aspetta di dire “quoque tu, Brute, fili mi!”

DANTESKA L’ULTIMA OPERA DI GIUSEPPE CIARALLO, UN MOLISANO NATO A MILANO

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È molisano nato a Milano dove vive e lavora, anche se ha una casa a Larino dove si rifugia appena può, come un tempo, quando veniva a trascorrere le sue vacanze insieme al padre di Guglionesi e la madre, una Raimondo , che da poco ci ha lasciato. Anche se più giovane di me di tre lustri, è diventato un caro amico agli inizi degli anni novanta proprio attraverso lo scambio di libri, U penziere , la mia raccolta di poesie in dialetto e il suo primo libro che aveva pubblicato a Milano, Racconti per sax tenore , una raccolta di storie brevi che ho letto subito con grande curiosità, rimanendo felicemente sorpreso e appagato anche perché scritto da un giovane che sapevo legato alla mia stessa terra, anche se nato a Milano. Qualche anno fa me lo sono ritrovato, con i suoi appunti pungenti contro il potere berlusconiano e la politica caduta così in basso, a L’Asino, pagina di satira quotidiana reinventata da Ro Marcenaro, matita pungente e grande illustratore   che ha dedicato al Molise la f