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La nazionale di calcio è la crisi del Paese

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di Umberto Berardo   Gli italiani sono realmente un popolo strano. Abbiamo problemi davvero macroscopici che attanagliano il Paese come quelli della mancanza di lavoro per tanti, una povertà che morde le viscere di milioni di persone, privilegi che scandalizzano, corruzione e malaffare in ogni angolo del territorio nazionale, malavita organizzata che sembra ormai l'antistato, servizi pubblici alla deriva come quello sanitario, ma le folle in piazza a rivendicare diritti non ci sono e poche risultano le voci che si muovono anche sul piano politico e su quello della comunicazione. Viceversa la nazionale italiana di calcio non si qualifica ai mondiali di Russia del 2018 e, dopo la seconda partita con la Svezia di lunedì 13 novembre, i social network e le prime pagine dei giornali si riempiono non di analisi sensate e razionali, ma solo di delusione per la mancata attesa di gare calcistiche che per tanti sono il più grande dei circenses di cui si accontentavano già gli

Senza lavoro non c’è dignità  

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di Umberto Berardo   Si è tenuta a Cagliari da giovedì 26 a domenica 29 ottobre 2017 la 48ª settimana sociale dei cattolici italiani sul tema: “il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale.” Purtroppo quattro giorni di lavoro sinodale di mille delegati delle diocesi italiane su una questione tra le più dibattute in questo momento non hanno avuto alcuno spazio tra i fatti posti all'attenzione dell'opinione pubblica dai mass-media. I documenti del meeting sicuramente pongono agli italiani questioni importanti su cui riflettere. Intanto, al di là di un neoliberismo tutto incentrato sulla crescita, i consumi ed il profitto, mettere il lavoro al centro dell'attenzione significa indirizzare l'impegno comune verso la costruzione di una società che, come ha scritto papa Francesco, sappia capire come “La dignità del lavoro è la condizione per creare lavoro buono: bisogna perciò difenderla e promuoverla”. La settimana sociale ha colto inta

IL MOLISE DEL VINO E UN SUO GRANDE PERSONAGGIO, LUIGI DI MAJO

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                 IN EDICOLA IL N° 2I DELLA BELLA RIVISTA "OINOS-VIVEREDIVINO"

Il mondo del vino rinuncia alla cultura

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L'Italia, ormai, arranca e ha la vista sempre più corta. Guarda ai guadagni facili e non alle strategie di lungo periodo. Chiusa l'Enoteca italiana chi farà cultura del vino? L'esaurimento della spinta propulsiva non giustifica la sua chiusura. Basta guardare alla Francia che ha rafforzato la sua Sopexa, l’agenzia nazionale di comunicazione e marketing. Le riflessioni di Pasquale Di Lena Le porte dell’Ente Nazionale Mostra Vini e della sua Enoteca Italiana di Siena sono ormai sbarrate e - ce lo dobbiamo augurare - solo per poco, visto il bisogno che c’è di strumenti e strutture atte alla promozione e valorizzazione del sistema Italia nel campo del’enogastronomia e delle eccellenze dop e igp.. Una storia, partita 84 anni fa, con le biennali dei Vini Tipici e di Pregio nella Fortezza medicea e, poi, nel 1960, con l’apertura di una mostra denominata “Enoteca Italica Permanente”, ricavata negli ambienti del Bastione S. Filippo della Fortezza, sopra citata, della città de

Un maestro di ragioneria moderna ed applicata

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di Franco Cianci   Francesco Della Penna nacque a Vasto il 26 luglio 1886 da Giulia Cianci, sorella di Giuseppe Cianci . Era molto legato allo zio Giuseppe e ai suoi nove cugini, nati da Giuseppe e da Cieri Lucia. Una vera e propria gloria per la città di Vasto   (Vasto era, ed è, una bellissima città prospettata verso l’oriente, con una spettacolare vista, su un golfo); Francesco nacque in una palazzina a tre piani bianca, sotto il Superbo Castello Davalos (distrutto dai Longobardi , fu ricostruito nell'attuale aspetto medievale, divenendo una importante roccaforte durante la breve signoria dei Caldora e in età aragonese , fino alla proclamazione della breve Repubblica Vastese nel 1799 , dopo il dominio secolare della famiglia D'Avalos )   oggi destinato a musei con un abbagliante terrazzo sul mare, centro di manifestazioni teatrali e museali di ogni genere. La città era molto importante, avendo dato i natali a personaggi come Dante e Gabriele Rossetti (poeti ec

Roma: serata molisana

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Roma venerdì 10 novembre 2017, dalle ore 17, presso il salone della Cna in via Guglielmo Massaia n.31 (Ostiense/ Garbatella), promossa dall’associazione Forche Caudine in collaborazione con l’associazione Amici di Capracotta. Il programma prevede la presentazione di tre libri: la “Guida del Molise” del quotidiano La Repubblica, a cura di Giuseppe Cerasa; “La Merica”, ricerca sull’emigrazione molisana a cura dell’Associazione Amici di Capracotta; “Il cappotto di quarta mano” di Sebastiano Di Rienzo. A seguire buffet di prodotti dell’Alto Molise. Interverranno, oltre agli autori: Lorenzo Tagliavanti (presidente della Camera di Commercio di Roma), Giampiero Castellotti (giornalista, presidente di “Forche Caudine”), Domenico Di Nucci (presidente dell’associazione Amici di Capracotta), Candido Paglione (sindaco di Capracotta) e Maria Stella Rossi (giornalista). Ingresso libero. https://fidest.wordpress.com/2017/11/06/roma-serata-molisana/

Dal mercato la sola vera risposta al bisogno di reddito dei nostri vitivinicoltori, e non solo.

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Per la campagna 2017-2018 è pari a 1.735.472 di euro la dotazione per il Molise dai fondi Ocm (organizzazione comune del mercato) sui 336 milioni di euro destinati all’Italia. Una bella cifra che riguarda la Ristrutturazione e Riconversione dei vigneti (916.212 euro   su 140 milioni a livello nazionale); la Promozione nei Paesi terzi (401.344 euro sui 101,9 milioni a livello nazionale); la Vendemmia verde (83.282 euro su 10 milioni a livello nazionale ); Investimenti (334.634 euro su 45 milioni a livello nazionale). Una ripartizione a misura del Molise, con la sua superficie vitata di poco superiore ai 5.500 ettari ed una produzione, calata negli ultimi anni, di poco superiore ai 250 mila ettolitri di vino, di cui 75% rosso e il rimanente 25% bianco. Cala (8/9%) la produzione dei   4 vini Doc ( Biferno, Pentro o Pentro di Isernia, Molise o del Molise, Tintilia del Molise ) a vantaggio (16%) delle due Igt ( Osco o Terre degli Osci e Rotae). Il resto della produzione è vino