Post

Andrea Parodi - Non Potho Reposare - Ultimo Concerto ( testo tradotto )

Immagine
Trovo questa canzone che ho ascoltato per la prima volta in treno in uno dei miei primi viaggi nel mondo, quello in Germania, allora dell'Est, a Lipsia, per vivere come gruppo del Cipa Araat dell'Alleanza dei Contadini la Fiera agricola di quella città, che ho trovato bella. In treno, dicevo, era notte ed ero con il compagno, Pietro Tandeddu, nel corridoio appiccicato al finestrino a parlare dei problemi del mondo. Non ci conoscevamo e così, stanco, mi sono messo a parlare del mio Molise e della mia Larino. Quando ho finito Pietro si è presentato cantandomi "Non potho reposare", inno della sua terra magica, la Sardegna, e  stupenda canzone d'amore che ho sempre portato nel cuore al pari dell'altra, altrettanto bella, napoletanaa, "Era de magge".

una bella notizia sapere che "A fontanove" tornerà a scorrere di nuovo

Immagine
A FONTANOVE Dav'èvvève e tutt'u paèse Tre canale d'accua fresche, pe ogne canale na file de conche, de tine e de varile. Cu calle e cu fridde iève sempre na s’torie de fèmmene che, chiacchieranne e letecanne, espettavene u turne pe egne che nu penziere a case, i fiie, u marite, a ciuccia pregne. I carabbeniere, u precueratòre, u carcere, u spedale egnevene èppène èrrevavene chi fèmmene che sbettavene pe l'abbuse d'autorità. Mó l'accue è dend'i case, e quis’tu fatte fa piacere, a Fontanóve nen corre chiù, nesciune a pènze. Se contenuasse e córre e z'avesse fa a file, uoie l'avess’a fa pure l'autorità. LA FONTE NUOVA – Dava da bere a tutto il paese / tre bocche di acqua fresca, / per ogni bocca una fila / di conche, di tini e di barili. / Con il caldo e con il freddo / era sempre una storia di donne / che, chiacchierando e litigando, / aspettavano il turno per riempire / con un pensiero all

A Napoli la presentazione del libro di Luigi Di Majo “Don Luigi – Sfide e passioni”.  Si parlerà del Molise

Immagine
Domani, sabato20 maggio, la presentazione al Blu di Prussia, il circolo culturale di via Gaetano Filangieri, nel cuore di Napoli, non lontano dalla casa dove Di Majo è nato. Con l'autore interverranno il prof. Renato De Fusco, ordinario di Storia dell'architettura; il noto regista Mario Martone e Cristina Norante, autrice della Rai che ha firmato la presentazione. Un’autobiografia, il libro “Don Luigi – Sfide e passioni”, uscito a fine marzo per la Cosmo Iannone editore, che Di Majo trasforma in un racconto accattivante della sua vita caratterizzata da “sfide”, che diventano avventure, come quelle vissute, subito dopo laureato, in Brasile, prima come direttore di una grande azienda e poi come proprietario di una piccola fazenda . “Sfide” e, non solo, “Passioni” per la sua Napoli e per il piccolo paese dell’Alta Valle del Sele, Santomenna, quello dei suoi antenati che l’autore considera suo per averlo vissuto nei periodi belli dell’infanzia e per averlo ritrovato nei moment

Montefalco e il suo Sagrantino

Immagine
Si è appena conclusa la tappa a cronometro del 100° Giro d'Italia, la Foligno - Montefalco in provincia di Perugia, una bella occasione per me per ricordare il tempo dedicato alla bella cittadina, nota come "la ringhiera dell'Umbria", ed al suo prezioso vino, il Sagrantino. Siamo agli inizi degli anni '90, da poco nominato, quale membro del Comitato Nazionale vini a d.o., responsabile dell'Umbria vitivinicola. Due anni e un via vai da Siena a Montefalco per organizzare i passaggi necessari per il nuovo riconoscimento Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) della Doc Sagrantino e la sua collocazione sul podio più alto insieme a poche decine, allora, di altri vini Docg. Un grande vino in mano a pochi piccoli produttori, ad eccezione della Cantina Arnaldo Caprai, con il figlio Marco alle costole sapendo del valore e del significato di questo importante riconoscimento. C'è da dire che dopo il giorno di festa per l'ottenuto

Vivere in Molise

Immagine
di Umberto Berardo Vivere in una regione come il Molise sta diventando davvero difficile di certo non per tutti, ma in modo sicuro per chi vive in condizioni di particolare precarietà economica. Il diritto al lavoro è messo seriamente in discussione e negli anni il territorio regionale si è progressivamente trasformato in un'enorme area di "crisi complessa" che ha prodotto alcune migliaia di disoccupati adulti ed ha portato alla ripresa dell'emigrazione soprattutto dei più giovani delineando, in assenza di una credibile programmazione di sviluppo, una costante desertificazione demografica. Il diritto all'istruzione è seriamente compromesso, in particolare nelle aree interne, dalla carenza delle strutture edilizie, ma essenzialmente dall'assenza di una seria politica di trasporti, infrastrutture e servizi oltre che dalla cosiddetta riforma della "buona scuola" che limita la libertà d'insegnamento ed avvia gli istituti   scolastici verso

Il palazzo Ducale di Rotello

di Franco Cianci   Il palazzo ducale di Rotello rappresenta uno dei monumenti più importanti del Molise, forse il più importante, e debbo questo articolo alla ricerca, paziente e colta, del mio amico Felice Terracciano di Rotello, uno dei più alti Magistrati italiani, avendo svolto la funzione di Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Corte Suprema della Cassazione, dove un altro rotellese, il dr. Giuseppe Vallillo ebbe a svolgere la funzione di Presidente titolare della terza sezione civile per poi passare Presidente della Corte di Appello di Roma, e, poi, Presidente del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.   Sono tutte notizie, queste, che credo facciano bene alla storia del Molise, che, poi, non è una regione da trascurare, contrariamente al giudizio di alcuni politici centrali. A sua volta il dr. Felice Terracciano si avvalse, nella sua ricerca, di un documento importante dell’arch. Fioravante Vignone, il quale descrive minutamente la storia del castello di Rote

Il mio amico John Arena

Immagine
L’altro giorno, con Peter Damato, canadese di Toronto, oriundo molisano nato da genitori di Vinchiaturo, sua moglie Anne di origine greca, il figlio John e sua moglie Patrizia,   è venuto nel Molise, solo per salutarmi, il mio caro amico, John Arena, che non vedevo dal lontano 1994, in occasione di una delle mie ultime spedizioni nella capitale dell’Ontario. A distanza di ventitre anni e più, solo i suoi capelli, da grigi diventati bianchi, sono cambiati. Meraviglia, sempre uguale a 93 anni! Lo stesso slancio, lo stesso entusiasmo e quel suo sguardo, intelligente e furbo insieme, e, come tale, penetrante e accattivante di un tempo. Il grande John Joseph Arena di sempre, che ho avuto i piacere di conoscere a Toronto agli inizi del 1987, in occasione di una delle prime presentazioni dei vini organizzata dall’Enoteca Italiana di Siena quando, con una stretta di mano, mi ha invitato a programmare un’identica presentazione nel suo ristorante in Adelaide Ave., nel cuore di Toronto. Ho saput