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DiVinOlio parte con la presentazione di due libri: "Turismo al plurale" e "il Buonpaese"

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DiVinOlio è partito parlando di turismo e territorio. Domani pomeriggio l'incontro con il mondo del vino e dell'olio e l'apertura degli stand nel centro storico che chiude domenica. "Turismo al plurale" e "Il BuonPaese" sono i titoli dei due libri presentati oggi all'Istituto Alberghiero di Termoli dai due autori, i professori Monica Meini e Rossano Pazzagli, entrambi toscani che insegnano all'Università del Molise, sede di Termoli. C'erano i ragazzi delle classi IV e V dell'Alberghiero, in particolare quelli che hanno scelto l'accoglienza. prof. Rossano Pazzagli La presentazione ha dato il via all'evento DiVinOlio, giunto alla terza edizione, grazie alla passione di Rudy Rinald,i che ha coordinato l'incontro. Si è parlato di turismo, cibo, prodotti tipici tradizionali e di eccellenze dop e igp, di territorio e delle grandi potenzialità che il Molise ha nel momento in punta su questo straordinario bene comune.

UNITA’ E DIALOGO PER PROGRAMMARE IL DOMANI DELL’OLIVICOLTURA MOLISANA E NAZIONALE

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Trasformare in opportunità le difficoltà della raccolta 2014 che, nel Molise, sta per finire. Una raccolta segnata da una pesante perdita di produzione con   la qualità che non riesce a toccate i livelli di eccellenza. Sono, questi ultimi due elementi, le ragioni di una situazione molto delicata per il futuro del comparto e l’immagine stessa degli oli molisani. Non più rinviabile un piano del comparto e una strategia di marketing da mettere nelle mani di persone capaci e non improvvisatori. Anche il Molise paga a caro prezzo la perdita di raccolta delle olive che, si può pensare, sarà pari al 50% della produzione dell’altro anno. Davvero un “anno nero” per la più importante coltivazione arborea regionale e quella fascia collinare che nell’olivo ha un alleato sicuro. Un alleato, sia per ciò che riguarda la presenza di piccole e medie aziende, impegnate a mantenere viva l’agricoltura e a dare una parte del reddito ai coltivatori, che per la salvaguardia e tutela ambientale e paesag

Oggi la giornata mondiale della pasta e pochi giorni fa dell’Alimentazione.

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Oggi la Giornata mondiale della Pasta, che ho avuto modo di ricordare e onorare con una mia riflessione su face book, postata ieri. Pochi giorni fa (il 16 di questo mese) la Giornata mondiale dell'Alimentazione a ricordarci gli sprechi del consumismo. Ancora ieri sera un altoparlante di Renzi a Servizio Pubblico, ricordava le misure in atto del governo - soprattutto gli 80 euro e il Tfr in busta paga - tutte tese a rilanciare i consumi. Per fortuna 2/3 degli italiani, un po' più intellettualmente onesti e capaci, si sono subito adeguati alla pesante crisi ch mal sopporta il Pase e il mondo, tornando alla saggezza della sobrietà, cioè, hanno tagliato gli sprechi, anche se ancora oggi ben 76 Kg. di prodotti alimentari continuano ad andare nella spazzatura. Con 800 milioni di persone nel mondo, che non mangiano o mangiano ben poco, sapere che 1/3 del cibo prodotto viene buttato, fa pensare e capire il senso della follia della società consumistica e della stupidità di ch

L'UNITA' NELLA DIVERSITA' PER FAR VINCERE, CON IL VINO E L'OLIO, IL MOLISE

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La sede dell'incontro è La sala consiliare del Comune di Termoli e non la Galleria civica come da precedente comunicazione. Il giorno rimane Venerdì 31 Ottobre alle ore 17.30    INVITO

LA TERRA E' LA FONTE DEL NOSTRO CIBO

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di Nicola Picchione  Il problema che tu affronti è fondamentale.   La terra è la fonte del nostro cibo. Essa dà le piante che per un miracolo trasformano l’energia dei raggi solari in materia vivente che nutre gli animali.   Gli antichi nella loro saggezza che derivava dal contatto con la natura oggi in gran parte perduto e in buona parte- quando non perduto- spesso pervertito da un rapporto innaturale, chiamavano madre la terra e ritenevano l’umanità nata da essa: humus.    Noi non solo non abbiamo più un rapporto positivo con la natura ma la snaturiamo con i prodotti della chimica (nel migliore dei casi. Quando non l’avveleniamo, finendo con avvelenare noi stessi).   La natura non è solo nutrimento, è anche bellezza che è altra forma di nutrimento.   Gli antichi avevano un rapporto di amore-odio verso la terra che dovevano coltivare sudando e soffrendo, che non sempre dava loro ciò che desiderava come i figli (e i padri) non sempre danno ciò che

I cinque oli molisani della Guida Flos Olei 2015

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Pasqualedilenainforma Tra le tante ombre di una raccolta delle olive 2014 disastrata da un’annata favorevole alla moltiplicazione della mosca dell’olivo, causa le sfavorevoli condizioni meteorologiche, c’è da registrare anche qualche spiraglio di luce portato dai cinque oli premiati dalla più nota Guida all’extravergine del mondo, Flos Olei 2015 , di Marco Oreggia e Laura Marinelli, che uscirà a novembre prossimo. Una guida che, dal quadro dei risultati   fornito in anteprima, riporta 478 oli che hanno ottenuto un punteggio minimo di 80 punti e massimo di 98, di cui ben 218 quelli provenienti da ben 19 Paesi del mondo, con la Spagna che vede ben 74 oli premiati (più della Toscana che si attesta al 1° posto tra le regioni italiane), seguita dalla Croazia (58), Portogallo (17), Cile (15), Francia (10), Uruguay e Giappone (9), Grecia (7) e, a seguire, i rimanenti 11 Paesi. Dei 250 oli italiani ho già detto che è la Toscana, con 65 suoi oli, quella più premiata, seguita dal

NEL TERRITORIO IL DOMANI

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C’è un bene che diventa, ogni secondo che passa, sempre più prezioso perché sempre più raro, e questo bene è il territorio, cioè l’insieme di valori e di risorse che ci appartengono quali la storia, la cultura, l’ambiente, le tradizioni, che, insieme, esprimono un’altra preziosità, il paesaggio. Ogni secondo fette consistenti di questo territorio vengono sacrificati al cemento che rende le acque – se incanalate – violente e distruttive; la fascia costiera italiana sempre più brutta, che, è bene ricordarlo, ha uno sviluppo di ben 7.500 Km. e, ciò che è peggio, sempre più fragile con i fenomeni di erosione che si moltiplicano, provocando morti e danni ingenti; le nostre campagne sempre più discontinue e sempre più ristrette; le poche pianure, a partire dalla più grande e la più importante, quella padana, dove il cemento si è mangiato il suolo, il più fertile del nostro Paese. Un tempo, lì, se prendevi un pugno di terra la sentivi così viva che ti parlava e ti riscaldava la man