Noi venti siamo ancora più convinti che un seme di grano o di finocchio, mais o avena, senape o colza è di ognuno di noi, perché un bene comune che, nei secoli passati, nessuno si è mai permesso di toccare fino a quando, fine del secolo scorso, la politica, con il permesso alla brevettabilità dei semi, non si è messa al servizio della finanza e delle multinazionali e, con essa, i governi e, purtroppo, con la scusa che la scienza non può essere fermata, anche un numero di illustri scienziati. Un processo che ha riguardato prima continenti lontani (ritenuti campi sperimentali più facili da gestire), producendo asservimento dei governi locali e nuova povertà, per poi arrivare anche in Europa e da noi. La notizia che ci arriva dal Nepal ci fa tirare un respiro di sollievo (per noi venti è solo un modo di dire) con l’iniziativa della società civile nepalese che si oppone "all'attuazione di un progetto di partnership, annunciato ufficialmente il 13 settembre 2011, tra US Agenc