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LA TABELLA DEI CIBI E LE REGOLE DEL PIO LUOGO

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Il “Pio luogo”, indicato nel documento che trova giusta rilevanza nell’interessante, bellissimo Museo Diocesano sito nell’Episcopio a fianco alla stupenda Cattedrale di Larino, è il Seminario di Larino, il primo della cristianità, e la “Tabella dei cibi”, firmata nel 1871 dal Vescovo Francesco Giampaolo, precisamente il 10 di Settembre, è quella riferita al pranzo e alla cena consumati dagli allievi e dai professori del pio luogo. La cosa che sorprende è la carne che torna a pranzo e a cena per ben tre giorni della settimana (Domenica, Martedì e Giovedì), come pure il lunedì e il mercoledì, ma solo a pranzo. La frutta non manca mai, sia il giorno sia la sera, ed il vino è sempre presente, però solo a pranzo. Il pesce o, quando non c’è, il baccalà, è presente il venerdì e il sabato a pranzo e, al posto delle uova, anche alla cena dello stesso giorno. I legumi sono indicati solo per i Venerdì della stagione invernale, mentre la minestra verde vale il mercoledì e il Venerdì

MEDITERRANEITA’ COME STILE DI VITA

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foto ricordo dell'ultimo degli appuntamenti dell'evento "I Venerdì della Biblioteca", con il Dr. Marco Tagliaferri al centro. Con questo tema si è chiuso il ciclo degli incontri organizzati dal Lions Club Larino,   “il venerdì in biblioteca”, iniziati il 25 Ottobre dello scorso anno e condotti con grande cura da Pasquale Gioia che, ogni settimana, ha presentato i 24 relatori che si sono alternati nella presentazione di temi di grande interesse e attualità. Un’esperienza che il Lions, d’accordo Marco Tagliaferri e il nuovo Presidente, la larinese Angela Vitiello,   è intenzionato di continuare coinvolgendo le altre associazioni e sempre in collaborazione con il Comune di Larino rappresentato dal Presidente del Consiglio, Michele Di Carlantonio. Davvero bella e interessante la lezione di Marco Tagliaferri, che a Larino ha dedicato una serie di belle idee, non ultima quella della trasformazione dell’ospedale G. Vietri in un centro di prevenzione per non arrivare

Tra inadeguatezza e opportunità. Il filo sottile su cui cammina l'agricoltura italiana

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In Italia occorre rovesciare il paradigma e fare in modo che sia la mela buona a scacciare quella cattiva, non il contrario. Sul mercato globale è un fiorire di nuovi consumatori in cerca non solo di qualità ma anche di diversità Chiamato a tenere una lezione sull’attualità e il futuro dell’olio dalla Scuola del Gusto, una straordinaria e interessante iniziativa aperta, da Sebastiano Di Maria, nella mia città, Larino nel Molise, ho ritenuto opportuno partire dai venti anni dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, che ha visto proprio a Larino la sua nascita, il 17 dicembre del 1994, e lo sviluppo delle sue prime idee e iniziative. Partire da quest’avvenimento per dire che con i venti anni dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio si chiude il periodo in cui ha preso il via, in modo definitivo, la nuova cultura dell’olio, sapendo che è già partito uno nuovo e, a mio parere, tutto all’insegna della qualità di questo straordinario delizioso prodotto, che gli interessi d

EXPO 2015 - IL RISCHIO

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EXPO 2015, IL RISCHIO, SENZA LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO, DI PERDERE LA GRANDE OPPORTUITA’   Il territorio, quale spazio o luogo che raccoglie identità ed esprime risorse e valori propri, è il bene comune o, meglio, il patrimonio collettivo, che spetta a ognuno valutare attentamente se non si vuole disperdere e sperperare.   Un tesoro di preziosi cristalli e, come tale, da mettere nelle mani di persone capaci, e, soprattutto, dotate di principi e di valori morali, tanto più necessari oggi che è venuto meno il senso del rispetto di sé e degli altri e, ancor più, della natura che un dato territorio esprime. Senza un’attenta considerazione di questo prezioso e delicato bene, il territorio, il processo in atto di consumo e di sperpero può determinare la fine di un percorso e l’impossibilità di tornare sui propri passi. Tutto questo, parlando del nostro Paese, alla vigilia di un’Esposizione universale, Expo 2015 di Milano, che rischia di trasformarsi da opportunità a presa d’at

Concours mondial di Bruxelles

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pasqualedilenainforma Al Concorso mondiale di Bruxelles d ue le medaglie, entrambe d’argento, assegnate al Molise, grazie a due vini delle Cantine Borgo di Colloredo di Campomarino: Gironia rosso riserva 2007, Doc Biferno, e Falanghina 2013, doc Molise.     Ben 300 i vini italiani premiati, di cui 12 con Gran medaglia d’oro, 82 con medaglia d’oro e 200 con medaglia d’argento.   La Sicilia e il Veneto sono le regioni che hanno ottenuto più medaglie, ben 46, seguite dalla Puglia, con 38, l’Abruzzo e la Toscana, con 21. Il vino italiano più premiato è il Prosecco (20, di cui 7 con medaglia d’oro e 13 con medaglia d’argento), seguito a ruota dal Primitivo di Manduria (15 di cui ben tre con Gran medaglia d’oro, 5 con medaglia d’oro e 7 d’argento). Le Concours Mondial de Bruxelles è uno dei più prestigiosi al mondo con oltre 8mila campioni in gara provenienti da ben 41 paesi del mondo, con l’Italia che ha conquistato 12 medaglie d’oro, dopo la Francia (17), il Portogallo

IL BUONPAESE

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Torna alla Scuola del Gusto il prof. Rossano Pazzagli per presentare il suo libro "Il Buonpaese - Territorio e gusto in Italia i declino", uscito a gennaio per la Felici  Editori. I primi venticinque anni di storia dell'Associazione Nazionale delle Città del Vino che parlano di territorio, comunità locali, mondo rurale, turismo, agricoltura, sicurezza e sovranità alimentare, qualità dell'origine, paesaggio e ambiente e ci portano direttamente alla realtà che viviamo. Una realtà dove tutti questi valori sono messi in discussione da un sistema che, nonostante il suo fallimento, vuole mostrare che è ancora vivo.  E' l'Italia che ne paga le conseguenze e con essa in primo luogo la bellezza e la bontà, il piacere e il gusto.

1° MAGGIO

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 Voglio dedicare a questo giorno, ancor più importante in questa fase in cui il lavoro continua a mancare e, volendo mantenere in piedi un sistema fallito, mancherà sempre più, la preziosità, il valore, la bellezza del tempo.   Quello rappre sentato da alcuni esemplari dei "Giganti" di Portocannone nel Molise, gli olivi secolari che caratterizzano il paesaggio olivicolo di questa città dell'olio di origine albanese.  Un patrimonio immenso che ho avuto il piacere di presentare e far vedere a Alberto Grimelli, il bravo direttore di Teatro Naturale, che mi è venuto a trovare l'altro giorno a  La Casa del Vento.  Tutti i bambini e i ragazzi molisani dovrebbero parlare con questi giganti e quelli di Venafro, Pozzilli e dei tanti sparsi sul territorio molisano.   Anche gli adulti, certo, e tutti con le Città dell'Olio del Molise per dare forza e coraggio a questi nostri padri e al territorio molisano che ha bisogno di respirare il domani.