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C'è il Molise a MUNDUS VINI 2014

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Pasqualedilenainforma DA iTALIAATAVOLA Tre medaglie d’oro delle 216 assegnate all’Italia sono andate a tre vini molisani,   entrambi di Campomarino, la città del vino per antonomasia, due,   un “Biferno” Doc, Gironia rosso 2007 e un “Molise” Falanghina 2013,   dell’azienda “Borgo di Colloredo” dei fratelli di Giuglio e uno, “Ramitello” 2011, dell’azienda Di Majo Norante di Alessio di Majo Norante. Grandi vini che onorano la vitivinicoltura molisana e le due aziende produttrici che, non da oggi, si stanno facendo conoscere nel mondo grazie a importanti riconoscimenti, come quello di MUNDUS VINI, uno dei rinomati concorsi, conosciuto in tutto il mondo, fondato da Christoph e Andrea Meiningere e che si svolge ogni anno a Neustadt in Germania. L’Italia con 445 medaglie (9 Gran medaglie d’oro, 216 medaglie d’oro e 220 d’argento, è risultato il primo Paese tra i 35 rappresentati, davanti alla Germania ed alla Spagna. Un bell’applauso ai Di Giulio e a Di Majo Norante che co

Dal mercato la libertà del poduttore e il futuro dell'azienda agricola

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I dati, riferiti ai valori, dei primi sei mesi dell’esportazione dei nostri vini nel mondo accusano rallentamenti significativi tra il primo e il secondo trimestre 2014 e un mantenimento di fronte allo stesso periodo dello scorso anno.                                                                    Fonte: Corriere Vinicolo su dati Istat Non per tutte le Regioni, visto che ce ne sono alcune che migliorano significativamente come il Friuli Venezia Giulia (21,4%) e l’Abruzzo (11,4%)   e altre che peggiorano come la Calabria (- 43,5%), la Sicilia (-36,3%), l’Emilia Romagna (-22,4%) o il Molise (-17,5%) che incassa 550mila euro in meno, cioè 2.596 euro di fronte ai 3.161 dello scorso riferito al primo semestre. Una perdita notevole se rapportata al valore complessivo dell’esportazione e al periodo breve di un anno, che rende ragione al mio articolo di qualche settimana fa dove mettevo in evidenza l’azzeramento da parte dell’assessorato all’agricoltura della regione Molise dei

VENDEMMIA NELLE CANTINE D'UVA

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angelo d'uva filare di vite Montepulciano C’ero anch’io questa mattina alle Cantine D’Uva di Larino a vivere una giornata all’insegna della vendemmia con Cantine aperte, l’iniziativa del Movimento del Turismo del vino.     Come in altre occasioni attento a seguire Angelo nelle sue dotte spiegazioni sulle uve di Montepulciano, tra vitigni, portainnesti, terreno, vigoria vegetativa, foglia, grappolo, acino, buccia, polpa, semi o vinaccioli. si vendemmia   Montepulciano E poi a degustare con Enrica il succo dell’uva appena macinata, priva di ogni fermentazione, e, ancora, in cantina a seguire il discorso sulla fermentazione nei vasi di acciaio con il cappello formato dalle bucce che sale e non appena cominciano ad aprirsi, di nuovo in basso perché possa risalire a grumi e poi ricompattarsi di nuovo.     Nella bottaia a seguire i processi di maturazione e di affinamento dei vini che si affidano al legno ed alla capacità che questo ha di farli respirar

LA CIVETTA

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il camino, la trappola La civetta mi ha riportato a quando ragazzo, grazie al mio compagno di scuola e di strada, Gino Battista,  ho visto solo i suoi grandi occhi illuminati su un albero dell'orto del mio amico nella curva di Marchione a Larino. allarmata Poi me l'hanno fatta sempre pensare come l'uccello che portava sfortuna quando cantava (chi sa do cante e pe chi cante).  rassegnata Di recente ho avuto il piacere di tre visite in casa attraverso il camino. Una grande emozione ed un piacere rivedere da vicino i suoi grandi occhi che da ragazzo mi avevano impressionato.   intimidita Ve la presento prima di ridare a lei la libertà persa per colpa della curiosità o, lo voglio credere, della voglia di venirmi a trovare. attenta Comunque questa sua falsa nomea è servita a salvarla da quanti diversamente la potevano cacciare, ammazzare con la stessa facilità con cui si sono e si ammazzano tutti gli altri animali.  cu

L'ARCA DI NOE' E LA BIODIVERSITA'

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Parlare di biodiversità e, soprattutto, delle perdite che ogni giorno intaccano questo straordinario patrimonio, è un dovere perché da questo patrimonio dipende la vita del pianeta, quindi, la nostra vita. Il processo di degrado è andato molto avanti tanto da far dire agli scienziati che stiamo per raggiungere il limite, quello che segna il non ritorno. Nessun governo è in grado di fermare questo processo perché ognuno di essi è guidato non dalla politica ma dall'economia, cioè banche, finanza, multinazionali. Intanto, per cominciare a riflettere insieme riporto a chiusura di questa mia premessa un articolo che parla dei semi, cioè della vita, che non sono più patrimonio di chi questi semi li ha sempre avuti, i coltivatori, i produttori, soprattutto di orti, ma di multinazionali che hanno avuto la possiilità, con la complicità dei governi, di appropriarsene, impoverendo tutti noi che siamo i veri e soli proprietari. Ogni giorno, dicevo, in un modo o in un altro veniamo der

MENO TERRITORIO, PIU' INQUINAMENTO

La mia carriera politica è nata, a cavallo degli anni ’70, sull’immondizia di Firenze nel mezzo dei quartieri S. Quirico, Il Ronco e Le torri, in via Baccio da Montelupo, là dove c’era la Sede dell’A.S.N.U. (Azienda Speciale Nettezza Urbana), che, in mancanza di rinnovo del contratto con il comune di San Piero a Sieve, aveva trasformato il suo piazzale in una discarica a cielo aperto. Una montagna di “monnezza” in una zona di nuova espansione edilizia dove arrivavano i fiorentini del centro e di altri quartieri di Firenze, non lontano dall’Isolotto che, in quel periodo, viveva la fama di Don Mazzi. In pochi giorni la montagna di “monnezza” aveva raggiunto l’altezza delle case, che da poco tempo si andavano riempiendo di famiglie. La sezione del Pci di San Quirico e Legnaia mi ha invitato a partecipare, come suo rappresentante, a un’assemblea pubblica nella Casa del Popolo de Le torri, dove c’era la sede di una forte cellula della sezione stessa. Il mio intervento, a nome della s

LARINO HA BISOGNO DI METTERE INSIEME LE SUE ANIME PER NON MORIRE

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Oggi sono andato in   Banca, Monte dei Paschi di Siena, agenzia di Larino, ed ho appreso dal cassiere la soppressione della sede, e, quale persona gentile, mi ha consigliato di rivolgermi alla filiale di Termoli per il futuro. Una Banca, soprattutto in questa fase di crisi, ha il polso della situazione di una realtà e, quindi, è da credere che sa che non ha più senso, oggi e ancor più domani, spendersi per Larino, una città che muore ogni giorno. Muore   con la chiusura dell’ospedale, decisa da tempo e accelerata dalla scelta di una sanità privata a scapito di quella pubblica; la perdita del Tribunale, grazie a Renzi e ad un suo Ministro che usa le forbici al posto del cervello; il declassamento del polo scolastico per giochi di potere locale e scelte politiche provinciali e regionali; l’annunciata chiusura della Riveco per mancanza di commesse; la crisi dell’agricoltura. Una crisi, quella del settore primario dell’economia, per la verità non di finanziamenti, ma di uso errato