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CENTO STALLE, MA, ANCORA MEGLIO SE IL DOPPIO O IL TRIPLO CHE IL MOLISE PUO’ OSPITARE

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   Quelli che hanno detto subito “NO alla Stalla di 12.000 manze” nel Molise, hanno detto anche, e subito, “SI a 100 stalle” sparse sul territorio molisano per non far dire ai fans, che si sono poi mostrati veri e propri ultras dell’operazione Ruta-Granarolo, “ecco sanno dire sempre e solo no” o “ecco quelli che negano al Molise di salire sull’unico treno che passa” o, anche, “ecco i soliti che non capiscono che il Molise può, con la Granarolo, diventare una grande fattoria” . Dire “SI” a 100 stalle voleva dimostrare anche che, i veri talebani, per la verità, sono loro, cioè   quelli che dicono sempre e solo Sì,   non avendo alcun’altra alternativa. Quelli deI “No a una stalla di 12.000 manze” e “SI a 100 stalle per 120 manze in media” volevano, così -   visto che comunque 120 capi per ogni stalla non è poca cosa – lanciare un messaggio che aveva il chiaro significato di non voler negare al Molise una sua vocazione da sempre, quella zootecnica, essenziale per il 54% e più

GRANMANZE, UN PROGETTO INDUSTRIALE CHE NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON L'AGRICOLTURA E IL MODELLO DI SVILUPPO MOLISE

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Anche ieri sera, dopo quella di lunedì, a Ururi la sala delle Acli era piena di cittadini attenti al 2° incontro informativo sulle “GranManze” e relativo impatto ambientale sul territorio, promosso dall’associazione “Ergo Sum”. IL SINDACO DI URURI, ANTONIO DE LELLIS E ROSSANO PAZZAGLI Ne hanno parlato il prof. Rossano Pazzagli, preside del corso di laurea in Scienze Turistiche - Università del Molise sede di Termoli, e, con me, Antonio De Lellis del Comitato “No Stalla, sì Molise Bene Comune”. IL PRESIDENTE DI "ERGO SUM" Dopo il saluto del Sindaco di Ururi e del Presidente dell’Associazione “Ergo Sum”, è intervenuto Antonio De Lellis che ha rappresentato il quadro drammatico della situazione dei danni che i molisani stanno pagando con la propria salute a causa d’insediamenti d’industrie pericolose nel nucleo industriale di Termoli, di discariche di rifiuti velenosi e d’incauta azione di prevenzione e controllo degli organi preposti. Il Prof. Pazzagli

Carolina dice. Da qui si vede il mondo!

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La lettura di Silvana Licursi del mio libro di poesie “Carolina dice. Da qui si vede il mondo” Silvana è, sì mia cara amica che mi ha voluto rendere felice con questo suo dono, ma, soprattutto, una donna stupenda che profuma di sensibilità e di cultura. E’ l’artista bravissima che, con la sua voce, sa raccontare, nei teatri e nelle piazze, le sue origini lontane degli albanesi giunti nel Molise, ospiti delle dolci colline che, a destra e a sinistra del fiume Biferno, guardano l’Adriatico, il mare che tiene tutt’ora in piedi l’antico legame.     Le Muse di Pasquale Di Lena non vestono lunghi pepli, non sono coronate di fiori, non suonano arpe o cetre; siedono sotto le grandi querce e gli ulivi secolari (è quello il loro “bosco sacro”), le spalle coperte di scialli colorati e i grembiuli pieni di frutta matura. Profumano di cotogna, di melagranata, di finocchietto selvatico e parlano con la voce sommessa del ruscello che scorre verso la valle. Sono donne antiche e sagge che

L'ARTE CASEARIA DEI CASEIFICI ARTIGIANALI" DI NUCCI" DI AGNONE E "IL PASTORE SERAFINO" DI CAROVILLI PREMIA IL MOLISE

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Questi risultati, che ci riempiono di gioia e ci portano a congratularci con l'amico fraterno Franco e la sua stupenda famiglia, a me cara, sono il frutto della memoria e della passione di uomini e donne; di una terra generosa, speciale; di animali che vivono da generazioni il Molise che non hanno alcun bisogno di essere sostituite da manze che vogliono fare arrivare da lontano solo per soddisfare il potere di chi ne vuole di più e i profitti di chi campa approfittando del lavoro altri e vorrebbe approfittare del nostro territorio. Grazie Rosetta, Franco, Serena, Antonia e Francesco Di Nucci  di Agnone e grazie amici del Caseificio "Il Pastore Serafino" di Carovilli per l'onore e la bella immagine dati al Molise e per aver dimostrato che il Molise non ha bisogno della Granarolo ma di un piano che rilancio questa sua zootecnia artigianale e di successo (pdl) Franciacorta in bianco, il caseificio Di Nucci fa incetta di premi Primo e secondo posto alla kerme

I DIKTAT DI GRANAROLO MA I MOLISANI DICONO DI NO

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Teatro naturale 25-10-2013 Non è la prima volta che approfitto delle pagine di Teatro Naturale per parlare del Molise, il mio Molise, la terra dove sono nato e dove sono tornato dopo quarant’anni di vita, tra Firenze e Siena, in Toscana. Una Regione dalla forte impronta rurale, con l’agricoltura che rappresenta ancora l’attività prevalente e vede i seminativi dominanti sui prati, pascoli e colture legnose, soprattutto olivo; dalla ricca biodiversità, la più elevata in Italia, che rischia uno sconvolgimento totale se è realizzato il progetto “Granmanze” della Granarolo. L’azienda che, con una srl con capitale di 10.000 euro ed in cui la Granarolo detiene solo una quota del 10%, ha la possibilità di utilizzare finanziamenti per 23 milioni di euro che sono, poi, i soldi dei cittadini italiani, europei e molisani messi a disposizione dalle rispettive istituzioni. Il progetto di una stalla di 2 milioni di metri cubi, cioè l’utilizzo di una superficie di quasi 100 ettari per acco

VINI MOLISANI, BEN CINQUE LE ECCELLENZE RICONOSCIUTE DALLE GUIDE 2014

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Pasquale Di lena informa uve di Aglianico Con l’uscita dell’ultima (Bibenda-Ais, con i suoi cinque grappoli) delle sei Guide ai migliori vini italiani più note pubblicate in Italia c’è chi ha tirato le somme e messo in luce i 1669 vini che sono da considerare l’eccellenza e, come tale, rappresentativi dei territori di qualità, sapendo che la qualità è nell’origine. Le altre cinque guide considerate (manca quella di Luca Maroni) – è bene ricordarlo - sono   “I vini di Veronelli con Super cinque stelle”, “Vini buoni d’Italia con la Corona del Touring”, “Gambero Rosso con i tre bicchieri”, “Slow wine con i Grandi vini” e “Vini d’Italia con le cinque bottiglie dell’Espresso”).   Un lavoro che ha premiato due vini, il Brunello di Montalcino Riserva “tenuta del Greppo” 2007 di Biondi Santi e il Primitivo di Manduria “ES” 2011 di Gianfranco Fino, che rappresenta la grande avanzata dei vini del Sud, fino a non molto tempo fa utilizzati dalla grande industria del centro e del no

LA CASA DEL VENTO, RACCOLTA 2013

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Flora ed io, una settimana prima, sveglia con la luce del mattino, pronti ad andare a controllare lo stato di maturazione delle olive, importante, dopo essersi accertati dell’apertura del frantoio della “cooperativa olearia larinese”, di cui la Casa del Vento è socia, per decidere quando iniziare la raccolta. Il periodo giusto, per avere la migliore qualità di olio dalle olive frante, è per noi quello dell’invaiatura, cioè quando le olive sono tinte di rosso per un buon 50% con il resto ancora verdi o nere. Larino apre la campagna olearia e prima degli altri paesi mette a disposizione l’olio nuovo. Un momento magico è stato quello di raggiungere e fermarsi sul punto più alto (504 m. s.l.m.) del colle e da lì puntare lo sguardo sulle cime delle Mainarde lontane, per poi saltare su quelle di Capracotta e Agnone, Il Monte Mauro con sotto il Lago del Liscione e, più in là, la Maiella e il Gran Sasso. E ancora, sempre continuando verso destra, San Felice del Molise, Mafalda, Palat