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Aldo Biscardi: la interpretazione del suo linguaggio (il biscardese).

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Aldo era nato a Larino (il cui dialetto aveva profondamente assimilato), nel novembre del 1930, ed è scomparso in questi giorni : avrebbe compiuto 87 anni nel prossimo mese. Era stato mio compagno di liceo, nel senso che lui a Larino aveva compiuto tutti gli anni del liceo    (presso il liceo classico (la cui presidenza era affidata alla leggendaria prof.ssa Freda Patroni, di una severità, rigidità e preparazione, uniche), in cui aveva primeggiato, e a Campobasso nel 1948, per poi spostarsi a Campobasso per sostenere l’esame per   la licenza liceale presso il Liceo Classico Mario Pagano   (nato in Brienza , l’ 8 dicembre 1748 –   morto a Napoli , il 29 ottobre 1799 ) giurista , filosofo , politico e drammaturgo italiano , fu uno dei maggiori esponenti dell' Illuminismo italiano ed un precursore del positivismo , [1] oltre ad essere considerato da Enrico Pessina l'iniziatore della «scuola storica napoletana del diritto». [2] Personaggio di spicco della Repubblica P

QUANTO RESTA DELLA NOTTE

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Ho trovato sulla mia posta elettronica l’ultimo dei 13 Quaderni della Solidarietà pubblicati dalla Caritas della Diocesi di Trivento, che, da poco, ha un nuovo pastore, S. E.   Mons. Claudio Palumbo. Un quaderno, il 13, prodotto, come i precedenti, dalla Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico “Paolo Borsellino”, elaborato da Benedetta Di Bartolomeno, Antonio Cirulli e MicheleFuscoletti e firmato da Don Alberto Conti che della Caritas di Trivento è il direttore.  Un titolo significativo “…”(Is 21, 11), quella calata sui territori interni e la gran parte dei cinquemila e più piccoli comuni di questo nostro amato Paese, maltrattato e ferito da un tipo di sviluppo che ha , con i suoi principali protagonisti, un solo obiettivo, il denaro per il denaro, non importa se a pagare il prezzo più salato è il territorio - quando abbandonato e quando distrutto – e il suo domani.  Una notte calata, soprattutto, sui 130 dei 136 comuni del Molise, di cui 40 facenti parte della Dio

L'autodeterminazione dei popoli

di Umberto Berardo Sappiamo tutti che la forma organizzativa dei popoli nel corso della civiltà umana è stata molto varia ed articolata in relazione ai territori e nelle diverse epoche. Abbiamo avuto il nomadismo, piccole comunità autogestite, città-stato, regni, imperi, stati dittatoriali e democratici, unioni sovranazionali. Dentro tali strutture ovviamente le difficoltà maggiori per i diritti umani sono venute soprattutto dalla gestione totalitaria del potere, dalle guerre e dal colonialismo. La configurazione degli attuali Stati nel mondo, soprattutto quando non è stata una scelta autonoma, ma determinata da trattati postbellici o peggio ancora da decisioni verticistiche del potere o da guerre di occupazione, ha creato spesso tensioni esterne e frizioni interne che tuttora rendono difficile la convivenza dei cittadini. La  Carta delle Nazioni Unite al Capitolo I, dedicato ai fini e principi dell'Organizzazione, articolo 1, paragrafo 2, individua come fine dell'

i Consorzi di Bonifica, che farne?

di Giorgio Scarlato La Regione Molise, da decenni, continua a rinviare la discussione circa le innumerevoli criticità dell'ormai, "sistema", ahimè, dei consorzi di bonifica del Basso Molise, da svariati anni fallimentare ( molti li chiamano "carrozzoni"). Inerzia voluta? Disinteressamento? Dallo  scorso gennaio  sono commissariati. Il presupposto? La situazione debitoria che, a detta di qualcuno, è preoccupante.  Il principale motivo? Il costo dell'energia elettrica per "pompare" l'acqua in quei lotti irrigui dove l'acqua viene sollevata per renderla fruibile al produttore di colture , siano esse orticole, vitivinicole, frutticole, o altro.   In quest'ultimi  tempi, c arta stampata, Tv regionali e, viste le ormai vicine prossime elezioni  regionali, anche da personaggi politici, se ne stanno interessando circa le lamentele di molti cittadini di diversi Comuni facenti parte dei comprensori di bonifica. T

Riflessioni sparse, in attesa della pioggia che non arriva

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Per non rischiare di cadere e rimanere nel pantano della politica liquida del momento, fa bene sapere che c’è chi è uscito allo scoperto e si è rivolto direttamente ai movimenti per vedere, insieme, cosa dire e cosa fare. E’ già tardi, ma il tempo perso si può recuperare se si fa tutto con la lucidità e la determinazione, sapendo gli obiettivi che si vogliono e si possono raggiungere. Questa volta, con la politica nelle mani dell’economia e con i partiti funzionali al sistema, è la società civile da far scendere in campo, raccogliendo nelle sue mani   tutti i temi che l’hanno vista, in modo sparpagliato, protagonista.   L’impegno prioritario è unire tutto quello che il sistema ha reso frammenti per vedere come trasformarli in tanti tasselli di un mosaico che provoca interesse, incontri, confronti,   discussioni sui tanti temi – le bandiere delle associazioni, forum, comitati o movimenti - che devono diventare programma, progetti, voglia di partecipare ed essere protagonisti di un

Toppe inconcludenti quelle cucite dal governo Frattura

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di Umberto Berardo   Sta per concludersi il mandato amministrativo della giunta regionale presieduta da Paolo Di Laura Frattura ed ancora in questi giorni abbiamo ascoltato affermazioni di importanti risultati ottenuti dal suo governo di cui non si avrebbe contezza solo per una carenza di comunicazione. Notiamo anche un fastidio enorme della maggioranza del Consiglio Regionale verso quanti al contrario pensano che il Molise stia franando da anni su tutti i versanti senza che le classi dirigenti siano stati mai capaci di individuarne i problemi, di leggerne gli aspetti critici e di cercare soluzioni adeguate. Il governo Frattura da qualcuno è stato di recente definito artefice di un nuovo modello amministrativo; in realtà, essendo il frutto di logiche trasformistiche e di realizzazioni di interessi della borghesia locale, c'è chi lo ha immaginato per pure ambizioni di gestione del potere, lo ha fatto digerire dai più come un esecutivo di centro-sinistra mentre nel tempo

 Il Vino facile

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"Il vino facile" è il titolo di una pubblicazione firmata da Celeste e Rudy Rinaldi - promotori e animatori di Aspi Marche sud, Abruzzo, Molise e Puglia -che uscirà prossimamente. Inn anteprima la mia presentazione. Da oltre seimila anni il vino accompagna la donna e l’uomo lungo un cammino, non sempre facile, di conquiste, soprattutto di civiltà, e lo fa partendo da quel triangolo magico della Mezzaluna fertile, la culla della civiltà, l’area che va dall’Alto Egitto al Golfo Persico e comprende quattro grandi fiumi (Nilo, Giordano, Tigri e Eufrate). Il triangolo che, quattromila anni prima, aveva visto la nascita dell’agricoltura, l’arte di coltivare la terra e ottenere cibo. Sta qui la coltivazione della vite e la sua diffusione prevalente in tutti i paesi che abbracciano il Mediterraneo, l’area (ancora oggi) per eccellenza della vite, ma, anche,del suo compagno più fidato, l’olivo. Due prodotti, il vino e l’olio, che rappresentano il minimo comune denominato