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GIOVANI E VITICOLTURA

Agnone   (IS),   Sabato   16   Novembre   2013   Aula   Magna   dell’   ITIS   “Leonida   Rotary   Club   Agnone in   collaborazione   con   ’   ISISS   Giovanni   Paolo   I     Convegno   G i o v a ni   e   V i t ic o l t u r a:   STORIA,   REALTA’   E   PR OSPETTIVE   DI   UN   SETTORE   IN   CRESCITA ***   -Il   presente   vale   come   invito-   O RE   9,30:            P RESENTAZIONE   DEL   C ONVEGNO : Rosita   Levrieri   –   Presidente   Rotary   Club   di   Agnone- O RE   9,40:   S ALUTO   DI : Michele   Carosella   -   Sindaco   di   Agnone   – Tonina   Camperchioli   -   Dirigente   ISISS   – Luigi   Falasca   –   Governatore   Distretto   Rotary   2090   - O RE   10,00:   A PERTURA   DEI   L AVORI : Moderatore   Franco   Di   Nucci   –   Rotary   Club   di   Agnone - O RE   10,10 :   “V OCAZIONI   V ITIVINICOLE   DEL   NOSTRO   TERRITORIO :   B IODIVERSITÀ   C OLTURALI   E   F UTURO   PER   L ’ AREA   ALTOMOLISANA   ED   I

CENTO STALLE, MA, ANCORA MEGLIO SE IL DOPPIO O IL TRIPLO CHE IL MOLISE PUO’ OSPITARE

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   Quelli che hanno detto subito “NO alla Stalla di 12.000 manze” nel Molise, hanno detto anche, e subito, “SI a 100 stalle” sparse sul territorio molisano per non far dire ai fans, che si sono poi mostrati veri e propri ultras dell’operazione Ruta-Granarolo, “ecco sanno dire sempre e solo no” o “ecco quelli che negano al Molise di salire sull’unico treno che passa” o, anche, “ecco i soliti che non capiscono che il Molise può, con la Granarolo, diventare una grande fattoria” . Dire “SI” a 100 stalle voleva dimostrare anche che, i veri talebani, per la verità, sono loro, cioè   quelli che dicono sempre e solo Sì,   non avendo alcun’altra alternativa. Quelli deI “No a una stalla di 12.000 manze” e “SI a 100 stalle per 120 manze in media” volevano, così -   visto che comunque 120 capi per ogni stalla non è poca cosa – lanciare un messaggio che aveva il chiaro significato di non voler negare al Molise una sua vocazione da sempre, quella zootecnica, essenziale per il 54% e più

GRANMANZE, UN PROGETTO INDUSTRIALE CHE NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON L'AGRICOLTURA E IL MODELLO DI SVILUPPO MOLISE

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Anche ieri sera, dopo quella di lunedì, a Ururi la sala delle Acli era piena di cittadini attenti al 2° incontro informativo sulle “GranManze” e relativo impatto ambientale sul territorio, promosso dall’associazione “Ergo Sum”. IL SINDACO DI URURI, ANTONIO DE LELLIS E ROSSANO PAZZAGLI Ne hanno parlato il prof. Rossano Pazzagli, preside del corso di laurea in Scienze Turistiche - Università del Molise sede di Termoli, e, con me, Antonio De Lellis del Comitato “No Stalla, sì Molise Bene Comune”. IL PRESIDENTE DI "ERGO SUM" Dopo il saluto del Sindaco di Ururi e del Presidente dell’Associazione “Ergo Sum”, è intervenuto Antonio De Lellis che ha rappresentato il quadro drammatico della situazione dei danni che i molisani stanno pagando con la propria salute a causa d’insediamenti d’industrie pericolose nel nucleo industriale di Termoli, di discariche di rifiuti velenosi e d’incauta azione di prevenzione e controllo degli organi preposti. Il Prof. Pazzagli

Carolina dice. Da qui si vede il mondo!

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La lettura di Silvana Licursi del mio libro di poesie “Carolina dice. Da qui si vede il mondo” Silvana è, sì mia cara amica che mi ha voluto rendere felice con questo suo dono, ma, soprattutto, una donna stupenda che profuma di sensibilità e di cultura. E’ l’artista bravissima che, con la sua voce, sa raccontare, nei teatri e nelle piazze, le sue origini lontane degli albanesi giunti nel Molise, ospiti delle dolci colline che, a destra e a sinistra del fiume Biferno, guardano l’Adriatico, il mare che tiene tutt’ora in piedi l’antico legame.     Le Muse di Pasquale Di Lena non vestono lunghi pepli, non sono coronate di fiori, non suonano arpe o cetre; siedono sotto le grandi querce e gli ulivi secolari (è quello il loro “bosco sacro”), le spalle coperte di scialli colorati e i grembiuli pieni di frutta matura. Profumano di cotogna, di melagranata, di finocchietto selvatico e parlano con la voce sommessa del ruscello che scorre verso la valle. Sono donne antiche e sagge che