Post

Un fiume in piena

Immagine
di Umberto Berardo L'incontro di Agnone (IS) di giovedì 26 maggio sul tema "Dar da mangiare agli affamati" è stato aperto dal saluto del vescovo, S.E. Mons. Domenico Angelo Scotti, e da don Alberto Conti, direttore della Caritas diocesana di Trivento e della Scuola di Formazione all'Impegno Sociale e Politico "P. Borsellino", il quale, salutando e ringraziando il relatore, don Luigi Ciotti, fondatore e presidente del Gruppo Abele e di Libera, ha introdotto l'argomento della serata sostenendo con chiarezza che, se non c'è giustizia, occuparsi dei poveri è un inganno alla propria coscienza ed a chi, come in questo momento sul nostro territorio, ha bisogno   di lavoro, di cultura e di una sanità efficace, pubblica e prossima al territorio. Don Luigi Ciotti davanti ad un pubblico numeroso ed attento, che lo ha seguito per ben due ore, è partito dal tema proposto per allargarlo alla sua maniera con analisi di carattere teologico, sociale, culturale

Un gruppo di studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche ospite de La Casa del Vento

Immagine
Dopo la visita, dell’altro giorno, dell’amico de L’Olio di Flora e mio, Nagato Yasuyuki, i suoi ospiti giapponesi, le sorelle Claudia e Tiziana Nuozzi del Caffè Domingo, la Casa del Vento contenta per un’altra visita, altrettanto gradita, di 15 studenti dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. L’Università che ha visto giovani molisani laureati brillantemente, fra i quali i miei giovani amici, Serena di Nucci di Agnone e Nicola Del Vecchio di San Giovanni in Galdo. Un viaggio didattico che ha scelto il Molise quale fonte di ricerca della transumanza e dell’attività pastorale, ma anche scoperta delle sue produzioni tipiche e della sua variegata e immensa cucina. Quale migliore occasione, il rientro dei carri a chiusura dei tre giorni dedicati al patrono della Città di Larino, San Pardo. Una festa che è legata alla storia della Transumanza grazie alla centralità di Larino lungo questi percorsi erbosi, vere e proprie autostrade verdi che i pastori con gli animali per

NO GLIFOSATO, SI AGRICOLTURA SOSTENIBILE PER UN CIBO SANO

Immagine
di Giorgio Scarlato Oggi, parlare dell'erbicida glifosato, comunemente chiamato "seccatutto", è di attualità. Quasi tutti sanno qualcosa o almeno cercano di documentarsi. E' di qualche settimana fa l'uscita di un interessante articolo, di venti pagine, in merito al glifosato; l'erbicida più usato al mondo, dal titolo "Roulette russa glifosato", pubblicato dal mensile dei Diritti, dei Consumi e delle Scelte "il Test Salvagente" di questo mese. Il Comitato spontaneo agricolo Uniti per non morire in Molise iniziò ad attenzionarlo ed a parlarne pubblicamente da ben cinque anni addietro. Per molti agricoltori e tecnici sembrava una follia parlarne male in quanto era la panacèa, indispensabile, funzionale ed a basso costo, sia per il comparto agricolo che per la pulizia delle aree civili. Siamo stati precursori visto che il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina punta, entro il 2020, al made in Italy a glif

Se una banca s'interessa di agricoltura

Immagine
Mipaaf e Unicredit, insieme per coltivare il futuro Sei miliardi nel triennio 2016-2018 per favorire gli investimenti e l'accesso al credito per il settore agroalimentare. A breve il lancio dell'agribond e dell'agribusiness school di Lorenzo Pelliconi 6 miliardi in tre anni per il progetto Fonte immagine: © Lukas Gojda - Fotolia Unicredit e Mipaaf insieme per un programma finalizzato a sostenere gli investimenti e l’accesso al credito per le imprese del settore agroalimentare dal nome " Coltivare il futuro ". Il settore, d’altronde, contribuisce per oltre l’11% al valore aggiunto dell’economia italiana, raccogliendo 2,1 milioni di imprese e dando occupazione a 3,4 milioni di persone. “ La crescita registrata nel 2015, anno di Expo, ci dimostra come il made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista – ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina

Giornata internazionale della biodiversità

Immagine
Oggi, 22 Maggio 2016, Giornata Internazionale della biodiversità. Una giornata importantissima che merita di essere ricordata e vissuta con il pensiero ai rischi, sempre più crescenti, che la biodiversità corre sotto la spinta di governi e multinazionali che non sanno, o non vogliono sapere, che essa è vita. Vista che la situazione non è cambiata, ma solo peggiorata, ripropongo l'articolo che ho scritto agli inizi del 2010. 2 010 ANNO INTERNAZIONALE DELLA BIODIVERSITA’. Quello iniziato da qualche giorno è, per volontà delle Nazioni Unite, l’anno internazionale della biodiversità, un patrimonio universale dell’umanità, essenziale per le nostre vite, messo in discussione dalle azioni dell’uomo e dalle società basate sul consumismo, che per questo si definiscono sviluppate. Le alterazioni degli equilibri naturali create dalla ricerca del solo profitto hanno causato una perdita crescente di biodiversità e il rischio è che il processo diventi irreversibile. Conservare la biodiver

L'Italia deve dire No al TTIP

Immagine
di Pasquale Di Lena Il 22% delle eccellenze Dop e Igp europee sono italiane, ben 282 (165 Dop e 117 Igp) su 1315, un primato che, come tanti altri nel campo dell’agroalimentare, non è mai stato sfruttato per le sue grandi potenzialità di comunicare la qualità del cibo e la sua origine, cioè il territorio. Un primato anche nel campo del vino con 523 riconoscimenti su 1579, cioè oltre il 30% del totale patrimonio europeo. Un quadro che potrebbe arricchirsi ancor più di altri importanti riconoscimenti se i produttori, con le loro organizzazioni e associazioni, gli enti preposti, gli stessi comuni e le regioni, avessero la voglia di mettersi intorno a un tavolo e, insieme, valutare le potenzialità (uno o più prodotti) espresse dal territorio con la storia, la cultura, le tradizioni, cioè quanto serve per impostare e definire un disciplinare di produzione dell’eccellenza o dell’eccellenze considerate degne di riconoscimenti. Penso soprattutto alle Regioni del nostro meridione e, per

Giorgio Scarlato e la sua risposta a un commento al suo ultimo articolo

Egregio anonimo, in risposta  al suo commento, lo condivido solo in parte, perché quanto da me sottolineato nel mio articolo, sicuramente per mia colpa, non ho focalizzato bene cosa volevo far intendere proprio perché era già stato fatto in precedenza su altri già postati. Il mio mondo, quello contadino, non cerca aiuti  o assistenzialismi ma, lo ribadisco, regole certe riferite  nel rispetto sia sotto il profilo della salubrità alimentare che in quelle lavorative quali il giusto salario, tutela del lavoratore quindi dignità lavorativa.  caso contrario, lavorare in dumping significa soccombere. Nello suo specifico.. rimboccarsi le maniche significa o no operare ad armi pari? Lo stesso organizzarsi che lei dice…bisogna inquadrarlo nell’ottica come su specificato cioè del rispetto delle regole uguali per tutti, o no? Sicuramente sarà a conoscenza che l’Italia importa come materie prime agricole ben il 50%,  cioè siamo deficitari, ed il vero made in Italy viene las