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EDUCARSI PER EDUCARE AL GUSTO DEL VINO E DELLA TAVOLA

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Il presidente dell'Aspi Giuseppe Vaccarini Kosta Stavroulakis, Milglior Sommelier d'Italia Aspi La svolta della vitivinicoltura degli anni’80 e la nuova immagine di qualità del vino italiano , fino allora considerato solo come “bianco” e “rosso”, è – a mio parere - il frutto di quel percorso iniziato con l’approvazione del Dpr 930 del 1963, riguardante le denominazioni di origine dei vini e la costituzione del Comitato Nazionale, che ha portato ai riconoscimenti Doc dei vini e, a partire dal 1980, anche a quelli Docg, con Barbaresco, Barolo , Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano i primi a fregiarsi di quest’importante riconoscimento. La tragedia metanolo ha avuto solo l’effetto della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. C’è da dire, per onore della verità, che altri fattori, non meno importanti, hanno dato una spinta ed un’accelerazione al percorso avviato e, fra questi, fondamentale il ruolo delle due associazioni di assaggiatori, ONA

A SAN MARCO LA CATOLA PER PARLARE DI OLIO

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Oggi è il giorno di San Martino, ogni mosto è fatto vino, e il mio caro amico Giuseppe Di Iorio ha voluto gentilmente invitarmi a vivere una manifestazione (IL VINO TRA I C'NANT) che si tiene nella bella cittadina di San Marco la Catola, che s'incontra, venendo da Campobasso, subito dopo il ponte dei tredici archi sul Fortore, quando inizia il territorio della provincia di Foggia. I C'NANT sono i vicoli, lungo i quali verranno allestiti banchi di degustazione dei buoni prodotti della Capitanata. All'internodi questa manifestazione il Convegno dove si parlerà di olio e del futuro di questo cibo divino straordinario testimone di territori e espressione di paesaggi e di culture, soprattutto nelle aree interne, le più difficile ma anche le più peziose per il domani del Paese. Perché non vieni anche tu?

PROGETTO MAESTA’: LA MOLISANA CONFEZIONA 135 MILIONI DI PIATTI DI PASTA CON GRANO COLTIVATO SOLO IN BASSOMOLISE

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Coltura e cultura, innovazione e produttività, lavoro e sostenibilità: La Molisana realizza un progetto ambizioso costituendo con gli operatori della filiera e le cooperative agricole l’Op Cereali Centro Sud. Un’Organizzazione di Produttori con quattro cooperative, 600 soci produttori, specializzati nella produzione di cereali nei terreni di Guglionesi, Montenero di Bisaccia e Palata. “Con il prossimo raccolto di giugno 2017 garantiremo 135 milioni di piatti di pasta – afferma soddisfatto l’Amministratore delegato, Giuseppe Ferro -   Un grano speciale tutto molisano, di due qualità eccellenti, Maestà e Don Matteo, tenaci in cottura e con un indice proteico del 15%”. Una sinergia della filiera agro-alimentare   che rappresenta il presente e il futuro per far emergere il Food Made in Italy raggiungendo livelli alti di produttività, sostenibilità e sicurezza alimentare. Una nuova cultura della coltivazione alternativa, con accordi di filiera precisi, per garantire e migliorare tutti i

L’olio italiano e la cultura da spendere per il successo della sua immagine

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i tre finalisti e in ordine da sinistra il 1°, 2° e 3° Questo fine settimana, appena passato, ero a Pozzuoli ad assistere il concorso “ Miglior Sommelier d’Italia ” dell’ Aspi, l’Associazione della sommellerie professionale italiana , quale componente della giuria per la valutazione dell’attitudine generale dei tre sommelier finalisti. Una fantastica avventura quella di seguire le numerose prove alle quali si sono sottoposti i concorrenti, alcune davvero impossibili come la degustazione di ben 12 distillati a ognuno dei quali dare un nome, descrivere i caratteri, indicare la provenienza e, persino,   l’annata di produzione. A proposito di distillato, il coordinatore della competizione che ha visto impegnati tre giovani bravissimi , Rudy Rinaldi , promotore dell’ Aspi   Abruzzo e di quello del Molise e attuale presidente dell’ Aspi Puglia , ha tenuto a sottolineare che la degustazione di un vino è ben diversa da quella di un distillato– per la prima   ci vuole più tempo che pe

Io c’ero

Io c’ero a Firenze quel 4 Novembre di cinquant’anni fa a vivere la terribile alluvione. Dal mattino alle sette quando dal quartiere di Santa Croce mi sono portato verso Borgo Ognissanti dai Colucci,   i miei amici. Ricordo il silenzio di un mattino bagnato da tre giorni di pioggia intensa, ininterrotta, il vuoto di via della Vigna Vecchia, piazza Indipendenza  con la tribuna in legno preparata per i festeggiamenti della giornata, via della Vigna Nuova sbarrata e la scelta di via Palazzuolo, l’incontro con piazza Fininguerra già allagata. Non ancora mi rendevo conto di cosa stava accadendo. La scelta, io che ho paura dell’acqua, di entrare in quella piccola piazza ormai lago e la necessità di tornare indietro quando mi son reso conto che in via Borgo Ognissanti non ci sarei mai arrivato. La strettoia di via degli Alberi e il ritorno nella casa in via della Scala che mi aveva ospitato fino a due giorni prima e dove avevo ancora i vestiti. Il cambio dei vestiti bagnati con quell

Il Territorio è Terra, Aria e Acqua

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di Nicola Picchione Caro Pasquale, se nascerà il tuo TERR sarà la prima tessera che prenderò per un “partito”, cioè per mettermi decisamente da una parte. Poiché anche i nomi hanno un senso profondo, mi è venuto in mente, bisognerebbe trovarne uno che colpisca gli eventuali arruolabili. Bisogna evitare le idee romantiche sul territorio, anche perché ormai non abitano più nel cuore e nella mente degli uomini. In fondo, il territorio può sembrare una entità troppo astratta, lontana: una ideologia.  Invece è concreto. Il territorio se ne frega di noi.  Accetta tutto, possiamo anche offenderlo. Reagisce  a modo suo: si adatta ad ogni modifica, ad ogni insulto. Il territorio non ha sentimenti, non è buono o cattivo, non è bello o brutto. Siamo noi uomini a dargli queste caratteristiche. E’ la nostra cultura che lo ha modellato, lo ha “migliorato” secondo le nostre esigenze e lo ha personificato come gli antichi facevano con i boschi o con i fiumi.  Il territorio affronta terremoti,

IL CONFRONTO

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Due rappresentazioni: quella del neoliberismo che ci rende ciechi e ci trascina per meglio farci sprofondare nel vuoto della storia, della cultura, dei valori e, così, uniformarci riducendoci a numero; quella di una donna ben nutrita, che ha cura della sua bellezza, madre che stringe al petto l proprio figlio per allattare il cucciolo di un cinghiale. A confronto due mondi, l'uomo che si lascia trascinare, senza fare alcuna resistenza, e cade nel baratro, e, la donna, l'essere che l'uomo cosiddetto "civile" considera "primitivo", che vive in armonia con la natura e nutre il domani dei suoi esseri. Chi può parlare di benessere, civiltà, domani, felicità: l'uomo accecato da chi accumula denaro uccidendo e distruggendo (vi ricordate di quel bush che, pensando di esportare la civiltà in Iraq, cioè là dove la civiltà è partita, è riuscito a distruggere pezzi di quella civiltà e a far contare milioni di morti la gran parte civili, donne e bambini!) i